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Il neorealismo di "Ruggine"

Creato il 12 settembre 2011 da Presidenziali @Presidenziali

"Ruggine" è il titolo del terzo lungometraggio del regista di origine marchigiana, classe '66, Daniele Gaglianone. Tratto dall'omonimo romanzo di Stefano Massaron e presentato alla 68esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia nelle giornate degli autori, il film tratta del delicatissimo tema della pedofilia attraverso due tempi in due spazi ben distinti che si rincorrono per tutta la pellicola. Le scene del passato sono polverose accecanti e roventi, ambientate in una periferia "gli Alveari" di Torino (molto pasoliniana), dove mostri di cemento armato spuntano dal vuoto urbano, circondati dagli scarti della civiltà, rottami arrugginiti e campi di grano, in questo tempo/spazio cresce un gruppo di bambini dall'infanzia giocosa e spensierata fino all'arrivo del mostruoso Dottor Boldrini (Timi); il presente invece è buio, freddo e girato in ambienti chiusi dai colori spenti, qui vivono gli stessi protagonisti, legati indissolubilmente dai fatti passati, le cui vite portano i segni disastrosi di quell'infanzia interrotta. Tutta la storia è ritmata dalla continua altalena tra un tempo e l'altro, tra il ricordo di un passato assolato e il presente cupo, ma la sceneggiatura pécca di lentezza, i dialoghi sono a volte noiosi e inutili, o è colpa dell'interpretazione fiacca di Accorsi, visto e stravisto nel ruolo di bravo padre di famiglia divorziato, discreta anche quella di Mastandrea anche lui ormai abituato a interpretare il triste prodotto della società, disoccupato alcolizzato con problemi di soldi, solo e depresso, di grande intensità invece la prova di Timi, che con la sua teatralità e fisicità, enfatizza la pazzia e la crudeltà del dottor Boldrini, ottima recitazione anche il cast dei piccoli, piacevole la Solarino nel ruolo della protagonista femminile. Il primo tempo scorre più lentamente, ma la storia trascina e coinvolge, il prodotto è una fiaba dell'orrore dei nostri tempi, c'è un castello di rottami difeso dai suoi abitanti dagli attacchi esterni di potenziali nemici, ci sono amore e amicizia, c'è l'orco malvagio e c'è l'eroe, l'effetto è straziante e amaro, ma il risultato è buono.

Voto: 7


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