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Il percorso "perverso" del declino

Creato il 03 giugno 2013 da Pasquale Mattera @pasqualem85
percorso Lo Stato per come è inteso oggi nello spirito neoliberista conta per il 25/30% nelle sorti di una nazione, semplicemente perche' all'interno vi sono stati eliminati la maggior parte dei poteri decisionali (lo stiamo vedendo proprio con gli ultimi governi che fanno cio' che viene dettato, ed oltretutto anche con piacere, ma senza ragione) delle sorti di un paese che sostanzialmente sono profondamente radicate in corrette politiche economiche da cui derivano quelle sociali.
Azioni devastanti come:
Adesione allo sme 1979
Divorzio tra banca d'italia e tesoro
Abbandono dello stato al libero mercato
Abolizione della legge glass steagall act
Privatizzazioni e liberalizzazioni
Flessibilizzazione del mercato del lavoro
Ed infine l'unione monetaria europea, sono decisioni che stiamo ancora pagando a carissimo prezzo, e quelli che le hanno avallate sono ancora presenti nel parlamento e pagati dalla popolazione italiana, altri addirittura lavorano per il culo della Germania (Draghi).
Gente come Ciampi, Andreatta (una volta), Prodi, Amato, Napolitano (finto comunista), Andreotti e la maggior parte dei perdenti che scorrazzano tra le fila di pd e pdl in un' paese normale sarebbe in qualsiasi luogo tranne che in un parlamento a leggiferare.
Proprio chi oggi difende ardentemente l'euro, ed e' probabilmente (anzi senza il probabilmente) uno dei peggiori presidenti della repubblica della storia repubblicana d'Italia, nel 1978 ammetteva testuali parole:
"…il vertice di bruxelles (…) aveva sancito la conferma di una sostanziale resistenza dei paesi a moneta più forte, della repubblica federale di germania, e in modo particolare della banca centrale tedesca, ad assumere impegni effettivi ed a sostenere oneri adeguati per un maggiore equilibrio tra gli andamenti delle monete e delle economie di paesi della comunità. e così venuto alla luce un equivoco di fondo, di cui le enunciazioni del consiglio di brema sembravano promettere lo scioglimento in senso positivo e di cui, invece, l’accordo di bruxelles ha ribadito la gravità: se cioè il nuovo sistema monetario debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della comunità, delle economie europee e dell’economia mondiale, o debba servire a garantire il paese a moneta più forte, ferma restando la politica non espansiva della germania federale e spingendosi un paese come l’italia alla deflazione.
…..le regole dello sme ci possano portare ad intaccare le nostre riserve e a perdere di competitività, ovvero a richiedere di frequente una modifica del cambio, una svalutazione ufficiale e brusca della lira fino a trovarci nella necessità di adottare drastiche politiche restrittive”.
Dichiarazioni che fanno a cazzotti con quelle di oggi, e mettono in luce quanto fossero previsti, gia' all'epoca, gli effetti di una fissita' dei cambi, chi avrebbe avvantaggiato e cosa avrebbe provocato (austerita', disoccupazione, deflazione, depaupermaneto della condizioni di vita e di stato sociale), ma hanno lasciato che tutto andasse avanti, sopra la testa di ogniuno di noi. Si perchè è bene ricordarlo, tutto, ma proprio tutto è stato fatto sulla testa delle persone e senza un minimo di dibattito nazionale.
Ed oggi piu' di ieri chi ha portato allo sfascio una nazione vuole trasformarsi in salvatore della patria.
Io voglio uno Stato che protegga i propri cittadini, e che doni loro la possibilita' di esercitare quella sovranita' indispensabile per poter rendere un paese libero, sociale e molto simile ad una comunita'.
Oggi (anche ieri) festa della Repubblica, dovrebbe essere un giorno di festeggiamenti e ricorrenze per un' evento storico (l' Italia nel 1946 divenne repubblica), ma in molti mai come in questo momento hanno poco da festeggiare e molto da essere preoccupati, per una situazione che non si capisce per quale motivo dovrebbe sbloccarsi, se chi e' ha il dovere di farlo, e' impegnato tra inciuci, prese per il culo (vedi ultime pagliacciate sul finanziamento ai partiti e posticipazione imu), e dettami sul da farsi provenienti da Bruxelles e Berlino.
Non bisogna lamentarsi del fatto che c'e' tanta gente che vota Berlusconi:
1) Perche' proprio perche siamo in democrazia ogniuno di noi ha il diritto di votare chicchesia.
2) Perche' ci sono tante persone purtroppo che galleggiano sulla crisi, per lo piu' pensionati che hanno una casa di proprieta', e che se gli togli cento euro al mese e' tutto di guadagnato.
Non bisogna lamentarsi del fatto che "ho votato il piddi', ma ha fatto l'inciucio".
Caro amico, sono circa 20 anni che in parlamento, quelli della pseudo sinistra si scambiano favori con quelli del centro destra, e non venirti a lamentare, se fino ad adesso, tu come la maggior parte degli elettori (anche in buona fede) avete sperato nel nulla. Era tutto fin troppo evidente.
Posso capire che, se nel tuo (di certo non mio) partito avete gente come D'Alema, Prodi, smacchiatori di jaguari, Veltroni, Bindi, ed ora il Berlusconi2, il Fonzie de noantri, Renzi, la colpa non e' tua, ma diventa tua quando ad ogni elezione i vai a votare.
Tu sei libero di votare, ma non lamentarti con chi non c'entra niente nella situazione che e' stata provocata certamente non da me.
Io come te (che per votare sempre piddi devi esserlo per forza di cose) sono ottimista e guardo con razionale fiducia al futuro. Ho solo un piccolo timore: che tutta questa repressione che la gente sta subendo, possa sfociare in qualcosa che non oso immagginare. Io SPERO che un giorno lo Stato italiano possa ritornare ad essere anche il mio Stato, come anche il tuo, nel frattemo mi permetto di consigliarti anzi (ci) qualcosa:
" incominciamo a dare noi un piccolo esempio, e non aspettiamo che Letta ed Alfano (scordiamocelo) ci soccorrino in aiuto.
Iniziamo a modificare le nostre abitudini (quelle negative): diamo una mano a tenere in ordine il nostro paese, facciamo la spesa in modo diverso (prodotti alla spina e meno plastica), gestiamo la risorsa dei rifiuti in modi alternativi (anziche' conferirlo, trasformiamo l'umido in compost, utilizziamo tovaglioli di pezza e non di carta), informiamoci con canali alternativi da tv e dai giornali (da tempo collusi con i partiti) ecc..
Mi prenderai in giro, ma ti dico che ovviamente per quanto e' possibile, se anche un' po del tuo tempo e del mio tempo saranno spesi in questo senso, significa che insieme staremo incominciando ad incamminarci a piedi nudi verso quel cambiamento che oggi noi tutti speriamo. non basta piu' criticare o fare i guardoni della politica, bisogna cambiare quel pensiero che si chiama cultura civica (i cittadini sanno farlo molto meglio dei politici) incomiciando dal basso, anche a piccoli passi, perche' e' da quelli che partono le rivoluzioni.Il Click Per un Blog Utile

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