Chi, aprendo una scatola o scatolone, non si è mai dedicato a far scoppiare le bolle del Pluriball, il materiale plastico con cui vengono realizzati gli imballaggi per proteggere gli oggetti fragili?
Ops! Correggo: “…il materiale plastico con cui venivano realizzati gli imballaggi…”
Devo usare il tempo passato perché, triste notizia, il Pluriball non sarà più prodotto.
Infatti la Sealed Air, azienda che ne detiene il brevetto, ha annunciato che – visti gli enormi costi di produzione e di trasporto – il Pluriball andrà in pensione, lasciando il posto a sistemi più economici e meno ingombranti.
Il Pluriball è nato per caso, nel 1957, dall’idea di due ingegneri, Alfred Fielding e Marc Chavannes che stavano cercando di realizzare una carta da parati in plastica con il supporto di carta. La loro idea naufragò ma il risultato che ottennero fu comunque stupefacente.
Sulla superficie comparvero tante bolle che – a seguito di diversi test – riuscivano ad assorbire urti e colpi accidentali. Iniziarono a produrlo in serie proprio con lo scopo di avvolgere e proteggere gli oggetti e fondarono la Sealed Air Corporation tre anni più tardi.
Al suo posto verrà introdotto la iBubble (ormai la moda di chiamare iProdotti dilaga), una plastica che verrà consegnata sgonfia e chi dovrà provvedere ad una spedizione potrà gonfiarla a proprio piacimento.
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