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Il profeta di Satana: l’angelo e il demonio

Creato il 23 luglio 2010 da Stampalternativa

Il profeta di Satana di Silvio Fazio– Ricardo Ramirez? – mi chiese l’uomo che sedeva accanto a me.

Era propro lui, Frank Salerno, quale onore per me essere arrestato da una persona così importante! Gli risposi di sì, lui mi guardò, senza odio né cattiveria, ricordandomi prima i miei diritti e poi che, se soltanto fosse arrivato sul posto cinque minuti dopo, quelle persone mi avrebbero fatto a pezzi. Forse voleva che lo ringraziassi personalmente ma era ormai troppo tardi, adesso il grande Ricardo aveva ritrovato tutta la sua superbia:

– Frank, lo so che ti chiami Frank. Ascolta bene quello che sto per dirti, io non posso morire perché sono il figlio prediletto di Satana e nessuno mai potrà uccidermi su terra, figurati poi quel branco di stronzi!

Mi guardò di nuovo, questa volta il suo sguardo era più ironico, guardava il sangue che mi colava dal naso sorridendo, come se volesse farmi sentire tutta la mia vulnerabilità, poi, fissando davanti a sé, aggiunse:

– Vedremo se il tuo Satana ti aiuterà a resistere all’aria pura della camera a gas.

Buona la battuta del vecchio Frank, gli risposi che non c’era bisogno del suo aiuto poiché ero innocente e che non sarei mai stato condannato a morte. Si stava chiedendo come potevo sperare di cavarmela con tutti gli omicidi e stupri che avevo commesso, lo lessi nella sua mente, ma lo stupii di nuovo dicendogli:

– Vedi Frank, l’America è un Paese democratico, per condannare qualcuno bisogna prima provare che sia colpevole e poi processarlo, questa procedura a volte è molto lunga, potrebbe addirittura durare degli anni, senza contare, e mi dispiace per te, che io non ho fatto nulla di male.
Credo di averlo messo kappaò parlando così, perché non aprì più bocca fino al nostro arrivo al commissariato centrale e non mi sbagliai di molto. Nonostante i media non cessassero di scrivere e di parlare del sottoscritto e che l’opinione pubblica volesse a tutti i costi vedermi giustiziato prima ancora dell’inizio del processo, ci vollero ben quattro anni affinché tutti gli indizi contro il sottoscritto fossero riuniti. I miei avvocati, tutti in cerca di gloria, fecero il possibile per influenzare la corte. In requisitoria insistettero sul fatto che il processo non dovesse somigliare a un’esecuzione sommaria e che molti indizi a mio carico non erano stati ancora verificati dalla difesa.

È per questa ragione che inizialmente fui accusato soltanto di furto aggravato, di violenze sessuali sulla persona di Jeanne Wu e dell’assassinio di suo marito. Poi l’altro Frank di San Francisco fece di tutto affinché il procuratore aggiungesse ai capi d’accusa l’omicidio di Peter Pan e la violenza carnale ai danni di sua moglie. Ci si mise anche la Contea di Orange a rompermi i coglioni, aggiungendoci l’uccisione di William Carns e lo stupro della sua amichetta, Renata.

– Capisco l’accusa di omicidio ma non quella di violenza carnale, vostro onore – dissi al giudice, sottolineando che tutte quelle donne avevano gioito senza opporre alcuna resistenza.

Il giudice sembrò non credermi, eppure era vero, come potevo costringere una donna a una fellatio senza correre il rischio che mi mordesse il sesso? Non ci fu nulla da fare, purtroppo, il giudice era pieno di pregiudizi e m’incolpò lo stesso. Qualche tempo dopo altri quattordici omicidi vennero ad appesantire il mio dossier, qualcuno non lo avevo commesso io ma cambiava poco ed era inutile protestare, era evidente che avessero già deciso per la mia colpevolezza. Ancora oggi mi viene da ridere quando ripenso che nessuno di quei geni abbia mai sospettato che tipo d’attività svolgessi per il produttore Jonathan Goldberg.

All’udienza preliminare furono ascoltati circa centosessantacinque testimoni e lo Stato spese più di due milioni di dollari per organizzare quel processo del cavolo. Ero abbastanza fiero che tutti parlassero di me, ma non del tutto soddisfatto, sentivo che dovevo far qualcosa per abbellire e rendere indelebile la mia immagine nel tempo.


Il profeta di Satana - Autobiografia raccontata da Ricardo Ramirez, il cyber criminale che terrorizzò l’America degli anni ‘80 di Silvio Fazio
Collana Eretica
104 pagine
ISBN: 978-88-6222-130-6


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