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Il richiamo dello OMS sul calo dei vaccini obbligatori in Italia

Creato il 04 febbraio 2015 da Fisiciaroundtheworld

The-Importance-of-VaccinationIeri pomeriggio, durante la trasmissione radiofonica Restate Scomodi su Rai RadioUno, i conduttori Noemi Giunta e Francesco Graziani hanno dedicato una parte del loro spazio alla questione delle vaccinazioni obbligatorie in Italia (a partire dal minuto 45′ e 40″ della puntata del 3 Febbraio).
http://www.rai.tv/dl/portaleRadio/media/ContentItem-70e9a53b-875b-41d8-8c26-2d80a987070d.html?iframe
La spinta per ridiscutere di questo tema, a cui questo blog ha dedicato già numerosi articoli negli scorsi anni, è stato l’ammonimento nei confronti dell’Italia da parte dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, sul calo delle vaccinazioni obbligatorie nel nostro paese.
La preoccupazione maggiore dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità è l’eliminazione del morbillo da tutto il pianeta, e chi fosse interessato può approfondire sia qui (OMS, in Inglese) sia qui (in Italiano, dalla penna di Anna Lisa Bonfranceschi sulle riviste Galileo e Wired). In breve: il morbillo era in via di eradicazione, ma l’avanzata del “sentimento antivaccini” starebbe bruscamente frenando questo processo. Citando lo OMS, solo nel 2013 il morbillo ha causato la morte di circa 400 bambini ogni giorno e lo OMS è, vista la sua missione, giustamente preoccupata. Per questo, invita anche l’Italia a fare di più.
Così, il nostro Servizio Pubblico, incarnato in Restate Scomodi su Rai RadioUno, ha dedicato qualche prezioso minuto all’argomento. Gli ospiti della trasmissione, secondo la formula “Uno a favore dei vaccini, uno contrario” erano Stefania Salmaso, Direttore del Centro di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, e Patrizia Filippi, Presidente dell’Associazione “Vaccinare Informati – per l’informazione e la libera scelta”. Al lettore non sarà difficile comprendere come si siano schierati i due ospiti di Restate Scomodi, ed i contenuti della registazione valgono sicuramente il tempo speso per l’ascolto (poco meno di 15′, durante i quali purtroppo si sarà verificato un altro caso di decesso a causa del morbillo).

Fin qui, il fatto. Adesso mi concedo un’opinione. Colpisce, dalla prospettiva di uno come me che si dedica alla ricerca scientifica -seppure in ambito lontano da quello dei vaccini ma utilizzandone gli stessi metodi- come anche il nostro Servizio Pubblico stia favorendo spazio per un dialogo che si dimostra così poco produttivo, ovvero nocivo verso la popolazione che dovrebbe invece stare servendo. Nessuno può ignorare il dolore di una famiglia entro la quale venga diagnosticato un caso di autismo, per citare la malattia che maggiormente avrebbe alimentato il “sentimento antivaccini”. Senza dubbio, qualunque individuo appartanente al genere umano, incluso anche gli stessi ricercatori, sarà vicino, solidale con questa famiglia. Ma la caccia alle streghe ed il dito puntato contro i vaccini non è solo inutile, perché rischia anche di causare danni sociali gravissimi, con perdite di vite umane. Facendo mie le parole della Stefania Salmaso, il dibattito scientifico sui vaccini è l’autismo è archiviato, non ci lavora più nessuno perché, aldilà di ogni ragionevole dubbio, non esiste alcuna associazione di tipo causa-effetto tra i vaccini e l’autismo. Ma la popolazione è ancora sensibile all’argomento, ed il Servizio Pubblico fa bene a dedicargli spazio. Tuttavia sarebbe bene farlo nel rispetto dell’evidenza, della verità, così come la comunità scientifica internazionale ci ha insegnato a conoscerla. Come direbbe John Oliver nelle puntate della sua rubrica Last Week Tonight, in modo un po’ provocatorio, offrire alla popolazione la possibilità di farsi un’opinione sull’associazione causativa tra vaccini e morbillo è come sottoporla ad un sondaggio sull’esistenza dei gufi, o dei cappelli, o sulla possibilità che il numero 5 sia maggiore del numero 15. Detto altrimenti, non si dovrebbe chiedere l’opinione del pubblico, o infondere dubbi, su un fatto, una realtà dimostrata.

Nella puntata di Last Week Tonight dedicata al dibattito sul ruolo dell’uomo nei cambiamenti climatici, John Oliver descrive come potrebbero svolgersi i dibattiti televisivi su argomenti scientifici che dividono il pubblico, nel rispetto dell’evidenza.

https://www.youtube.com/watch?v=cjuGCJJUGsg e, con sottotitoli in Italiano: https://www.facebook.com/video.php?v=10152771190894748

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