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Il senato che verrà

Creato il 06 agosto 2014 da Zamax

Ricordate “L’anno che verrà” di Lucio Dalla? Tra le strabilianti novità del nuovo anno che Lucio preannunciava all’amico, nella sua lettera in forma di canzone, ce n’era una dal sapore umoristico: «anche i preti potranno sposarsi, ma soltanto a una certa età». Questi versi mi sono venuti in mente ieri quando ho saputo che l’Aula del Senato aveva dato il via libera all’articolo tal dei tali che aboliva i senatori a vita; o meglio, quando ho saputo di come Palazzo Madama aveva egregiamente provveduto alla bisogna. E’ vero, non ci saranno più i senatori a vita, ma il Presidente della Repubblica potrà sempre nominare cinque senatori, scelti come al solito tra i campioni che hanno illustrato la Patria coi loro altissimi meriti eccetera eccetera, che dureranno in carica sette anni – numero di biblica perfezione – al termine dei quali dovranno lasciare il posto ad altri scalpitanti campioni. A ben guardare l’offerta si è ancora ampliata. Anche i giovanotti potranno aspirare alla carica prestigiosa di senatore per meriti specialissimi. Per poi portarsela appresso come una medaglietta, rompendo sommamente i marroni a chi sta loro intorno, per tutta la vita. E poi ci saranno certi illustrissimi e venerandi vecchietti – dei veri e propri senatori a vita in potenza, per cause naturali – cui sarà difficile negare il premio di uno scranno senatoriale prima della loro dipartita da questo mondo. Insomma, quando si libererà un posto ci sarà una ressa indecente: senatore a vita per cause naturali, o senatore emerito per tutto il resto della vita, la prospettiva sarà troppo allettante.

[pubblicato su Giornalettismo.com]


Filed under: Rubrica Giornalettismo Tagged: Senatori a vita

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