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IL SU-POST DEL SABATO. Le mignottocrazie di una repubblica allo sbando. E non scherza manco l’Europa

Creato il 19 marzo 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
IL SU-POST DEL SABATO. Le mignottocrazie di una repubblica allo sbando. E non scherza manco l’EuropaPillolaDopo le ormai strafamose e stramostrate “slinguate” politico-affaristiche del Capo, con tanto di baciamano “umido” (senza tirar fuori almeno un pezzettino di lingua Berlusconi non ci prova gusto) a Gheddafi, è giunta l’ora solenne segnata dal destino. Il nostro ministro degli esteri ha inoltrato alla Nato la disponibilità dell’Italia a fornire le basi e i mezzi per bombardare la Libia. E ha fatto anche di più. Con la scusa che “non possiamo restare esclusi dalla comunità internazionale”, Franco Frattini ha solennemente affermato che siamo pronti ad intervenire militarmente con i nostri “Tornado” contro il sanguinario dittatore libico. Ci sfugge un particolare: ma il trattato di amicizia che il governo italiano ha  sottoscritto con Gheddafi, non prevede da parte dell’Italia la negazione delle basi aereo-navali a chicchessia e l’intervento militare contro il paese del Cojonello? Perché se così fosse, ed in effetti è, ci ritroveremmo ancora una volta a fare la parte dei voltagabbana non per principi ideali, o per strategie politiche, ma solo perché, in fondo, un po’ la vocazione della puttana l’Italia ce l’ha, come ormai è risaputa quella di essere degli inguaribili puttanieri dei suoi dirigenti politici. È un problema di domanda e di offerta: le mignotte crescono nel momento in cui aumentano i mignottari e viceversa. E poi fateci caso, il mercato del sesso è quello che non conosce crisi, confermando che tira di più un pelo di “passerina che fa la ninna” che un carro di buoi. L’intervento italiano in Libia ha avuto un iter governativo velocissimo. Approvato quasi all’unanimità dal consiglio dei ministri (astenuto Calderoli che stava mangiando una banana sul ramo e non si è accorto di nulla), è stato portato immediatamente presso le commissioni difesa della camera e del senato dove è stato approvato con l’astensione dell’Idv e l’assenza strategica della Lega, che si era detta “perplessa” esattamente come i loro connazionali tedeschi. Favorevoli il Pd (dopo il bombardamento Nato del Kosovo con l’avallo del governo D’Alema i piddini sono diventati guerrafondai) e tutte le altre forze politiche, cattolici compresi che hanno dimostrato ancora una volta, una strana concezione della “vita ad ogni costo”. L’Italia, quindi, è pronta a fare il suo dovere non senza però le preoccupazioni espresse in privato da Berlusconi il quale ha detto: “Non vorrei che Muammar si fosse incazzato sul serio, quello è capacissimo di bombardarci con gli Scud e di far arrivare 300mila profughi in un solo colpo a Lampedusa”.PillolinaC’è chi la mignotta la fa per convenienza politica e chi per gusto e vocazione personale perché “sono troia dentro”. È quanto emerso dall’ennesima, infinita serie di intercettazioni telefoniche sul caso Ruby. Visan Loana, la giovane romena quasi sempre presente alle feste “eleganti” di Arcore, ha registrato nel suo telefonino i file audio delle conversazioni avute con le sue amiche Barbara Guerra, Barbara Faggioli e Aris Espinosa. Quello che i magistrati hanno potuto ascoltare è la perfetta sintesi della mignottocrazia made in B., la summa teorica delle “papi girls”. Dice la Visan: “Allora, Barbara, Anna.... che cazzo di troie siete (ride). Neanche lo sapete fare, mica come me (ridendo) che sono un puttanone di strada". In un altro file declama: “Raga, questa è per voi (musica in sottofondo), vi piace? Aris, sono puttana dentro, non c'è niente da fare, capito? É che mi vien da dentro, non ce la faccio”. Essere puttana, inutile riaffermalo, è insito nel dna. Ma ancora più esplicativa della perversione del nostro contesto sociale, è la telefonata che gli inquirenti hanno intercettato, fra una delle ragazze di Arcore e la madre all’indomani della pubblicazione delle conversazioni. Dice la ragazza: “Ruby parla di robe schifose, spogliarelli integrali. Io che sono stata a letto con lui. Ma no, ma'! Delle robe veramente che io non posso più uscire di casa, eh. Mi daranno della troia a vita". Risponde la mamma: “Eh, ma scusa, ma 'sti avvocati a che cazzo servono, se non ti difendono”? Risposta della figlia: “Servono a difendere il culo di lui! A me che, che mi fanno?! Che mi tutelano?! Per colpa sua ci passo io. È lui (Berlusconi) che mi deve adesso salvare il culo, mi son rotta i coglioni”. Stop. Buona la prima.SuppostaÈ arrivata la sentenza della Grande Camera della Corte europea dei Diritti dell’Uomo sul crocifisso nelle aule. Come molti ricorderanno il governo italiano, dopo la sentenza di primo grado, si era appellato contro la decisione della Corte di Strasburgo di far togliere dalle aule il crocifisso. La Grande Camera ha chiuso ora definitivamente il caso dando ragione al governo italiano: nelle aule può essere esposto il crocifisso. Inutile dire che per giungere a questa sentenza di riconoscimento del crocifisso come simbolo di testimonianza di fede e non di indottrinamento, si era mosso mezzo mondo, Vaticano compreso. La lobby potentissima del cattolici ha così ottenuto una vittoria che, alla vigilia della sentenza, non era data affatto per scontata. Quello che ci ha meravigliato maggiormente però è stata la motivazione: “Il crocifisso è un simbolo passivo”. Cosa avrebbe dovuto fare, il crocifisso, per non essere considerato passivo, le boccacce ai ragazzi? L’occhiolino all’insegnante di italiano? Il gesto dell’ombrello a quello di matematica e magari una pisciatina in testa alla proff di latino e greco? A noi sarebbe bastato un solo gesto, Gesù Cristo che scende dalla croce e la da in testa alla Gelmini. Qualche anno fa accadde la stessa cosa a Fanfani durante la campagna contro il divorzio. Altro che simbolo passivo, attivissimo sarebbe!

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