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Il teatro deve rifiorire

Creato il 18 luglio 2013 da Nonzittitelarte

Da giorni, anzi da mesi, molti mesi, assisto alla tragica commedia che sta lentamente e inesorabilmente trascinando nel dissesto definitivo la nostra più importante fabbrica di cultura: Il Teatro Comunale di Cagliari, unico Ente Lirico della Regione Sardegna.
Confesso che sono stata tentata molte volte di scrivere in merito, ma ho sempre sperato che la risoluzione arrivasse comunque e presto.
Adesso invece lo scontro si inasprisce, entrano nel contesto e a piedi uniti i partiti, uno contro l’altro e in questa guerra che ormai si trascina da tempo, si infrange la speranza di vedere il Teatro rifiorire.
Per il mio passato lavorativo conosco ampiamente quali e quante siano le molte cause che nelle Fondazioni e nei Teatri minano dall’interno la loro crescita e il loro sviluppo, sappiamo che molte cose andrebbero ridisegnate e modificate, che alcuni prilvilegi potrebbero essere cancellati, ma mi pare inaccettabile, da cittadina e da sarda che questo possa essere sufficente per giustificare la demolizione della nostra più importante fabbrica di cultura.
Conosco l’elenco di coloro che hanno presentato domanda per la carica di Sovrintendente, di molti sono in grado di valutare la qualità e di conoscere il grado di capacità. Di alcuni sono personalmente amica, uno di loro è stato da me invitato a presentare domanda. Non ho tuttavia il piacere di conoscere l’attuale Sovrintendente,mi astengo dal giudicare il suo curriculum, avrei aspettato di giudicarla dagli atti! Così non ė stato!
Fatta la somma di quanto accaduto sino ad oggi mi chiedo quale rancore e quanti sospetti spingano il Sindaco a non confrontarsi con il Teatro ed i suoi rappresentanti. A lui ho scritto già da tempo una lettera, rispettosa e accorata per rappresentargli quale disastro potrebbe essere per la Sardegna la retrocessione o addirittura la chiusura del nostro maggiore Teatro d’Opera. Non ho avuto risposta.
A questo punto credo che sia arrivato il momento che tutti, dico tutti coloro a cui il problema sta a cuore manifestino il loro disappunto per questo sconcio che in qualche maniera duplica il malaffare della politica nazionale passando con indifferenza sulla sofferenza e la preoccupazione di quanti rischiano di perdere il lavoro lasciando la Sardegna ancora più povera di quello che già è!
Mi auguro che i sindacati del Teatro, in un momento di così grande difficoltà, trovino un moto unanime che li unisca nelle giuste richieste di buon governo e di capacità organizzative;
Che il Presidente della Fondazione faccia il suo assoluto dovere che è quello di governarla verso lo sviluppo e la crescita in continuo rapporto costruttivo con i lavoratori;
Che la Signora Sovrintendente, visto che la maternità non è una malattia, dimostri le sua capacità attivandosi nella governance della Fondazione;
Che la politica smetta di giocare e di utilizzare il Teatro e i suoi lavoratori come una scacchiera dove si svolge una partita che avrà un solo morto: il Teatro.
Abbiamo giá tanti, troppi problemi, povertà, disagi, non permettiamo che muoia una sorgente di cultura e di vita.
Mi rivolgo a quanti condividono questo amore: musicisti, scrittori, organizzatori di spettacolo, cittadini. Ripeto, non permettiamo che abbia luogo questo scempio.

Fiammetta Pilo

Sassari 15 luglio 2013

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