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Il telefilm “Law & Order: SVU” copia lo scandalo dell’estate: Dominique Strauss-Kahn parla italiano con Franco Nero

Creato il 24 settembre 2011 da Iltelevisionario

Il telefilm “Law & Order: SVU” copia lo scandalo dell’estate: Dominique Strauss-Kahn parla italiano con Franco NeroL’attore italiano Franco Nero ha partecipato al telefilm americano Law & Order: Special Victims Unit, in onda sul canale NBC. Nel primo episodio della tredicesima stagione della serie dal titolo Scorched Earth, trasmesso mercoledì 21 settembre, Nero ha vestito i panni di un candidato primo ministro italiano, Roberto Di Stasio, la cui carriera politica viene bloccata da una cameriera che lo accusa di averla violentata e lo ricatta per ottenere dei soldi. Un personaggio che ricorda moltissimo l’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, il francese Dominique Strauss-Kahn. La season premiere della serie è stata seguita negli USA da 7 milioni 600 mila telespettatori.

In merito alla sceneggiatura dell’episodio del telefilm che ricalca fedelmente lo scandalo dell’estate, il giornalista Gianni Riotta sul quotidiano La Stampa ha scritto un interessante articolo intitolato In tv Strauss-Kahn è italiano, ma va in galera.

Povera Italia, possiamo dirlo? La rete televisiva americana Nbc lancia la nuova stagione del serial Law and Order Special Victims Unit con un episodio che copia lo scandalo dell’estate, le accuse di stupro contro il direttore del Fondo monetario Dominique Strauss-Kahn. La sceneggiatura è ricalcata come una miniatura, la cameriera profuga in lacrime, le leader femministe schierate, il dignitario straniero arrestato dopo la fuga dall’hotel di lusso, a bordo del jet in prima classe. Poi le manette e la passerella davanti ai paparazzi, con tanto di umilianti flash, l’imputato difeso da avvocati di grido. Interpreta Strauss-Kahn, 62 anni, un bravissimo Franco Nero, 69 anni ma molto in forma: e qui, per nostra sfortuna, il copione cambia mano. Perché l’unica differenza che gli americani inseriscono con il caso Strauss Kahn è di nazionalità.

Il dignitario straniero non è francese, ma italiano, il diplomatico Di Stasio, considerato «ormai pronto a sostituire Silvio Berlusconi come presidente del Consiglio a Roma». E quando gli agenti – che in odore di razzismo lo irridono in finto italiano «Kapischi?» – arrivano all’aeroporto, Nero-Di Stasio mormora cupo «È una trappola di Silvio Berlusconi, farà di tutto contro la mia elezione». Il resto della puntata scorre identico alle cronache dell’estate, i tabloid smascherano la vittima come bugiarda, vuole ricattare Strauss-Kahn-Di Stasio dopo l’incontro sessuale all’hotel, insomma quel che sapete del processo contro il capo del Fmi. Il colpo di scena è alla fine: Di Stasio, sicuro di sé, ascolta tronfio la decisione della giuria, ma, al contrario di Strauss-Kahn, è condannato. Il francese in odore di stupro e molestie sessuali la fa franca, l’italiano, sia pur antiberlusconiano, va in galera. Perché gli sceneggiatori abbiano dato addosso a un nostro connazionale le colpe di un francese, perché abbiano sceneggiato Law&Order in atmosfera bunga bunga e perché infine abbiano condannato Franco Nero non saprei: ma tutto, in questa storia, indica che la nostra reputazione comune, berlusconiani e anti-berlusconiani senza troppi distinguo, come gli spread sui Bot tedeschi, è in picchiata nel mondo. Paghiamo perfino le colpe altrui, ormai.


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