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Il tema della crescita

Creato il 15 febbraio 2013 da Dansavini @dansavini
Ciò che ci auspichiamo che avverrà è un processo di crescita economica o almeno una ripresa dell'economia. Ruolo fondamentale avranno le prossime elezioni, dal quale uscirà un premier che dovrà attuare riforme importanti. Oggi stesso l'Economist, celebre rivista americana, titola "Who can save Italy?": auspica un governo con a capo Monti e non disdegna un governo Bersani-Monti. Monti è colui che, almeno agli occhi dei cittadini stranieri, ha salvato l'Italia, dopo il fallimento del governo Berlusconi, con a fianco la Lega (come ancora oggi..). La crescita è quindi, o perlomeno dovrebbe esserlo, uno degli argomenti più importanti dei vari programmi elettorali. L'idea globale è un abbassamento delle tasse. Ieri Bersani ha parlato di un superministero dello Sviluppo, in modo che, come in Germania, ci possa essere una divisione fra l'amministrazione del tesoro e dell'economia reale. Inoltre avrebbe come idea quella di ridurre l'Imu e dare incentivi alle imprese. Il Pdl ha come obiettivo primario l'eliminazione dell'Imu sulla prima casa e addirittura di restituire ciò che è stato pagato, nonostante Berlusconi abbia già tolto l'Imu (allora Ici) in precedenza, senza opportune manovre e considerando che ciò che dice oggi (aggiunta di tasse su alcolici e sigarette) è poco credibile. Monti vorrebbe bloccare la spesa pubblica e ridurre di poco l'Imu, abbassando di poco in poco le tasse sulle imprese e sulle famiglie. Grillo punta ad una riorganizzazione della spesa pubblica, tagliando gli sprechi e diffondendo tecnologie per i cittadini al fine di facilitare l'accesso ai servizi statali, senza bisogno di intermediari. Infine Fare per fermare il declino, con a capo il liberale Giannino, propone una riorganizzazione significativa della spesa pubblica, soprattutto sulla sanità, per avere poi liquidità da distribuire alle imprese. Particolare attenzione dovrà essere rivolta ai conti pubblici per mantenersi in linea ai parametri europei e non aumentare ancora di più il debito pubblico, a meno che, dal conteggio del deficit pubblico, non si sottraggano gli investimenti, cosa che giocherebbe a favore della crescita.

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