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Il test del gabinetto

Da Leragazze

Certo che dopo tanto disquisire di vesciche piene ed urgenze, presentarmi oggi con questo post potrebbe significare che io sia monomaniacale. Non è così. Ho semplicemente fatto una interessante scoperta e come al solito voglio condividerla con voi. È materiale prezioso per intrattenere gli amici e far bella figura sfoggiando la propria conoscenza delle cose del mondo. Il tema è il modo in cui viene testato il buon funzionamento dei gabinetti, in particolare il flusso di acqua necessario per lo scarico affinché niente rimanga “in sospeso”.

Dovete sapere che questi test sono scientifici, tengono conto delle leggi della fisica, della matematica, della coprologia, sì, anche della coprologia. Non si improvvisa. Me ne sono resa conto approfondendo, sempre più affascinata da quello che andavo scoprendo.

Per esempio, ho appreso che esiste la Bristol Stool Scale, una scala che descrive le diverse tipologie, ben sette, di quel che nei gabinetti va a finire. È stata sviluppata sulla base delle ricerche condotte alla Bristol School (o Stool?

;)
) of Medicine nel 1976. Eccola.

Il test del gabinetto

Dunque, questi Scienziati come fanno a stabilire quale debba essere la giusta quantità di acqua e quale la potenza del getto per poter fare un lavoretto pulito pulito? Si servono di particolari strumenti in grado di simulare da ogni punto di vista quel che passa da quelle parti. In alcuni casi si utilizzano delle palline di polipropilene, come potete vedere qui sotto.

Il test del gabinetto

In altri casi si mandano dentro i cosiddetti water wiggler, dei giochini pieni d’acqua, di seguito raffigurati.

Il test del gabinetto

Ma l’apoteosi viene raggiunta da una specie di salsicciotti di pasta di soia pressata che somigliano a qualcosa che ora non mi viene in mente. Guardate un po’ voi.

Il test del gabinetto



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