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Il tricolore slavo. Ciclo "un mondo di bandiere".

Creato il 22 aprile 2012 da Prospettivainternazionale
Riconoscere le bandiere di gran parte degli Stati slavi europei può risultare una sfida particolarmente insidiosa. Il tricolore orizzontale bianco-blu-rosso che Russia, Serbia, Slovenia, Croazia, Cechia e Slovacchia invariabilmente utilizzano nelle loro bandiere nazionali riduce le differenze a dettagli talvolta veramente minimi. Come se non bastasse, lo stesso tricolore orizzontale è presente sui vessilli di paesi non slavi quali i Paesi Bassi ed il Lussemburgo: in questo caso, la discriminante è l’ordine dei colori. Ma procediamo con ordine.
In effetti, la relazione tra la bandiera russa e quella olandese non si limita alla similitudine cromatica, nè questa può definirsi del tutto casuale. A molti è noto che il tricolore verticale della Francia rivoluzionaria divenne modello per Stati che decisero successivamente di adottare un pattern simile. Lo stesso tricolore italiano è ispirato, nella sua struttura, a quello francese. Tuttavia l’idea del tricolore aveva già preceduto sia la rivoluzione che la fantasia dei francesi. Il tricolore orizzontale era già usato nel ‘500 dalle allora Provincie Unite. Secondo alcuni vessillologi, Pietro il Grande sarebbe rimasto così colpito dalla semplicità geometrica della bandiera olandese (non è chiaro se a seguito di un viaggio in Europa o dopo averla vista su una fregata che proprio da Amsterdam giungeva) da decidere di farne modello per la sua Russia. Tuttavia, essedoci non pochi dubbi sulla verdicità di questa vicenda, è probabilmente più corretto sostenere che sì, la struttura del tricolore orizzontale russo è credibilmente d’ispirazione olandese ma la triade cromatica, sebbene identica, ha un’origine diversamente spiegabile. I colori dello stemma russo, che sarà ufficialmente dichiarato bandiera nazionale nel 1883, altro non erano che colori già presenti nel vessillo di Mosca, raffigurante San Giorgio con un mantello blu su di un cavallo bianco, con alle spalle uno sfondo rosso. Le diverse interpretazioni sul significato di questi colori, come sempre, abbondano.

Russia

Nel 1848 questa triade cromatica venne ufficialmente riconosciuta al Congresso Panslavo come riferimento per i colori panslavi e, quindi, come simbolo del panslavismo. Oggi, quei colori sono presenti in buona parte delle bandiere di Stati a maggioranza slava, tuttavia con significative eccezioni (Bulgaria, Polonia, Ucraina per dirne tre). Con la rivoluzione bolscevica, la bandiera tricolore venne sostiuta dal noto drappo rosso con falce e martello. L’uso del tricolore verra ristabilito solo nel 1991, col crollo dell’URSS.

Croazia

CROAZIA: Lo scudo a scacchi rossi e bianchi, qui posto al centro del tricolore panslavo, risale al ‘500. È orlato in alto da una corona con 5 piccoli scudi che rappresentano (in ordine) le regioni di Croazia antica, Ragusa, Dalmazia, Istria ed infine la Slavonia. Secondo la tradizione, la prima casella della scacchiera in alto a sinistra variava colore a seconda che il Paese fosse in guerra (rosso) o in pace (bianco). Per la bandiera attuale è stato deciso di fissare la prima casella col rosso.

Cechia-Cecoslovacchia

CECHIA: La Repubblica Ceca non ha fatto altro che ereditare la bandiera dello Stato cecoslovacco, dissoltosi nel 1993, sebbene fosse stato decretato che nè la Repubblica Ceca nè la Slovacchia avrebbero dovuto adottarla.

Serbia

SERBIA: Sebbene i colori siano ispirati all'unità panslava, il popolo serbo ha utilizzato la triade già prima del Congresso Panslavo del 1848. La bandiera ha uno scudo sul lato dell’asta con simboli dinastici come l’aquila bicefala ed, inoltre, la croce della Chiesa Ortodossa. È interessante notare che le bande orizzontali seguono l’ordine esattamente inverso rispetto alla bandiera russa. Leggenda narra che i serbi promisero ai russi che avrebbero usato la loro bandiera durante la rivolta del 1804 in cambio di un sostegno ma, purtroppo, dimenticarono l’ordine dei colori.

Slovacchia

SLOVACCHIA: L’ordine del tricolore è identico a quello russo, con l’aggiunta di uno stemma sul lato dell’asta, come per la Serbia. Sullo scudo, la croce patriarcale e la silhouette dei monti Carpazi Tatra, Fatra e Màtra. Sia la doppia croce che i monti richiamano i legami storici tra popolo slovacco ed ungherese, essendo entrambi i simboli presenti anche nella tradizione dello Stato di Ungheria.

Slovenia

SLOVENIA: La bandiera slovena segue l’ordine cromatico panslavo ma diversamente dagli altri casi, ha un’origine autoctona, legata allo stemma della Carniola (nucleo originario dello Stato sloveno, in cui oggi è situata la capitale Lubiana). Presenta inoltre uno scudo con tre stelle, stemma dei Conti di Celje (anche questa in Carniola), che sovrastano il monte Tricorno, in bianco, amato simbolo nazionale. Ai piedi del monte è possibile notare delle linee ondulate in blu che indicano i principali fiumi sloveni, Drava e Sava, che sfociano nell’Adriatico.
BONUS

Province Unite

OLANDA: Quando nel 1581 l’esercito di Guglielmo I d’Orange ottenne la vittoria sulle truppe spagnole di Filippo II e la Repubblica delle Sette Province Unite nacque, fu deciso per essa l’adozione dello stemma del principe d’Orange, che consisteva in un tricolore orizzontale blu, bianco e, naturalmente, arancione.

Paesi Bassi

La bandiera dei Paesi Bassi è sostanzialmente rimasta immutata da allora, eccezion fatta per quell’arancione che, a causa della cattiva tenuta della tinta che tendeva a scolorirsi in rosso, è divenuto definitivamente vermiglio.

Lussemburgo

LUSSEMBURGO: La bandiera lussemburghese e quella olandese sono indistinguibili ad una certa distanza. L’ordine dei colori è lo stesso, seppure in questo caso riferiti allo stemma del Granduca di Lussemburgo. Due unici e quasi impercettibili dettagli differenziano gli stemmi dei due Stati: le proporzioni (1/2 o 3/5 per il Lussemburgo, 2/3 per i Paesi Bassi) e la tonalità del blu (più chiara per il Lussemburgo).


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