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Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 26: Jon

Creato il 04 agosto 2012 da Martinaframmartino

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 26: JonJon aveva deciso di aiutare i suoi confratelli a imparare a usare una spada, e sta mantenendo la parola. Certo, il nuovo arrivato sembra un caso disperato grasso e fifone com’è. Il Jon di Grande Inverno probabilmente lo avrebbe disprezzato per entrambi i suoi limiti, lui che è magro e scattante e che non sembra aver paura di nulla. Le conversazioni con Tyrion e con Donal Noye, però, lo hanno fatto maturare parecchio.

Mi piace come prende le difese di Sam, e mi piace come i suoi amici si schierano al suo fianco. Pyp e Grenn per ora. Altri, come Ed, verranno più avanti. Dopo tutti questi anni non ricordo più il momento della comparsa di alcuni personaggi, e un ripasso torna sempre utile.

Vediamo la routine del Castello Nero, e ci rendiamo conto che esistono enormi variazioni climatiche fra le varie zone dei Sette Regni: per Ned sono normali le nevi della tarda estate, mentre Sam, dell’Altopiano, non aveva mai visto la neve.

Scopriamo qualcosa sui Tarly e su quel simpaticone del padre di Sam. I personaggi sono tanti, perciò ogni tanto Martin ci racconta la storia di qualcuno in attesa di farcelo probabilmente conoscere in un imprecisato futuro. C’è un accenno a due stregoni di Qarth, e viene da chiedersi se siano impostori o se ci sia una magia che vedremo all’opera in futuro, anche se in quest’occasione non ha funzionato.

Nel racconto di Sam c’è anche un’altierata. In italiano Randyll Tarly afferma “oggi annuncerò la tua decisione di prendere gli abiti neri della confraternita dei Guardiani della Notte” (pag. 298), ma se lo facesse tutti saprebbero che è una sua idea e una sua imposizione, e forse sua moglie si potrebbe mettere di mezzo, o semplicemente non gli piace l’effetto che questo avrebbe sulla sua immagine. In realtà Randyll dice “I have decided that you shall this day announce that you wish to take the black”, ho deciso che tu annuncerai. È diverso.

Chiarito il mistero sulla presenza di un codardo alla Barriera Jon torna nella sala e prende in mano la situazione. Altieri taglia corto e dice che “Uno dopo l’altro, anche gli altri si convinsero, tutti tranne Rast” (pag. 300). Peccato solo che in mezzo a questa frase Martin ne abbia scritto un’altra che i lettori italiani non possono leggere: “One by one the rest fell in line. Jon persuaded some, cajoled some, shamed the others, made threats where threats were required. At the end they hat all agreed… all but Rast.” Si convincono perché Jon trova per tutti le parole giuste, che siano di convincimento, lusinghe, senso di vergogna o minacce. Martin ci mostra che Jon sa usare per ciascuno la tattica giusta, ma Altieri reputa superfluo farcelo sapere e passa oltre.

Jon invece non passa oltre con Rast, e ci mostra quanto sia utile avere un meta-lupo per amico. La vita per Sam si prospetta notevolmente meno complicata, anche se impiega “another fortnight”, altre due settimane e non semplicemente “qualche sera” (pag. 301) per unirsi ai discorsi degli altri. Lui e Jon ormai sono amici, e sono ciascuno la famiglia dell’altro.

 

Sotto la foto spoiler da I fuochi di Valyria (e speculazioni sul futuro)

Il trono di spade di George R.R. Martin. Capitolo 26: Jon

Jon fa ripetutamente un sogno inquietante, con un Grande Inverno deserto. Deserto lo è stato, anche se ora il Bastardo di Bolton ha fatto arrivare lì un bel po’ di gente per le sue nozze. E, a seconda di come si svilupperanno le cose in futuro, potrebbe diventare nuovamente e definitivamente abitato, o nuovamente deserto. Jon cerca suo padre, morto. Robb, morto. Suo zio Benjen, quasi certamente morto (è lui Manifredde? Se sì, è morto). Cerca anche Arya. Che sia destinata a una fine prematura?

Deve andare nella cripta, con i re dell’Inverno seduti sui loro troni di granito, i lupi di pietra ai loro piedi e le spade di ferro di traverso sulle ginocchia.

Noi abbiamo visto la cripta una prima volta con Ned e Robert, quando ancora conoscevamo solo l’estate e pensavamo che avremmo superato ogni difficoltà. Ora temiamo l’arrivo dell’inverno, e sappiamo cosa sia la paura.

Bran e Rickon sono scesi nella cripta, e sono usciti con delle spade. Tutti li credono morti, ma le sale dei morti li hanno aiutati a salvare la vita. L’ultima visita l’abbiamo fatta con Theon, che è inquieto perché sa che le spade avevano lo scopo di bloccare gli spiriti dei morti nelle loro tombe.

Jon sa che là sotto c’è qualcosa. Cosa emergerà dalle profondità di Grande Inverno? Secondo me la domanda non è se emergerà qualcosa, ma cosa e quando, e da quale lato si schiererà.



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