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“Il vecchio e il gatto” di Nils Uddenberg: l’amore tra un anziano insegnante ed un felino

Creato il 19 gennaio 2015 da Alessiamocci

“Un giorno, qualche settimana dopo il nostro rientro, quando avvolsi la tenda per far entrare la pallida luce, vi era seduto sopra un gatto, che mi guardava con i suoi grossi occhi tondi e gialli. Era un gattino tigrato grigio e marrone, senza macchie bianche. Non l’avevamo mai visto prima d’allora, ma supponemmo che abitasse in una delle case vicine”.

Lo svedese Nils Uddenberg ci regala una storia d’amore: un romanzo pubblicato da Corbaccio nell’ottobre 2014, intitolato “Il vecchio e il gatto”. Non si tratta di un rapporto convenzionale, fra esseri umani, bensì quello fra un docente di psichiatria in pensione e una gattina, di età indefinita, che una mattina d’inverno si presenta davanti alla porta della sua camera da letto.

È la storia autobiografica di un uomo che aveva giurato a se stesso di non possedere animali domestici, per non avere vincoli, e invece, tutto ad un tratto, si ritrova “proprietario” di una gatta con tutti gli oneri che la cosa comporta.

In quanto psichiatra, l’autore cerca di comprendere il comportamento di “Micia”, appellandosi alla letteratura, alla filosofia e persino all’etologia. Affascinato dai modi eleganti della bestiola, egli prova ad interpretare i motivi che la spingono, di volta in volta, ad agire.

Purtroppo non vi sono risposte precise al comportamento di un gatto, poiché egli è l’animale misterioso per eccellenza; è uno spirito libero che, a differenza del cane, sceglie sempre la propria indipendenza al padrone. Però fa sentire orgogliosi, quando decide di restare.

L’autore parla dei cambiamenti che il gatto ha portato nella sua vita e in quella della moglie. L’anziana coppia, che vive in simbiosi in una modesta casetta nella città svedese di Lund, ha visto l’animale farsi sempre più strada nel loro cuore, tanto da diventare un vero e proprio membro della famiglia, del quale preoccuparsi di continuo, specialmente se esce di casa a caccia e non fa ritorno per giorni.

Noi e Micia siamo diventati gli uni parte della vita dell’altra. Non posso dire che ci capiamo a vicenda, non è questo il motivo; tuttavia ci troviamo bene insieme”.

Alle domande impossibili, circa la psiche dell’animale, il professore risponde con umorismo e fantasia, conscio che Micia abbia portato una ventata di allegria nella sua vita e in quella dei suoi cari.

Chi possiede un gatto, potrà di certo immedesimarsi in questa storia, e nelle avventure di Micia. In fondo, per quanto misteriosi siano i comportamenti dei felini, i gatti hanno modi più o meno simili di rapportarsi all’uomo.

Un racconto tenero che potremmo definire sorprendente, proprio perché “sbocciato” in tarda età.

Indipendentemente dall’affetto che saprà donarci, prendersi cura di un animale mantiene attivi e allunga la vita. “Il vecchio e il gatto” ne è una diretta testimonianza.

 

Written by Cristina Biolcati 

 


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