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Il viaggio.

Creato il 06 giugno 2011 da Enricobo2
Il viaggio è un'attitudine, o quantomeno una categoria psicologica. Per me è sempre stato una disposizione mentale che va al di là del percorrere una strada, raggiungere una meta, vedere delle cose. Il viaggio è già tale quando nasce l'idea, quando si forma la volontà di andare, di partire comunque. Poi si forma, a volte lentamente, attraverso una costruzione sovrapposta di ricerca di informazioni, di desideri lontani, di ricordi di infanzia da verificare o da ricostruire. E' come se tu, in cucina, stessi preparando un gran pranzo per te e per la tua famiglia o i tuoi amici e cercassi di renderlo il più possibile ricco di interessi e di suggestioni, nutrimento fisico, ma anche spunto di discussione e ripensamento; di accrescimento spirituale oltre che corporeo. Così se scegli un ristorante o una agenzia che se ne occuperà al posto tuo, cercherai comunque di inserirvi i temi e le suggestioni verso cui sei portato, che ti interessano maggiormente o che da tempo rimpiangi di non poter assaporare. Certamente c'è poi il momento della consumazione del fatto, il piacere di vedere, gustare, incontrare persone e apprezzare elementi specifici o situazioni, ma alla fine non è solo questo il momento topico del viaggio. C'è poi il ritorno e la successiva digestione di tutto quanto visto e assaporato. Può anche essere uno dei momenti più gradevoli, quello in cui, con grande calma si possono riordinare gli eventi, valutarli per quanto ti hanno saputo dare o meglio per quello che tu hai saputo assorbire, apprendere, crescere nella conoscenza e nell'arricchimento globale. In questi casi mi piace anche mettere per iscritto delle cose, come per fissarle meglio nella mente e farle più mie, oltre che ora, con le possibilità di mezzi un tempo impensati, di condividerlo con chi è interessato e che mostra di apprezzarlo.
 Ci sono anche le immagini raccolte che aiutano e che possono meglio colorare il pacchetto. Tutto questo per raccontarvi quanto mi interessa e come sia sempre stato per me importante il momento del viaggio. Ultimamente per diversi motivi, ho dovuto rallentare pesantemente questa attività e di molto me ne dolgo, quindi quando capitano anche solo piccole occasioni per rientrare in questo status psicologico, mi ritrovo in un particolare climax eccitativo che mi condiziona anche un pochino. Dunque, tanto per chiarire, da domani mi allontanerò per pochi giorni, dato che la mia famiglia mi ha concesso quattro giorni di ferie arretrate da godere. Si tratta come ovviamente immaginerete di un viaggio di studio e meditazione di cui vi farò parte al mio ritorno, non dubitate. Nel frattempo comunque non vi lascerò soli in quanto questo meraviglioso mezzo permette ora di programmare l'uscita a tempi prefissati di qualche spezzone di presenza di sé, che compariranno magicamente anche senza un mio intervento o presenza diretta. Un evento ineluttabile si potrebbe dire, per non perdere l'abitudine.  
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