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Il vizietto della FIA

Creato il 11 luglio 2011 da Postscriptum

Il vizietto della FIA

Fondata nel lontano 1904 la Federazione Internazionale dell’Automobile provvede da più di 100 anni alla regolamentazione disciplinare delle più svariate corse automobilistiche del cartello mondiale anche se il suo nome è strettamente legato alla classe regina delle corse motoristiche su 4 ruote: la Formula Uno.

Mai però come nell’ultimo lustro la Federazione ha toppato in maniera così evidente nella gestione del regolamento di gara e nell’interpretazione dello stesso.


Premetto che, secondo me, un regolamento non deve essere interpretato ma semplicemente rispettato; deve porre dei limiti comportamentali per i piloti e tecnici per le scuderie, e questi limiti devono essere muri invalicabili e non porte girevoli da cui entrare ed uscire a proprio piacimento.

Sperimentazione sui propulsori, sulle appendici aerodinamiche delle vetture e sulla gestione delle gare sono oggi soggetto della gestione comica della suddetta Federazione che ha sì introdotto delle novità interessanti dal punto di vista dello spettacolo e dell’attenzione alla crisi economica, ma ha anche snaturato la Formula Uno rendendola molto meno tecnica che in passato, schiava dell’elettronica e delle interpretazioni di cui parlavamo prima.
Così, se la decisione di vietare i rifornimenti durante la gara e di imporre il fornitore unico per gli pneumatici possanno sembrare delle ingegnose trovate per limitare consumi e pericoli, sono però discutibili alcune normative nebulose come quella sui cosiddetti scarichi soffiati.

Ma quanti hanno capito in realtà cosa siano questi stramaledetti oggetti?
E’ piuttosto semplice spiegarlo.

Avendo limitato lo viluppo di propulsori sempre più potenti e competitivi (chiaramente per limitare lo strapotere di Ferrari e Mercedes) l’attenzione degli ingegneri si è rivolta verso il miglioramento dell’aerodinamica della vettura e alla RedBull hanno avuto un’intuizione geniale: convogliare i caldissimi gas di scarico del motore sull’alettone posteriore ottenendo una maggiore stabilità della vettura in curva e la possibilità di aprire il gas prima degli altri in uscita dalle curve lente.
Il tutto si è tradotto nello strapotere che abbiamo visto esercitare dalla RedBull di Sebastian Vettel in questa prima parte della stagione in corso.
Peccato che questa soluzione aerodinamica sia al limite di regolamento, anzi, per quanto dice la FIA addirittura fuori regolamento.

Da questo assunto è nata la questione di Silverstone: la Federazione ha vietato l’utilizzo degli scarichi soffiati togliendo il vantaggio (irregolare) alle vetture austriache e mettendo, di fatto, tutte le squadre allo stesso livello e il risultato lo abbiamo visto tutti.

Il guaio è che quello che in Inghilterra è stato irregolare tornerà ad essere regolare nelle prossimi GP in seguito ad una condotta alquanto irrequieta e furbesca della Federazione che, come ha già fatto in passato, invece di produrre regolamenti seri e trasparenti all’inizio della stagione si arroga il diritto di intervenire a campionato in corso per penalizzare ingiustamente la scuderia che si dimostra più forte delle altre.
E’ successo con la Ferrari dell’ultima era Schumacher  con le continue accuse di ammazzare lo spettacolo annoiando i telespettatori, e il conseguente intervento della Federazione che ha portato 2 titoli nelle tasche dell’allora pilota Renault Fernando Alonso, e uno a testa per l’alfiere della McLaren Lewis Hamilton e Sebastian Vettel sulla RedBull l’anno scorso.
Allo stato attuale delle cose è la RedBull ad aver lavorato meglio nel periodo di pausa della stagione e proprio per questo è stata penalizzata, in un certo senso, a Silvestone.

Il compito di una Federazione seria e ben gestita non dovrebbe essere quello di dare sicurezza a piloti e team su quanto si possa o non si possa fare? Oppure è lecito anche condizionare i risultati intervenendo in nome di uno spettacolo che in Formula Uno manca ormai da anni?


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