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Imparare ad ascoltarsi e riflettere sul senso della vita

Da Dottmurray

Imparare ad ascoltarsi e riflettere sul senso della vita

Valentino Rossi

Qualche giorno fa guardavo uno di quei “salotti televisivi” in cui un giornalista commentava con la conduttrice la tragedia del giovanissimo campione di moto GP Marco Simoncelli. Al di là del fatto che ritengo che di fronte a certe tragedie il silenzio e la riflessione dovrebbero prendere posto alla mera speculazione e superficialità da gossip, il giornalista opinionista si compiaceva dell'”analisi “ banale e riduttiva che stava facendo della reazione, del collega e amico del giovane scomparso, Valentino Rossi, il quale arrivato in Italia, ai microfoni dell'assalto giornalistico all'aeroporto, con un timido sorriso e poche parole cercava di spiegare come stava in un momento così, immaginiamo per lui, difficile e drammatico.
Chissà cosa ci si aspettava dal famoso campione Rossi, che davanti alle avversità nel suo lavoro, ha sempre mostrato coraggio e propositività?
Il giornalista, dopo il servizio all'aeroporto, commentava soddisfatto :”E' evidente che il distacco di Valentino è una difesa, per il dolore della morte di Simoncelli. Reagisce sorridendo.”
Davvero? Una difesa? E da chi?
E perchè il signor Rossi avrebbe dovuto piangere come un disperato davanti a tutti noi? Perchè non ha diritto a vivere le sue emozioni con chi vuole e quando crede? Il dolore esibito per le masse ha più valore? E' più genuino?
Chi ha perso una persona cara, può immaginare come possa sentirsi ora il signor Rossi, ma ad ogni modo, più che scandagliare gli animi altrui, sarebbe più utile a volte dedicarsi a cosa proviamo noi.
La morte, il senso della vita, come spendiamo il nostro tempo e le nostre giornate...forse l'improvvisa scomparsa di un ragazzo, potrebbe farci riflettere su questi aspetti che a volte diamo per scontati.

tratto dal film di Nanni Moretti “Caro diario”(1993)
Tante persone vivono la loro settimana correndo senza sosta tra impegni di lavoro e familiari, in un
susseguirsi trafelato di azioni e pensieri, aspettando il fine settimana, o il giorno di riposo, come un momento in cui riposarsi e rilassarsi.
Ma è sufficiente? Si riesce a “depressurizzarsi” dallo stress?
Spesso sembra di no.
Lavorare in modo frenetico, sembra ormai aver spostato il focus sul futuro, senza mai vivere davvero il presente. Perchè affannarsi per riuscire a fare tutto nei tempi, nelle scadenze, negli orari, quando poi non possiamo mai fermarci a vivere anche le cose, invece di organizzarle e basta?
Sarebbe molto importante potersi organizzare durante la giornata con un obiettivo: dedicarsi più tempo per sé, per riflettere e stare in autentico ascolto di come ci si sente davvero. A volte bastano anche pochi minuti.
Qualche spunto per ridurre lo stress e ritagliarsi più spazi per sé:
- Alzarsi un po' prima la mattina, per avere dai 10 ai 30 minuti per sé. A volte anche una tazza di the prima di cominciare la giornata è un buon modo per riconnettersi con se stessi.
Piuttosto che usare quel tempo per fare elenchi delle cose da fare o prendersi cura di altre faccende, semplicemente sedersi, in silenzio e respirare. Credo che molti di noi sono così occupati a parlare e fare cose che non ci si prende tempo per rilassarsi e stare in silenzio. Molti passano la giornata senza rendersi conto di essere spesso con il fiato sospeso la maggior parte del tempo a causa di eccessiva tensione.
-Trovare del tempo per pranzare in tranquillità
Uscire per una passeggiata in un parco nelle vicinanze, vicino a un fiume o un luogo tranquillo nella natura può essere anche molto rilassante. Impossibile trovare un posto vicino alla natura? Che ne dite di ascoltare un po' di musica rilassante con l'ipod e passeggiare per la città per 15 minuti?

Imparare ad ascoltarsi e riflettere sul senso della vita
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