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Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro ! Parte II

Da Polaroiders

Sono passati ben 10 giorni dall’uscita delle pellicole marcate IMPOSSIBLE 803 lotto 01.

Finalmente mi sono deciso ad effettuare i primi test, ma prima un giretto sulla gallery di Impossible a vedere cosa hanno prodotto gli altri Pioneer con questo materiale e sorpresa … ritratti in studio.

Mi sono così ripromesso di effettuare un test “limite” per evidenziare le caratteristiche sia positive che negative di questo materiale, così grazie alla complicità di un paio di amici fotografi ho allestito un set in campo circondato da alberi sotto la cui ombra ho piazzato il banco ottico.

Trasportare e sistemare un banco ottico è un esperienza rilassante come una seduta dal dentista di lunedì mattina dopo una sbronza domenicale, ma sicuramente è ricca di soddisfazioni.

La temperatura alle 14, quando ho iniziato a scattare, si aggirava attorno ai 35 gradi con un tasso di umidità del 70%, la sviluppatrice invece  è stata sistemata in un appartamento a circa 500 metri di distanza e quindi con soli due chassis a disposizione più che uno shooting è stata una maratona dello sviluppo.

Tornando seri, la prima cosa che mi ha colpito aprendo le nuove pellicole è l’aggiunta del frame di contenimento, infatti all’inizio pensavo che la sua funzione fosse di bellezza come nelle altre pellicole integrali, ma in fase di caricamento mi sono accorto che il frame invece di restare esterno andava direttamente a contatto con il negativo con la parte bianca e la parte argento restava visibile in trasparenza, con in testa il pensiero che in fase di montaggio avessero assemblato male le pellicole del mio pacco ho lanciato il primo sviluppo.

Attesi i 4 minuti richiesti dal foglio informativo ho realizzato che il frame in realtà serve a convogliare tutta l’emulsione in eccesso in un’unica direzione, riducendo cosi al massimo il problema del residuo sui rulli, resta però il fatto che questa cornice argento non mi soddisfa nemmeno un pò inoltre elimina i meravigliosi effetti che i residui chimici creavano a bordo pellicola. Visto la calura africana dopo lo sviluppo ho messo le pellicole in frigo sia per preservarne i toni che per lasciarmi più tempo per decidere con quali realizzare eventuali lift off o altri esperimenti.

Ho realizzato in tutto una decina di scatti di cui troverete le specifiche tecniche nelle didascalie delle foto, ma in soldoni seguendo la sperimentazione precedente sono partito utilizzando le pellicole come degli 800 asa e non 1000/1250 come suggerito nel foglio illustrativo, mi sono trovato immediatamente bene e non ho piu cambiato. La resa cromatica è letteralmente eccezionale, un bianco e nero perfetto e saturo, una vera delizia per gli occhi e cosa che mi ha stupito molto , in 11 scatti realizzati non ho mai dovuto pulire i rulli della sviluppatrice.

Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro ! Parte II

© Alan Marcheselli
Camera : Banco ottico Fatif 20X25
Lente : 300 mm
Temperatura 35°C
Illuminazione : Luce Solare ( H. 14,00/18,00 )
Tempo di esposizione 1/60
Diaframma 45

Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro ! Parte II

© Alan Marcheselli
Camera : Banco ottico Fatif 20X25
Lente : 300 mm
Temperatura 35°C
Illuminazione : Luce Solare ( H. 14,00/18,00 )
Tempo di esposizione 1/60
Diaframma 45

Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro ! Parte II

© Alan Marcheselli
Camera : Banco ottico Fatif 20X25
Lente : 300 mm
Temperatura 35°C
Illuminazione : Luce Solare ( H. 14,00/18,00 )
Tempo di esposizione 1/60
Diaframma 22

Una volta realizzati una decina di scatti li ho lasciati in frigo per circa 24 ore e il giorno dopo mi sono dedicato alla sperimentazione, il lift off si ottiene in modo perfetto, basta tagliare circa un millimetro o anche meno di immagine lungo i bordi per eliminare il sottile strato di colla che fissa l’emulsione al positivo, la temperatura dell’acqua è sufficiente attorno ai 40 gradi. La cosa piu interessante del lift off è che permette di “ribaltare” l’immagine rimettendo in posizione corretta lo scatto che il banco ha invertito.

Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro ! Parte II

© Alan Marcheselli
Camera : Banco ottico Fatif 20X25
Lente : 300 mm
Temperatura 35°C
Illuminazione : Luce Solare ( H. 14,00/18,00 )
Tempo di esposizione 1/60
Diaframma 45

Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro ! Parte II

© Alan Marcheselli
Camera : Banco ottico Fatif 20X25
Lente : 300 mm
Temperatura 35°C
Illuminazione : Luce Solare ( H. 14,00/18,00 )
Tempo di esposizione 1/60
Diaframma 45

Impossible 8X10 … il più grande spettacolo dopo il big bang … sono loro ! Parte II

© Alan Marcheselli
Camera : Banco ottico Fatif 20X25
Lente : 300 mm
Temperatura 35°C
Illuminazione : Luce Solare ( H. 14,00/18,00 )
Tempo di esposizione 1/60
Diaframma 22

Volevo a tutti i costi provare anche la tecnica delle trasparenze, ma non avevo un mezzo adeguato per riscaldare in maniera uniforme la pellicola, così mi sono ingegnato lasciando la mia macchina ( nera ) sotto il sole cocente di mezzogiorno e ho appoggiato sul cofano la pellicola per 90 secondi, risultato … il distacco avviene facilmente e la trasparenza è perfetta.

Concludendo questo prolisso racconto…

EVVIVA LE 8X10 SONO TORNATE !!!

e a mio modesto parere sono piu interessanti di prima, ora aspettiamo la produzione e … IL COLORE !!! Grazie Impossible !

Alan Marcheselli



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