Magazine Viaggi

in anticipo o in ritardo? – dove viaggiare a novembre: Oaxaca (Messico)

Creato il 02 maggio 2013 da Claudsinthesky

Le informazioni che seguono sono tradotte dal libro della collana Eyewitness Travel Travel: Where to go When, curato da Craig Doyle.

Oaxaca - cimitero di San Juan Bautista Valle Nacional (foto di Reforma.imufomot da Wikipedia)

Oaxaca – cimitero di San Juan Bautista Valle Nacional (foto di Reforma.imufomot da Wikipedia)

Il giorno dei morti.

La più messicana delle fiestas è davvero un evento soprannaturale in cui i morti ritornano sulla Terra per comunicare spiritualmente con i loro parenti ancora in vita. Nella città coloniale di Oaxaca, ricca di belle chiese e palazzi costruiti dai colonizzatori spagnoli, e circondata da villaggi indigeni dove delle credenze ancora più antiche continuano a prosperare, le celebrazioni raggiungono il massimo della vivacità.

I messicani in generale considerano la morte un proseguimento, un passaggio in un altro regno, piuttosto che una fine, e, fortunatamente, i defunti ritornano a visitare i loro cari ogni anno nel Giorno dei Morti (2 novembre), comunemente chiamato Dia de los Muertos. A Oaxaca si crede che i defunti arrivino alle 15.00 del 1° novembre e che rimangano per 24 ore, mentre le 24 ore precedenti sono dedicate al ritorno di coloro che sono morti da bambini, conosciuti come angelitos (angioletti).

Il ritrovo tra i viventi e i defunti è almeno tanto gioioso quanto struggente, e l’atmosfera nelle case e nei cimiteri può rivelarsi incredibilmente animata e felice. Le famiglie, per accogliere i propri defunti, creano elaborati “altari dei morti” nelle case: sotto un arco di fronde di palma, fiori e frutti viene collocata una tavola, ornata con foto del defunto, santini, candele, fiori, cibi preferiti, bevande e persino sigarette, affinché il defunto ne possa godere. E per aiutare coloro che ritornano a sapere che hanno trovato la casa giusta, vi saranno teschi di cioccolato o di zucchero, spesso con inciso i loro nomi, e scheletri in miniatura impegnati nel genere di attività che il defunto soleva fare – ballare, giocare a calcio, andare in bicicletta…

Le famiglie decorano anche le tombe dei cari estinti con altri fiori, candele, foto, bevande e teschi e scheletri in miniatura. Il pomeriggio e la sera del 1° novembre passano ore nei cimiteri a conversare con il defunto, rimanendo addirittura per veglie che durano tutta la notte e condividendo mangiare e bere con amici e parenti. Lo spettacolo magico di un camposanto che risplende di centinaia di candele, il brusio delle chiacchiere tra la folla di persone eccitate e spesso gioiose, e la musica e i balli che accompagnano questi ritrovi si trattengono nella memoria.

Il culto dei morti

Tutte le civiltà precolombiane del Messico – gli Aztechi, i Maya, gli Zapotechi, i Mixtechi e gli altri – credevano in una qualche forma di aldilà  ed eseguivano riyuali in onore dei defunti, che spesso includevano feste e offerte alle salme.  I missionari coloniali spagnoli riuscirono a reinterpretare questi eventi sotto l’onnicomprensivo Giorno dei Morti, quando i cattolici pregano per i defunti, da cui la data del 2 novembre per il Dia de los Muertos. Comunque, a tutt’oggi rimangono forti influenze dei credi precolombiani nel modo in cui viene celebrata la fiesta.

  • Diario della fiesta: sei giorni con gli spiriti

Oaxaca è il luogo migliore per vedere i festeggiamenti del Giorno dei Morti. Le attività si estendono dal 31 ottobre al 2 novembre: se vi concedete sei giorni potrete provare l’essenza di questo evento unico ed esplorare la città e i suoi affascinanti dintorni, oppure estendere il viaggio visitando lo Yucatán.

29 ottobre: immergetevi nell’atmosfera nello Zócalo, la verdeggiante piazza centrale della città. Passeggiate su per la Calle Alcalá fino alla sontuosa Iglesia de Santo Domingo. Visitate il Mercato dei Morti, dove vengono venduti fiori particolari, cibo, scheletri di cartapesta e cioccolata e caramelle a forma di teschi.

30 ottobre: per un punto di vista diverso sui mercati del Giorno dei Morti, dirigetevi fuori Oaxaca in uno dei paesini della zona: tra i mercati più grandi ci sono quelli di Zaachila, Ocotlán e Tlacolula, ma controllate in quale giorno si tengono perché varia da luogo a luogo. Di ritorno in città,  l’interessante Museo della Cultura di Oaxaca merita un’occhiata. Di sera godetevi qualsiasi ballo o spettacolo teatrale del Giorno dei Morti.

31 ottobre: ammirate gli altari dei morti nel vostro hotel e nei ristoranti locali. Dopo il tramonto, visitate i cimiteri dei vicini paesi di Santa Cruz Xoxocotlán e Santa María Atzompa, illuminati dalle candele e pieni di gente.

1° novembre: sperimentate il cimitero principale della città, il Panteón General, mentre la gente si riunisce per decorare le tombe e festeggiare. Più tardi, godetevi la vivace parata in costume sullo Zócalo.

2 novembre: per conoscere l’affascinante storia della regione, dirigetevi verso le spettacolari rovine di Monte Albán, l’antica capitale zapoteca dal 200 a.C. al 700 d.C. circa, superbamente situate sulla sommità di una collina. Se di sera volete visitare un altro cimitero, provate quello di San Felipe del Agua.

3 novembre: Oaxaca è un ambiente estremamente vivace per quanto riguarda l’artigianato indigeno, perciò passate il vostro ultimo giorno comprando souvenir, oppure andate fuori città per esplorare di più la zona.

  • Cosa fare e cosa non fare

Sì: nonostante l’atmosfera nei cimiteri e nei dintorni degli altari possa essere sorprendentemente gioiosa e scanzonata, mantenete sempre il dovuto rispetto, poiché questo è anche un avvenimento serio.

No: non fate foto senza chiedere il permesso, a meno che una guida o qualcuno di autorevole vi abbia detto che va bene.

Sì: per una prospettiva impareggiabile delle celebrazioni, unitevi a una classe di decorazione di altari o a un corso di cucina tipica del Giorno dei Morti.

Sì: le agenzie locali offrono tour dei cimiteri e dei mercati, e una buona  guida renderà tutto più accessibile.

  • Informazioni utili

- Arrivare: Oaxaca è in Messico, 400 km a sud-est della capitale Città del Messico. L’aeroporto di Oaxaca è servito da pochi voli internazionali provenienti dagli Stati Uniti, ma i viaggiatori solitamente arrivano tramite voli domestici da Città del Messico. I taxi e i minibus coprono i 6,5 km tra l’aeroporto e la città.

- Muoversi: taxi, collectivos (taxi condivisi) e affollati autobus senza fermate fisse servono i villaggi e i siti archeologi fuori dalla città.

- Clima: a inizio novembre, le piogge estive sono più o meno finite e la temperatura raggiunge una piacevole media di 25°C di giorno, e rinfresca a 13 – 15°C di notte.

- Sistemazione: Hotel Las Golondrinas (doppie da €460 circa), un delizioso alberghetto; Hostal de La Noria (junior suite da €75 circa), una dimora coloniale riconvertita nel cuore di Oaxaca; Misión de los Angeles (doppie €65 circa).

- Mangiare: le specialità della città includono le famose sette moles (salse), cavallette e persino una muffa del mais chiamata huitlacoche. Provate il Restaurante Los Danzantes, che offre piatti innovativi in un’ambientazione d’avanguardia a partire da 6 euro.

- Prezzo per una famiglia di quattro persone: tra i 190 e i 260 euri al giorno, comprensivi di vitto e alloggio, spostamenti locali e biglietti d’ingresso.

- Ulteriori informazioni: www.visitmexico.com

guida di Oaxaca su Wikitravel (EN)

i miei link sul Messico

* la foto è presa da qui



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine