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In casa del principe delle Asturie

Da Calcioromantico @CalcioRomantico
Alonso su Renault (2005)

Quello tra la Spagna e la Formula 1 è un amore piuttosto recente e non perché in Spagna abbiano cominciato a costruire circuiti o a fare gran premi solo da pochi anni. Tutt'altro. Il primo Gran Premio di Spagna è datato 1913, il secondo 1923 e poi tra il 1926 e il 1936 una decina di edizioni che vedono trionfare tra gli altri nomi illustri quali Louis Chiron, Rudolf Caracciola e Achille Varzi. La guerra civil prima e quella mondiale poi fanno slittare al 1951 la ricomparsa di un gran premio. La gara di Pedralbes vede vincere l'Alfa Romeo di Juan Manuel Fangio, che quel giorno si laurea per la prima campione del mondo, ma evidentemente non ci sono le condizioni perché il circus possa stazionare in Spagna con continuità.

Dopo una nuova edizione del 1954 bisognerà infatti attendere il periodo 1967-1981 per vedere il circuito del Montjuich o quello di Jarama inseriti con costanza nel calendario del mondiale. Gare epiche, come quella di Jarama 1981 in cui Gilles Villeneuve doma i suoi avversari e li costringe ad arrivare al traguardo in parata dietro di lui, e gare tragiche, come quella del Montjuich 1975 in cui Rolf Stommelen vola tra il pubblico assiepato a bordo pista in un posto in cui non c'è protezione e uccide quattro spettatori. 

Ma in tutto questo periodo di piloti spagnoli ce ne sono ben pochi. Tra il 1950 e il 1981 l'unico in grado di salire sul podio di un gran premio mondiale è Alfonso Antonio Vicente Eduardo Ángel Blas Francisco de Borja Cabeza de Vaca y Leightonmarchese di Portago, che grazie all'aiuto di Peter Collins, con cui divide la sua Ferrari, arriva secondo dietro Fangio al Gran Premio di Gran Bretagna del 1956. Il nome diAlfonso de Portago, come quello di

1957 domenica corriere incidente de portago
Stommelen, è però più legato a una tragedia che ad altro. Il 12 maggio 1957 la sua Ferrari 335 S esce fuori strada durante la Mille Miglia, causando la sua morte, quella del suo copilota Nelson e di altre nove spettatori e sancendo la definitiva messa al bando delle corse su strada. E pensare che il nobile iberico poteva passere alla storia come l'unico pilota di Formula 1 ad aver vinto una medaglia ai mondiali di bob (bronzo nel bob a due nel 1957).

Dopo alcuni anni di pausa si torna a correre in Spagna nel mondiale del 1986, nuova sede Jerez de la Frontera, e la prima gara ha un arrivo spettacolare: la Lotus di Senna taglia il traguardo con soli 14 millesimi di vantaggio sulla Williams di Mansell, che dopo aver cambiato le gomme dà vita a una clamorosa rimonta. È il distacco più breve in una gara mondiale, escludendo l'arrivo farsa Barrichello-Schumacher a Indianapolis nel 2002. Dal 1991 il circus si sposta al Montmelò di Barcellona, ma Jerez ha l'onore di ospitare il Gran Premio d'Europa nel 1997, l'ultima gara, quella in cui al curvone in fondo al rettilineo la Ferrari di Michael Schumacher prova a buttar fuori con scarsi risultati la Williams di Jacques Villeneuve, che invece passa indenne e va a vincere il mondiale.

La ripresa dei contatti con la Formula 1 ha intanto prodotto la comparsa di alcune meteore spagnole al volante della Minardi: Luis Perez Sala, che a Silverstone nel 1989 conquista il sesto punto e un punto mondiale, e Adrian Campos, che di punti non ne conquista ma di lì a poco rivestirà da manager un ruolo cruciale per la Spagna tutta. Siamo nell'ottobre 1998 e Campos mette per la prima volta in mano una monoposto all'asturiano Fernando Alonso, campioncino coi kart che ha ancora 17 anni. Gli ottimi risultati spingono Campos a segnalare al buon Giancarlo Minardi, con cui è rimasto in contatto, il talento emergente. Nel 2000 arriva per Fernando il campionato di Formula 3000, che si conclude con un crescendo e una vittoria nell'ultima tappa, a Spa. L'anno dopo l'esordio in Formula 1 con la Minardi e poi l'acquisto da parte della Renault che segnerà il suo definitivo trampolino di lancio per i mondiali del 2005 e del 2006.

La storia di Alonso la conoscono però in tanti e molti sperano che l'asturiano non abbia ancora smesso di vincere. Permertteteci allora di concludere ricordando l'unico altro pilota spagnolo in grado di salire su un podio di una gara del mondiale, Pedro de la Rosa, la cui carriera agonistica si è forse conclusa al termine del 2012, a più di quarant'anni, dopo una stagione corsa lentamente al volante di una HRT. Il buon Pedro ha fatto il test driver per tanto tempo alla McLaren e deve alla bizze di Juan Pablo Montoya i due risultanti più importanti della sua carriera: chiamato a sostituire il colombiano ottiene un quinto posto e il giro più veloce in Bahrein nel 2005 e un secondo posto in Ungheria nel 2006, dopo un deciso sorpasso ai danni di sua maestà Schumacher.   

 


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