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In ginocchio (seconda parte): Cosa si indossa per...

Creato il 31 marzo 2011 da Fredy73 @FedericaRossi5
Segue da In ginocchio (prima parte): La premessa
Le mie perplessità sull'odissea del mio ginocchio non riguardano solo gli aspetti medici di cui - abbiate fede - non parlerò in questi post. Piuttosto mi sono preoccupata per le cose meno importanti. Che, diciamoci la verità, si domandano in molti, ma per decenza e opportunità (non è il caso di fronte a questioni più serie) nessuno mai chiede apertamente.
Così la prima questione è stata l'abbigliamento. Cosa si indossa per fare una visita ortopedica? E per la risonanza? E in ospedale per le analisi in day hospital?
Lo ammetto, io sono stata una frana in tutte le occasioni (in verità la fase ospedaliera devo ancora iniziarla... quindi conto di fare l'en plein).
Ortopedico. Sicuramente vorrà guardarmi il ginocchio. Urge indossare una gonna. Ma non posso mettere i tacchi. E le scarpe basse che ho sono tutte troppo sportive (perché anche sotto i pantaloni sono solita indossare un po' di tacco). Mia madre mi presta un paio di mocassini neri anni '60. No, non nel senso che sono un po' vintage. Ma nel senso che le persone che li indossano hanno almeno sessant'anni (scusa mamma!). Mi faccio coraggio e arrivo al lavoro (l'appuntamento è subito dopo) con abbigliamento fantozziano. Il che funziona, perché il dottore mi fa piegare e ripiegare il ginocchio. Me lo smonta, me lo gira, me lo tende. Tra le mie urla di dolore. E la gonna che, ovviamente, si alza fino alla mutanda.
Risonanza magnetica. Il collega razionale mi assicura che lui l'ha fatta col jeans. In ogni caso io quelle scarpe non le indosserò mai più. Vado, dopo il lavoro, vestita con jeans e maglione. Mi fanno accomodare in uno spogliatorio e mi chiedono di restare in mutande e maglione. Perfetto! Non sarebbe un problema se non fosse che il centro diagnostico, lungi dal volersi trasformare in un locale un po' osè, lascia completamente spalancata la porta che separa la sala d'attesa dagli spogliatoi e dalla zona radiologica. E, ovviamente, a me è toccato lo spogliatoio più lontano. Lontano abbastanza da avere l'impressione di percorrere il miglio verde dando il culo (scoperto) a una folta platea. Il culo va pure bene, ma mi fa proprio schifo camminare a piedi nudi per il corridoio. E, ovviamente, sapete cosa ne penso in materia di gambaletto. Non potendo indossare i collant per fare la risonanza, l'unica soluzione è rinfilarsi le scarpe ai piedi nudi. Non so se mi faccia più senso questo o il contatto col pavimento. Ad ogni modo il tecnico mi ingabbia il ginocchio costringendomi a tenerlo nella posizione per me più dolorante. Per 20 minuti. Col chiasso infernale della macchina che potrebbe competere con un martello pneumatico. La concentrazione per restare immobile è quasi impossibile. Il ginocchio si gonfia e infilarsi il jeans alla fine è un'esperienza di quelle che ti possono anche segnare.
Ortopedico, visita di controllo. Dovendo leggere solo il referto della risonanza, mi reco tranquilla da lui in completo di jeans. Di quelli a sigaretta, of course. Così, quando il medico mi chiede di vedere di nuovo il ginocchio, ho un mezzo mancamento. Provo a sollevare la gamba del jeans, ma all'altezza del polpaccio si blocca. Mi spoglio e resto in collant. E lui ricomincia a martoriarmi la zona. "Le faccio male così?". "Non molto", rispondo. "E così?" mi dice appoggiandosi con tutto il suo peso e spingendo come un ossesso. "E vedi tu!" gli avrei risposto se l'urlo di Tarzan non si fosse intromesso tra i miei pensieri e le corde vocali.
Altro ortopedico, per un secondo consulto. Ho appena preso appuntamento e ci devo ancora andare. Dovrà solo leggere la risonanza e confermare o meno la diagnosi del primo medico, ma stavolta mi sono organizzata con la valigia. Andrò al lavoro in pantaloni e, prima di recarmi all'appuntamento, mi cambierò nel bagno con vestito e stivali (con un po' di tacco... il mocassino mai più). Speriamo bene.
Ospedale, day hospital per gli esami. Non ci sono ancora andata, ma mi chiedo cosa dovrò indossare. Maglioni dalla manica facilmente alzabile per prelievi vari? Gonna e collant per raggi improvvisi? Reggiseno senza ferretto per reparti radiologici ad alte frequenze magnetiche?
Ospedale, ricovero e degenza. Ok, lo so che qui sembra facile. Pigiama e vestaglia. C'è solo un piccolissimo problema. Io indosso camicie da notte che sembrano sottovesti. Anche se fuori c'è -20. Anche se sono in Groenlandia. Urge andare a comprare un pigiamone dalla gamba e dalla manica larga. O forse è meglio una camicia da notte più pudica? Non sia mai che decidano di fasciare/ingessare o fare chissà che al mio ginocchio.
Continua...Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso dell’autrice.

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