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In Space We Brawl – Batoste spaziali

Da Videogiochi @ZGiochi
di Martina "Ryot4" Fargnoli

Una volta non servivano connessioni costanti alla rete, non c’erano problemi con i server o aggiornamenti continui, anzi bastava semplicemente inserire il disco nella PlayStation, prendere il pad in mano e “dare inizio alla festa” con i propri amici più cari. Poi magari c’era quell’amico in particolare che tutti si tenevano ben stretto, munito di multitap e degli ultimi giochi usciti, che non dovevi far arrabbiare altrimenti si portava via tutto facendo l’offeso. Ma che fossero le sfide all’ultima curva su Crash Team Racing, le bordate quasi disperate lasciate partire da fuori area su ISS Pro ’98, o le follie di Bishi Bashi Special, in fin dei conti aveva poca importanza. L’importante era il tempo che scorreva  veloce e lieto, senza assolutamente accorgersene. In Space We Brawl, dello studio meneghino Forge Reply, cattura questo sentimento di nostalgia e lo porta in tutta la sua naturalezza su PS3 e PS4. Ancora una, la bella, la rivincita e poi spegniamo, intanto fuori è già mattino…

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Cadetto spaziale

In ogni twin stick shooter spaziale con elementi brawler che si rispetti, non si può fare a meno di una potente navetta aggiornata con le migliori tecnologie balistiche per eliminare i malcapitati avversari con cui ci sconteremo, ma prima di metterci alla guida è bene fare un po’ di pratica con le Challenges, una ventina di sfide per giocatore singolo che funzionano da tutorial e permettono di sbloccare armi e veicoli da poter utilizzare nelle altre due modalità più succose del gioco: Tournament e Championship. Apprese le basi, e fatta anche un po’ di fatica a tratti frustrante, si entra nel vivo delle arene come “gladiatori cosmici” pronti a dare spettacolo senza esclusione di colpi, schernendo soprattutto l’amico più prossimo. Uno degli aspetti che salta subito all’occhio è la gran mole di possibilità di personalizzazione del nostro velivolo, potremmo infatti contare su undici tipi di astronave, ognuno definito da parametri caratteristici che si adattano alle diverse abilità del giocatore, e altrettante armi tra cui scegliere. Che siate quindi cadetti spaziali o navigati pirati dei cieli, l’assetto migliore andrà trovato in base al vostro stile di gioco preferito in quanto non c’è una impostazione che prevale sulle altre. Il gioco è bilanciato al meglio per garantire che l’esperienza sia il più possibile personalizzabile e corretta, e riteniamo che sia stato assolutamente centrato questo aspetto grazie all’attenta calibrazione di pregi e difetti. Le armi sono l’altra ciliegina sulla torta, spaziano infatti da attacchi ravvicinati che ricordano la rosa di proiettili di un fucile a pompa, a fasci di laser in grado di colpire a grandi distanze e con maggior impeto in base al tempo di pressione del comando; non mancano anche armi di gran fantasia che permettono di raccogliere i meteoriti presenti sul campo e di lanciarli nella direzione scelta.

Campione del divano

Le due modalità centrali dell’esperienza multigiocatore, Tournament e Championship, differiscono per lo scopo della partita. La prima permette di creare un numero di match, si dà il via scegliendo il campo di battaglia e alla fine degli incontri la grafica riassuntiva ci dirà chi ha vinto, chi abbiamo eliminato, quanti alieni o asteroidi abbiamo fatto fuori, e quante medaglie per prestazioni straordinarie abbiamo ricevuto. Quest’ultime inoltre si tramutano in utili punti. Championship permette di impostare un determinato punteggio da raggiungere, fino ad un massimo di 60, e il primo giocatore che lo conquista sarà il vincitore. Entrambe danno la possibilità di dividersi in squadre, 2 vs. 2 e 3 vs. 1 per i temerari, e se ci si sente abbastanza sicuri, si possono applicare dei bounties, cioè delle taglie, sugli avversari o su se stessi, che possono addirittura rovesciare l’esito della partita. Maneggiare con cautela. In Space We Brawl è pensato per partite veloci in cui scatenarsi, dove il divertimento diventa l’elemento chiave che spinge a fare una partita dopo l’altra.

Le otto mappe di gioco sono tutte differenti e rappresentano diverse porzioni di galassia, divise in settori alfa, beta e gamma che ne indicano la grandezza e la difficoltà. La loro particolarità è quella di avere uno stile caratteristico ed essere ricche di pericoli ed ostacoli che, con un pizzico di strategia, diventano validi alleati ambientali da sfruttare contro i propri (ormai ex) amici. Il “ring” popolato da nidi di alieni ha una colorazione verdastra e strani bozzoli appuntiti in grado di danneggiarci al contatto che se fatti esplodere rilasciano alieni che ci attaccheranno. Gli asteroidi arrivano in tre conformazioni dissimili, ognuna tipica della porzione di galassia che li ospita: asteroidi normali, esplosivi e minerali; il vento solare nel Galaxy Core soffia con forza scagliando detriti e meteoriti ; i buchi neri risucchiano qualsiasi cosa gli graviti attorno, senza far distinzione tra asteroidi, power up rilasciati dalla distruzione degli ostacoli ambientali e le navi spaziali che si danno battaglia. Graficamente il titolo si presenta molto colorato, luminoso, a metà tra il fumetto e un cartone animato. Le molteplici esplosioni su schermo e le animazioni degli elementi che costituiscono lo scenario si mantengono fluide, senza accennare a fastidiosi rallentamenti. La colonna sonora ha un buon ritmo, e a lasciarci una buona impressione ci ha pensato anche il simpatico commento alla selezione di modalità, navi e livelli che ci ha trasmesso l’idea di uno scontro commentato come gli incontri di boxe facendoci esaltare ancor di più. Le voci sono presenti addirittura con accenti e tonalità distinte, sia maschili che femminili.


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