L’inaugurazione della mostra “Land Cycle” di Filippo Armellin è il 21 marzo 2013, e la mostra sarà visitabile da tale giornata sino al 25 maggio 2013 presso la galleria The Flat di Massimo Carasi in via Paolo Frisi 3 a Milano.
Nel mito di Caino ed Abele i due fratelli rappresentano simbolicamente due diversi modi di vivere: uno temporale l’altro spaziale. Noi viviamo la condizione metaforica di Caino e del suo fratricidio.
Viviamo un’epoca in cui il tempo annulla lo spazio. Abele infatti rappresenta il principio dello spazio in continua espansione in cui niente è duraturo, dove non c’e possibilità di artificio umano e nessuna possibilità sistematica di sfruttamento industriale delle risorse. Con l’uccisione simbolica di Abele, gli uomini iniziano a dare preminenza al tempo, sviluppando una cultura nella quale la vita è organizzata e ristretta in frammenti infiniti, stagioni e cicli. Lo spazio invece è ridotto di importanza e considerato una semplice risorsa.
Partendo da queste idee ho deciso di produrre immagini di spazi fatti di terre cieli e mari: questi sono gli elementi basilari che ci mancano oggi e per tale ragione essi sono divenuti i più espressivi. Guardando le opere, l’interpretazione si impernia attorno all’ambiguità tra la percezione di un paesaggio reale o di una visione. Esplorando la capacità della fotografia di distorcere ciò che essa riproduce, Land Cycles si colloca tra la realtà e la finzione gettando uno sguardo sull’età dell’oro.
Filippo Armellin ( 1982) vive e lavora a Milano. Nel 2007 Dopo aver conseguito la Laurea Specialistica in Progettazione e Produzione delle Arti Visive presso lo IUAV di Venezia si trasferisce per due anni a Roma facendo l’assistente per l’artista concettuale Joseph Kosuth. Durante questo periodo collabora per la progettazione e produzione di diverse mostre internazionali con enti quali: la Biennale di Venezia, i Musei Capitolini di Roma, La Casa Encendida di Madrid, El Centro Arte Atlantica e Moderna di Las Palmas (Canarie). Nel 2010 consegue il diploma di fotografo a Milano presso l’istituto di formazione R. Bauer ed assiste per un breve periodo il fotografo G. Toja.
Selected Show:
2013 Land Cycles, The Flat – Massimo Carasi, Milano, Italia. / 2012 dOCUMENTA (13), Francesco Bertele, La Casa mondano. Un archivio ispirato da Donna Haraway scritti sulla multi-specie di co-evoluzione compilato e presentato da Tue Greenfort, Kassel, Germania. / 2011 Abitare il Tempo, Giulio Capellini Studio, Verona, Italia. / 2008 Group Show, a cura di Antonio Muntadas, Palazzo delle Terese, Venezia, Italia. / 2007 La città e il suo doppio, a cura di Lewis Baltz ed Antonello Frongia, Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia, Italia.
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