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Inchiesta sul social SEO, risponde Sean Carlos

Creato il 14 gennaio 2011 da Giorgiofontana

Ho chiesto ad alcuni esperti del settore SEO quali fossero le loro considerazioni in merito alle influenze delle dinamiche social nel loro lavoro.
Oggi risponde Sean Carlos.

Inchiesta sul social SEO, risponde Sean CarlosSean , è uno dei veterani del posizionamento in Italia;Sin dai primi anni 90 Sean è attivo nella ricerca specializzata in rete, in questa veste ha sviluppato un enterprise search per il Los Angeles County Museum of Art. Dal 2000 al 2004 Sean è stato IT Manager del sito immobiliare CasaClick.it del gruppo Pirelli. Docente e collaboratore della Bocconi.
Si sposta tra USA, è nato a Providence, e Milano, dove vive ed è uno dei membri più attivi della già molto attiva community web milanese.
Fra i suoi clienti si annoverano: l’Università IULM – la Libera Università di Lingue e Comunicazione, la Santa Sede (il Vaticano), le Messaggerie Libri SpA, Euroffice Italia Srl, Alpha Test Srl, Digital Pr Srl e Mohwinckel SpA.
Laureato in Fisica. Parla inglese, italiano e tedesco.

I motori di ricerca si specializzano e tarano le conversazioni ed il personal brand: Google Real Time Search e Bing social search,
Che segnale è questo? Verrà creato un segmento di ricerca specializzato o è un tendenza verso algoritmi che prevedano un mix tra indicizzazione corporate e social?

I motori di ricerca principali, cioè Google e Bing, vogliano dare la risposta migliore a qualsiasia domanda che un utente può porle.
Per fare ciò, devano indicizzare più contenuti (documenti, messaggi, video, ecc) “validi” possibile e inquadrare al meglio possibile il contesto di questi contenuti. Per validi, intendiamo la necessità di differenziare fra i materiali normalmente creati in rete senza secondi fini e quelli
creati solo per ingannare i motori di ricerca – il cosiddetto ‘spam’ per i motori di ricerca.
Le attività sociale che generano contenuti, come gli aggiornamenti su Twitter e Facebook, le recensioni su siti di turismo e i video caricati su YouTube sono molto appetibile ai motori di ricerca così come sono altri contenuti oltre pagine web, come le immagini e, nel caso di Google, i libri.
Quel che cambia invece con i contenuti sociali è che i motori di ricerca hanno più segnali a loro disposizione per capire quanto potrebbe essere autorevole ed apprezzato un messaggio o un altro contenuto sociale.
Nello specifico, i motori di ricerca sono in grado di tracciare i rapporti fra le persone in rete, ossia chi è connesso a chi, dove e come.
Sono rapporti simmetrici o asimmetrici? Da quanto tempo sono connessi? Sono contatti di primo grado? Sono connessi su più siti sociali? Il numero dei seguaci è aumentato in modo organico, piano piano, o in una botta, magari dopo un acquisto di un pacchetto di 10.000?
[*** Ci sono addirittura strumenti in rete che ci consentono la possibilità i verificare le legame fra profili sociali come rilevati da Google. Un esempio è il social map explorer, http://socialmapexplorer.com/ (Giorgio, questo strumento è un lavoro in corso; fra altro la traduzione italiana è molto approssimativa visto che lo sviluppo non è ancora finito. Sono indeciso se è il caso di renderlo pubblico già... parliamone). ***] Possiamo notare che i segnali sociali da Facebook sono più scarsi in confronto con altri reti sociali – solo utenti loggati a Facebook possono verificare chi è connesso a chi,
diversamente da twitter dove le informazioni sono pubbliche, tranne qualche profilo protetto. Idem per gli aggiornamenti su Facebook: a Google Facebook fornisce solo gli aggiornamenti sulle pagine di aziende ed organizzazioni, non quelli su profili di persone.
Per le aziende Italiane la partecipazione presso i siti sociale compatibile con l’immagine aziendale è molto importante per più motivi,
in modo particolare per raccogliere il traffico diretto che si può accogliere da alcuni di questi siti.
La presenza attiva sulle reti sociali possa aiutare anche la visibilità di un’azienda su Google.it ma per ora è poco determinante in confronto
con i metodi consolidati, ossia un buon sito aziendale con molti link di qualità in ingresso al sito. I motori di ricerca sono in una fase
sperimentale per quanto riguarda loro approccio con i contenuti sociale. Per il mercato Italiano, bing non offre ancora niente: la ricerca
sociale (http://www.bing.com/social) è limitata a paese di lingua inglese. Google invece offri agli italiani gli aggiornamenti di stato
da Twitter, Facebook (solo profili di aziende/organizzazioni) e Buzz. La ricerca sociale su Google in base al mio circolo sociale è solo
disponibile per utenti logati (registrati) su Google.com, quindi in lingua inglese.

Da quello che si può intuire vedendo le ultime mosse sue e dei suoi> partner sembra che Facebook si voglia posizionare come il principale
motore di ricerca.Vedendo quindi Google come suo diretto concorrente e non altri social
media.
Che cosa pensi che comporti questo per l’attività SEO?

Nella storia del web, abbiamo già visto siti “tutto fare”, motore di ricerca compreso: erano i cosiddetti portali.
Il rilevo di contenuti web, la loro indicizzazione e la stesura di una graduatoria di risultati per una ricerca è difficile e costoso. Proprio per questo motivo Yahoo sta dando in outsourcing il suo motore di ricerca a Microsoft/Bing. Presso Facebook ci sono diversi digerenti provenienti da Google: è probabile che sono consapevole che la parola più ricercata su Yahoo sia “Google”. È una ricerca fatta da persone che, finite una sessione di lavoro con un servizo Yahoo come la posta, vogliano navigare a Google per fare una ricerca su un motore di ricerca seria.
È più probabile che Facebook continua l’integrazione del motore di ricerca Bing, di proprietà della sua azionista Microsoft, ma che Facebook diventa una meta per fare una ricerca web non è supportato dalla esperienza finora vissuta.

Secondo le tue osservazioni e sperimentazioni quanto pesa nel posizionamento complessivo di un brand in una Fan Page di Facebook, e le interazioni esterne come gli Ilike?

Al contrario di quello che si potrebbe immaginare, per la maggior parte delle aziende, è meglio non promuovere la propria pagina su Facebook, visibilità in Google compresa.
Perché? Facebook è una piazza privata, con le sue regole che possono cambiare da un giorno al altro a piacere dal suo proprietario. Sia chiaro, per le aziende che vogliano raggiungere il pubblico di consumatori presente su Facebook, non si può rinunciare alla propria presenza su quella piazza. Nello stesso tempo, non dobbiamo confondere l’obiettivo di raggiungere il pubblico già su Facebook con quello di raggiungere il pubblico generale in rete che va su Google per cercare informazioni o un sito specifico come il nostro. Nel caso che una persona cerca informazioni su Google relativo a nostri prodotti, servizi e/o concorrenti, è quasi sempre meglio che questa persona venga accolta sulla nostra piazza, cioè nel nostro sito, piuttosto che su Facebook.
È lì dove l’azienda è pienamente libera di presentarsi e suoi prodotti e servizi come vuole, senza vincoli imposte da Facebook. Certo ci sono alcune eccezioni a questa regola, ma rimangano proprio quelli: eccezioni.
In generale un’azienda con un buon sito web vanta già di un ottimo posizionamento per i suoi marchi, essendo la risposta più autorevole per una ricerca, ad esempio “apple ipod”. Le pagine aziendale su facebook non sono ottimizzate per facilitare la visibilità di siti ufficiali (i link in uscita su Facebook sono, a causa di una politica di Facebook, poco “puliti”).
Bing, essendo “azionista” di Facebook, può forse accedere direttamente ai dati “mi piace”. Google potrebbe rilevare i dati “mi piace” dalla sua scansione delle rete. Ma quanto potrebbe valere il dato “mi piace” ai motori di ricerca? Poco. Ricordiamoci che Facebook ha cambiato i “fan” in “like” siccome “like” è meno impegnativo, più facile a cliccare. Già.. poco impegnativo = un segnale più debole per i motori. Aggiungiamo a questa considerazione che ci sono aziende disposte a venderci i like al kilo. Di conseguenza sembra poco probabile che i like/mi piace possono portare un peso di rilevo per la visibilità delle aziende nei motori di ricerca.

Anche Twitter sta investendo notevolmente sulla ricerca dei suoi contenuti pensi che questo comporti delle nuove strategie SEO?

Nel 2008 Twitter ha rilevato il motore di ricerca Summize che è diventato search.twitter.com. Sin dal momento dell’acqiosizione, purtroppo, la ricerca come funzionalità è stato trascurato da twitter – ci sono sempre meno dati storici disponibile.
La ricerca twitter offre sulla carta un’ottima maschere per fare una ricerca davvero mirato, peccato che manchino i dati.
Il motore di ricerca migliore per twitter rimane Google. Attualmente la ricerca dei tweet su Bing USA copre solo l’ultima settimana.

Quanto pesano menzioni, retwitt, hashtag per il rank di un pagina

Per pagina intendiamo un singolo aggiornamento? Google ha rilevato che un aggiornamento sta o non sta in una pagina di risultati in base a 10
fattori, fra il quale “author quality”, “probability of relevance”, “semantics”, “query volume fluctuation”, “microblog quality” e “real time url resolution”. Possiamo solo dedurre il peso dato a ciascuno in un certo momento analizzando i risultati. Possiamo anche essere sicuri che ci sia un processo continuo nel tarare il peso dato a ciascun fattore – la ricerca sociale è una novità e Google è un’azienda dinamica.

Anche Linkedin sta aprendosi all’esterno.Con i gruppi aperti il valore dei commenti e delle citazioni saranno presi in considerazione per pesare un contenuti, la pertinenza, la rilevanza?

LinkedIn non rende pubblico il grafico sociale dei report social fra i suoi iscritti.
Senza questi dati, i messaggi nei gruppi, aperti solo da poco, rimangono come i messaggi su qualsiasi altro foro di discussioni in rete – testi interessanti da indicizzare di sicuro, ma privo dal valore dato dalla rete sociale.

Come stanno rispondendo Viadeo e altri business social network rispetto alla necessità di dare rilevanza esterna ai profili e ai conetnuti editoriali?

Viadeo ha trascurato per molto tempo l’usabilità del loro sito e gli accorgimenti necessari per assicurare una buona visibilità nei motori di ricerca. Sembra che questa sta cambiando piano piano, ma la qualità degli iscritti e delle discussioni su LinkedIn è molto più altro. Xing è il vero concorrente potenziale a LinkedIn, ma per ora solo sul mercato tedesco.

La link popularity è un parametro che verra sostituito a poco a poco dalle corrispondenze social ( Fan, Follower, friends ), ha ancora senso dare importanza al Moloch backlink ?

Non è detto che ci sarà sempre un nesso fra la rete di persone in internet e la rete di documenti ipertestuale connessi fra loro.
In ogni caso, i link dati ai documenti sul web sono già social nel senso che sono spesso scelte e redatti a mano da persone.
La rete sociale in Internet, inteso come quella che Google può rilevare in automatico, è complementare alla rete di documenti. I motori di ricerca utilizzano molto segnali per determinare la risposta migliore a una query. Da anni Google parlava di 100 segnali, poi dal 2006 di oltre 200 segnali. Di recente Bing ha parlato di 1000 fattori, Google ha risposto che ognuno di suoi oltre 200 fattori ha circa 50 varianti, quindi parliamo di 10.000 segnali totali. Gli amici/seguaci possono essere un segnale in più, ma solo per i siti in cui sono pubblicati (Facebook e LinkedIn sono quindi esclusi).
Inoltre, più è facile ingannare un segnale, più un motore di ricerca è disposto di ignorarlo, come è già successo con la meta tag keywords, del tutto ignorato da Google. Gli amici in rete possono essere comprati….

Mobile, geolocalizzazione, Google Maps, geo social networking sono matera di studio per un esperto SEO ?

Tutto fa brodo, come si dice, ma dobbiamo partire con gli obbiettivi e il mercato dell’azienda cliente.
Ci sono tendenze che fanno solo perdere soldi come WAP in 2000 e Second Life qualche anno fa.
Di sicuro la geolocalizzazione si presta ad aziende con una presenza locale. Invece, può rilevarsi inutile per un’azienda virtuale come la Amazon.com.

Anche nell’e-commerce il social commerce, la condivisione di indormazioni e di esperienza sui prodotti, porterà molti cambiamenti nei investimenti SEO ?

Le recensioni sono molto interessante per aziende che vendano ai consumatori. Offrono sia opportunità sia rischi per la reputazione e la visibilità nei motori di ricerca.

Posizionamento naturale contro tecniche di posizionamento, chi vincerà alla luce di tutte queste considerazioni?

Si utilizza sempre tecniche di posizionamento per ottenere il posizionamento naturale….

Grazie Carlos e a presto


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