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incipit

Da Guchippai
incipitIl marciapiede si solleva e la colpisce. Le sbatte in faccia, le conficca la montatura degli occhiali nella guancia. E' distesa a terra, bocconi. Che succede? Voci parlottano sopra di lei; gente preoccupata. Ovvio.La borsa.Dice: «La mia borsa».Un viso è accanto al suo. Una donna. Una donna gentile..«L'ambulanza sta arrivando, signora. Andrà tutto bene. Rimanga ferma finchè non sarà qui.»La borsa.«La spesa c'è. Il sacchetto di Sainsbury's.»No. La borsa.La borsa non c'è. Chissà come mai, se lo sentiva. Da subito.Penelope Lively, E' iniziata così.gran bel romanzo, che prende spunto dalla teoria della synchronicity. in questo caso non è l'agitar d'ali di una farfalla a provocare tempeste, ma lo scippo di Charlotte, l'anziana signora di cui sopra. nella caduta si rompe l'anca e, uscita dall'ospedale, viene ospitata da figlia e genero fino a che non recupera mobilità e indipendenza. questo episodio provoca una serie di conseguenze, facendo incontrare persone che altrimenti non si sarebbero incontrate, e queste interazioni portano a sviluppi del tutto inattesi nella vita di chi li vive. il finale è lasciato aperto; l'autrice giustamente nota che non vi può essere una fine perchè la vita va sempre avanti e ogni azione porta ad altre reazioni, quindi anche i protagonisti di questa storia ancora cambieranno, ancora si evolveranno e ancora vedranno accadere cose inaspettate che sconvolgeranno, nel bene o nel male, le loro esistenze. e il bello di questo romanzo sta proprio qui: nel mostrare come un piccolo evento fortuito può portare così tanti cambiamenti inattesi.

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