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Intervista a Claudio Parentela

Creato il 04 ottobre 2011 da Paolo Franchini

Nome: Claudio
Cognome: Parentela
Ultimo lavoro: Fosse uno solo…
www.claudioparentela.net

Intervista a Claudio ParentelaHai carta bianca: descriviti come preferisci.

Ho 49 anni, sono un artista e giornalista free-lance attivo nella scena underground (e non) dal 1995. Mi diverto a creare con tutto quello che mi capita, seguendo i miei umori cangianti, le fasi lunari, la mia genetica follia…Mi piace quello che faccio, perché mi rende libero. Per 12 anni circa ho disegnato e dipinto solo in bianco e nero, usando fiumi di inchiostro nerissimo. Ora ho bisogno di colori, tanti. E sempre di nuovi materiali con cui sperimentare.

Ti va di raccontarci il tuo ultimo lavoro?

Gli ultimi, per meglio dire: ne faccio sempre 3 o 4 contemporaneamente durante la giornata…Ultimamente adoro il collage, ne sto facendo parecchi… O, meglio, dovrei dire che sto abusando (e tanto) di tecniche miste più che di collage, perché tanti sono i materiali sempre diversi che utilizzo. Il mio ultimo lavoro è una strana visione che ho avuto mentre camminavo. La mia testa si era trasformata in una enorme spirale bianca e nera. Indossavo uno splendido abito a fiorellini. Il cielo era pieno di nubi nere a pois bianchi.

Quando hai iniziato a dipingere e disegnare, sapevi già che – prima o poi – ti saresti imbattuto in opere come quelle che stai creando?

Per caso. Sì, ho sempre disegnato fin da bambino, ma non avevo mai pensato di diventare un artista e di vivere di arte. La vita è davvero straordinariamente piena di orride e meravigliose sorprese. Naturalmente no, non immaginavo che avrei creato lavori come quelli di oggi; è una ricerca continua, mutevole, piena di alti e bassi. Io non faccio nulla per ostacolarla, mi lascio trasportare incurante di tutto. Adoro il mio lavoro, non so mai cosa verrà fuori… è una bellissima avventura, ogni giorno nuova. Lascio che accada, semplicemente. Aspetto che le immagini fluiscano in una sorta di trance e si mescolino alla carta, all’inchiostro, ai colori…

Hai mai ballato sotto la pioggia?

Si, è proprio successo. Tanti anni fa, quando conobbi mia moglie. Come dimenticarlo?

Esiste un’opera che avresti voluto fosse tua?

Sì. Adoro ‘’Jeff and Ilona (Made in Heaven)’’.

La tua canzone preferita è…?

‘’Sad Am I, Glad Am I’’ di Patty Waters.

Che rapporto hai con la televisione?

Più che buono, meraviglioso. La adoro. Sono, da sempre, un tele-dipendente. Guardo un sacco di video e di films. Di tutto. Non saprei vivere senza. Scherzo: è vero.

E con il cinema?

Non ci vado mai. Sono pigrissimo e non ne ho il tempo.

Hai mai parlato al telefono per più di due ore?

No, non mi piace parlare al telefono.

Intervista a Claudio ParentelaTi piacciono i proverbi? Ne usi uno più spesso?

Ne conosco pochissimi. Non mi piacciono e non li uso mai.

Hai tre righe per dire quello che vuoi a chi vuoi tu. Ti va di usarle?

Sì, al mio amore: I LOVE YOU moltissimo. E dedico a te tutti i miei dipinti, i miei sogni, i miei disegni, la mia follia…

Ti sei mai rapato i capelli a zero?

Da 30 anni circa o forse anche di più. Sono così comodi. E poi i capelli sono un problema: rapandoli, un problema in meno.

Se potessi cambiare una cosa (ma una soltanto) del tuo ultimo lavoro, che cosa sceglieresti? Il titolo? Il supporto? I materiali impiegati? Altro?

Mah… Probabilmente tutto. Lo rifarei. Non perché non mi piace così com’è, ma perché mi diverte di più in questo modo. Fare e disfare. Mi piacciono le sorprese e non sapere mai quello che verrà dopo…Mi piace sempre sperimentare nuove tecniche e materiali, quindi…

Quando lavori, hai un “critico” di riferimento oppure lavori solo per te stesso?

Lavoro solo per me stesso, critico e artista tutto in uno allo stesso prezzo. Al prezzo di uno, ovviamente.

Tra due ore si parte per un viaggio su Marte: scegli tre oggetti da portare con te e un aggettivo per descrivere l’umanità ai marziani.

Il mio portatile, il mio fedelissimo flaconcino di Ventolin (sono asmatico), una bottiglia (forse più di una….) di I SPIRIT VODKA.

L’umanità è così poco umana, cari marziani…

La cosa che più ti annoia, quella che più ti diverte e quella che più non sopporti.

La cosa che più mi annoia è svegliarmi presto. Quella che più mi diverte? Andarmene in giro con i miei amici, di notte, bevendo e danzando, danzando e bevendo… Quella che più non sopporto: essere costretto a fare qualcosa contro la mia volontà. Sono testardo, egoista, intollerante…

Intervista a Claudio ParentelaStai già lavorando alla tua prossimo opera? Se sì, ci regali un’anticipazione?

Sì, è un nuovo lavoro colorato e allucinato. Una top-model famosissima, ricchissima, piena zeppa di amanti…e che muore all’improvviso. Una morte stupida, banale, non adatta ad una top-model ricchissima e famosissima. Stava innaffiando le sue adorate violette quando, dall’ultimo piano, le cade in testa un enorme vaso. E lei muore, ovviamente.

Prima di salutarci, l’ultima domanda è tua. Chiediti quello che vuoi, ma ricorda anche di risponderti.

Cosa non sopporti, ma proprio non sopporti?

Il panino con Nutella, salsiccia, miele d’acacia, lardo, sugo stra-soffritto, salame piccante, patatine e gorgonzola. Proprio lo odio. Non lo digerisco, è pesantissimo.


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