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Intervista a Dorotea De Spirito

Creato il 24 ottobre 2014 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

doroteadespiritoLB: Benvenuta su Fralerighe e grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande!
Chi si nasconde dietro le pagine di Angel e di Devilish? Come ti descriveresti in breve ai nostri lettori?

DDS: Grazie a te Laura e a Fralerighe per avermi invitato e contatto, è un piacere condividere con voi la mia esperienza. Al momento sono una ragazza di 23 anni, studentessa di Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano che ha sempre nutrito una profonda e totale passione per i libri, la lettura e la scrittura. Nel 2008 all’età di sedici anni ho avuto la fortuna di iniziare la mia avventura come autrice, da allora sono usciti quattro miei romanzi: Destinazione Tokio Hotel, Angel, Dream e Devilish, tutti pubblicati dalla Mondadori.

LB: Quanto tempo dedichi alla scrittura quotidianamente? Preferisci organizzarti o ami scrivere d’impulso, solo quando hai l’ispirazione per la storia che stavi cercando?

DDS: Non sono una autrice da tabelle di marcia o scalette troppo rigide, di solito ho uno schema su come svilupperò la trama ma lascio i confini molto ariosi così che sia sempre la scrittura a guidare lo sviluppo stesso della vicenda.

LB: Ricordi qual è stata la prima storia che hai deciso di scrivere? Di cosa trattava?

DDS: La prime storia davvero completa che ho scritto è stata quella che poi è diventata il libro Destinazione Tokio Hotel, nel 2008, avevo sedici anni e malgrado avessi sempre scritto fin da piccola, per la prima volta ho portato avanti una narrazione per oltre cento pagine. Amo ripensare a quei mesi: ho scritto tutto su blocchi di carta e solo successivamente ricopiato il tutto al pc, scrivevo di sera, in camera e nessuno sapeva nulla; ogni sera vedevo il numero di fogli crescere e crescere finché non sono diventati una piccola torre. Non avrei mai davvero pensato che sarebbe stato possibile pubblicarli, anche se una parte di me non chiedeva che la possibilità di provarci, il desiderio di condividere quella piccola storia, la mia storia, era troppo forte. E così mi sono rimboccata le maniche e nella totale inesperienza in cui mi trovavo ho cercato le informazioni e i contatti che ovviamente mi mancavano; all’epoca Internet non era il potente strumento che è ora, così ho preso i miei libri, i romanzi con cui ero cresciuta e ho cercato nelle quarte di copertine indirizzi e recapiti; un buon articolo su come presentare un manoscritto alle case editrici mi diede il resto delle informazioni… e tentai. Destinazione Tokio Hotel è stato spedito a due case editrici, una di queste era la Mondadori. Quando un mese dopo mi hanno chiamato non ci credevo neanche più e quando mi hanno detto esplicitamente che lo avrebbero pubblicato per l’emozione sono caduta dalle scale.

LB: Scrivi su carta o direttamente al computer?

DDS: Dal secondo libro in poi scrivo al pc ma un piccolo Zibaldone dove annotare pensieri, frasi o riflessioni è comunque essenziale e può essere un utile strumento. Potrei citare brani interi dei miei libri che sono nati per necessità in fondo a quaderni di chimica o simili.

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LB: Come si è svolta la prima stesura di “Angel – l’amore è un demone”?

DDS: Angel ha una storia un po’ particolare perché in effetti una piccola parte della trama, qualche accenno dei personaggi esisteva già tra le pagine di un quaderno di quando avevo circa quindici anni. Ma si tratta veramente di sfumature, piccolezze. La trama così come poi è nata e i personaggi veri e propri sono arrivati dopo e, potrei dire, comunque in modo insolito. Una mattina durante una lezione di greco al liceo stavamo traducendo un brano del Simposio di Platone, si parlava dell’Amore e il filosofo lo descriveva come un Daimon, un demone, spoglio, scalzo, di sgradevole aspetto, figlio di Necessità e Mancanza. Queste parole mi sono rimaste impresse e qualche giorno dopo una ulteriore suggestione è arrivata ascoltando Wish you were here, dei Pink Floyd. Da questo strano mix è nata la storia di Vittoria, angelo senza ali, e Guglielmo, demone molto diverso dall’idea di Platone.

LB: In quale dei tuoi personaggi ti rivedi di più?

DDS: Mi rivedo in ognuno dei miei personaggi, penso sia inevitabile trasmettere parte del proprio essere man mano che si scrive, ma allo stesso tempo non tutto è autobiografico, ci tengo a precisarlo. Sensazioni ed emozioni sono molto spesso affini a quelle che anche io posso aver provato, penso sia inevitabile, la giovinezza è inoltre il momento di massima percezione per alcuni sentimenti: è come se vivessimo in caleidoscopio di emozioni amplificate, è un lato della nostra età che vorrei poter non perdere mai.

LB: In Angel sono riportate frasi di canzoni di ogni sorta, sia italiane che straniere. Quando scrivi preferisci ascoltare della musica in sottofondo? La musica ti influenza nella scrittura di alcune scene?

DDS: Sì, la musica può avere un peso molto importante per costruire scene e sensazioni, per i miei libri sono troppe le canzoni da citare mi limito a confermare che avere il giusto sottofondo musicale può essere essenziale, una buona scena di lotta ad esempio viene molto meglio con gli Skillet, nel mio caso.

LB: Perché hai deciso di scrivere una serie fantasy incentrata sugli angeli e sui demoni ambientata a Viterbo? Non hai pensato di descrivere un’altra metropoli o una città più nota, magari non italiana, per attirare l’interesse dei lettori?

DDS: No, mi dispiace ma sono una scrittrice italiana che scrive in italiano e non avrebbe avuto senso ambientare la mia storia altrove, inoltre noi abbiamo un patrimonio artistico, culturale e mitologico che da solo è fonte di incredibile ispirazione, perché sprecarlo? In più Viterbo e le sue fonti termali erano anticamente davvero considerate il punto di incontro con l’Averno e questo si sposava perfettamente con la mia storia. Trattandosi della mia città ho provato molto piacere nel costruire le scene dei luoghi dove sono cresciuta e a cui comunque sentirò sempre di appartenere.

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LB: Se dovessi incontrare un lettore che non ha mai letto Devilish, come cercheresti di riassumergli i fatti più importanti del libro per incuriosirlo?

DDS: Be’ si tratta comunque di un seguito quindi chi si è appassionato al primo volume potrà avere piacere di rincontrare i personaggi e le loro vicende, inoltre Devilish porta molte risposte a fatti che nel primo libro non sono conclusi, come la natura di Vittoria e lo scontro con il demone Eva.

LB: Ci sarà un terzo volume di Angel? Ci anticiperesti qualcosa sui lavori a cui ti stai dedicando?

DDS: Non è previsto un terzo volume di Angel al momento, ma mai dire mai. Per il resto, posso darvi un indizio con una parola: fuoco.

LB: Quali consigli ti sentiresti di dare agli aspiranti scrittori che sognano di pubblicare?

DDS: Leggete tanto, tantissimo, coltivate la vostra passione ma abbiate anche coraggio e resistenza perché è un ambiente molto duro, credete in voi stessi ma non prendetevi neanche troppo sul serio, siate umili e reattivi, è la passione più bella del mondo ma va coltivata con costanza, entusiasmo e intelligenza. Buona scrittura a tutti.

LB: A presto e in bocca al lupo per i prossimi lavori!

Dorotea De Spirito e Laura Buffa



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