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Intervista a Francesco Giannini sul libro “Ero il mare nero”

Creato il 17 novembre 2014 da Evelynstorm

Il tempo non è dei migliori. Meglio fare un’altra intervista. Questa volta tocca a Francesco Giannini, a cui ho domandato del suo libro “Ero il mare nero”. Leggete cosa ha risposto. 10718989_10203010325324376_1065490812_n
1) Conosciamo Francesco Giannini. Raccontaci un po’ di te.
Ciao a tutti e grazie di essere qui a leggermi. Qualcosa di me? Ok… amo creare. Trovo che creare sia la cosa più bella che si possa fare in vita. Che sia narrativa, che sia lavoro, che sia riparare la mia moto, amo creare. Mi piace creare le cose da zero, modificarle. Mi piace la storia, il Giappone, la spiritualità, e la musica. E mi piace pormi delle domande e cercare risposte.

2) Ti dividi tra tante attività, ma quale preferisci?
Scrivere romanzi, quindi storie, è una cosa che adoro, come scrivere canzoni. Mi piace moltissimo allenarmi, sudare, spingere il mio corpo ai suoi limiti, e mi piace molto anche occuparmi del marketing, che amo rendere “etico”: non mi piace gestire dei prodotti che ritengo non utili alla società. Tra tutte queste cose, ritengo che la cosa che però più mi piace sia scrivere, in beato stato di quiete, io in compagnia di me stesso.

3) Il tuo libro “Ero il mare nero” quando è uscito?

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Il mio libro “Ero il mare nero” è uscito a fine ottobre 2014, dopo 18 anni di lavoro: è un romanzo molto complesso e lungo per me. La cosa bella in questa lunga gestazione è aver capito che per quasi 20 anni avevo sotto i miei occhi molte risposte alle mie domande, e non riuscivo a leggerle. Son dovuti passare quasi 20 anni per imparare a leggerle.

4) Spiegaci il perché di questo titolo.
Il titolo originario era lunghissimo ed era: “Mare nero, mare ero (ovvero quel lungo inverno del ’96 quando non c’ero)”, ed era stato scritto nel 1996, basato su un’idea del 1991. Poi è stato visto e rivisto, corretto, ma da quasi 10 anni era lì fermo perché mancava… il finale. Quando ho intuito che ormai erano maturi i tempi per finirlo, è stato accorciato il titolo ed è diventato “Il mare nero”. Infine, quando ho compreso che ormai il “mare nero”, ovvero il mio lato oscuro, si fosse svelato con la conclusione del libro, mi sono messo alle spalle il passato. Ergo: “Ero il mare nero”.

5) Il lui del tuo romanzo chi è?
Fottutamente io, e mi pare quasi ovvio. Ogni romanziere secondo me può parlare solo di sé. Il protagonista è una parte di me, precisa e chiara, è uno dei miei infiniti io. Ognuno di noi, a mio avviso, è mille e mille volte se stesso, ha infinite emanazioni del proprio ego. Vederle tutte significa finalmente annullarle, non essere imprigionati in un “io” preciso. Ho conosciuto molto da vicino la parte di me che è protagonista di “Ero il mare nero”.

6) A chi ti sei ispirato per scrivere il tuo romanzo?
Onestamente i grandi a cui mi ispiro mi ucciderebbero, adesso, a sangue freddo. Bukowski e Ungaretti, ma c’è anche un bel po’ di Buzzati dentro. E poi c’è tantissima musica: i Madredeus, Lucio Battisti, gli U2. Più sono grandi i nostri ispiratori, più grande è la sfida. Sicuramente è dura “sfidarli”, ma non amo nuotare in acque basse.

7) Un messaggio ai lettori.
Comprate e leggete “Ero il mare nero”: è un libro che vi porterà a scontarvi non con il mio lato oscuro, ma con il vostro. Un faccia a faccia poetico, spirituale e difficile, nell’ombra di una storia d’amore. Leggetelo: ho scelto di posizionare l’e-book ad appena 99 centesimi proprio per renderlo accessibile a tutti, perché secondo me tutti vogliono e devono scontrarsi con il proprio buio.

8) Scrivici ora un link dove possiamo trovare il tuo libro.
Trovate tutti i miei libri su http://www.francescogiannini.com …e grazie per avermi intervistato!

Grazie a te.



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