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INTERVISTA A…/ Marta Zoffoli, la psicologa de I Cesaroni: “Pian piano ho avvicinato sempre più Emma a Marta”. Per il futuro? “Sogno un musical”

Creato il 19 dicembre 2010 da Iltelevisionario

INTERVISTA A…/ Marta Zoffoli, la psicologa de I Cesaroni: “Pian piano ho avvicinato sempre più Emma a Marta”. Per il futuro? “Sogno un musical”

(di Alessandra Giorda) Un vulcano di simpatia, solarità, classe, stile e semplicità. Già in televisione ed in teatro attrae il pubblico per carisma e bravura, quando la si conosce non si puoi fare ameno di essere travolti da un’onda di positività, allegria oltre ad una buona dose di educazione e sani principi.  Tutto questo, e non solo, è Marta Zoffoli: la psicologa de I Cesaroni, nel ruolo di Emma Di Stefano, interpretato in maniera esemplare. Ottimi consensi dalla critica e dagli addetti ai lavori.

Inizia la carriera di attrice a soli 9 anni, dove recita in Quando la coppia scoppia di Steno. Subito si impone come interprete di valore ed in un anno e mezzo gira tre film. Nel 1997, ormai adulta, è nel cast del film biblico per la TV Salomone. Seguono tantissime interpretazioni tra le quali, per citarne alcune, un episodio di Don MatteoUn medico in famiglia 6 e, nel ruolo di Suor Consolata, in Il falco e la colomba.

In quest’intervista scopriamo come è approdata ne I Cesaroni, svelandoci un’indiscrezione sull’ultima puntata e cosa succede sul set, l’amore per la buona tavola, i suoi sogni professionali e personali.

 

D: Com’è nata l’opportunità di lavorare ne I Cesaroni?

R: Ero un po’ di casa perché conoscevo molto bene il casting, che mi hanno sempre rispettata e quando c’era un ruolo adatto a me mi hanno sempre chiamata. Avevo già avuto modo di conoscere i produttori de I Cesaroni, perché avevo lavorato in Un medico in famiglia dove ero piaciuta molto. Era un ruolo un po’ pazzo ed erano rimasti molto colpiti. Arrivare a certi provini è difficilissimo. In più dovevo sopperire ad un ruolo importante, quello di Elena Sofia Ricci. Quando mi hanno chiamato per il provino ho pensato che non mi avrebbero mai presa. Invece è andato tutto in maniera quasi magica. Questo è anche il bello della vita che ti sorprende quando meno te lo aspetti. Appena si è saputo ufficialmente che ero stata scritturata, non hai idea di quante persone mi hanno telefonato chiedendomi come stavo, se avevo paura e se dormivo di notte. Sono sempre stata tranquillissima, forse perché ho visto il ruolo alla mia portata. Credimi che quando “giriamo” mi diverto tantissimo.

INTERVISTA A…/ Marta Zoffoli, la psicologa de I Cesaroni: “Pian piano ho avvicinato sempre più Emma a Marta”. Per il futuro? “Sogno un musical”

D: Come ti sei trovata  sul set  ormai assemblato e consolidato con persone che lavorano insieme da anni?

R: Conoscevo personalmente Elda Alvigini ed Antonello Fassari, gli altri no, compreso Claudio Amendola. Mi sono trovata benissimo da subito. I primi tempi camminavo a dieci centimetri da terra. Padrona della situazione. I ritmi sul set sono velocissimi, la scena si gira solo una volta , il bis è rarissimo. Pensa che il primo ciak che ho fatto, era una scena con me, Antonello, Max e Claudio. Poiché loro improvvisano sempre e sono un terremoto costante, io li ho seguiti improvvisando senza problemi. Infatti ricordo che Antonello mi disse: “Ah oh, ma questa è proprio una Cesaroni!”.

 

D: Il personaggio di Emma Di Stefano quanto è similare a Marta Zoffoli?

R: Com’era scritto non era molto similare a me. Ti svelo un una cosa: quando ho letto il mio personaggio, nella prima scena c’era una situazione un cui eravamo al bar e nelle note c’era scritto: “ Emma prende un succo di frutta perché astemia”. Ricordo che appena ho potuto ho chiamato il reparto sceneggiatori ed ho esordito: “Scusate, Emma è astemia? Non esiste! Chiedetemi tutto ma non di interpretare un’astemia”. Questo per dirti che sono estremamente solare, mi piace godere della vita, della buona tavola e del buon vino! Interpretare un’astemia è quanto di più lontano possa esserci da me, te lo dico scherzando, poiché un attore deve saper interpretare qualsiasi personaggio, anzi il bello è proprio questo. La Emma che si vedrà verso la fine della serie mi assomiglia, pian piano ho avvicinato sempre più Emma a Marta. All’inizio era un personaggio un po’ noioso, complesso con facilità a destabilizzarsi. Ora invece è un po’ pazzo e si integra perfettamente con I Cesaroni.

 

D: Se nella vita ti fosse capitata una sorella come Olga, cosa avresti fatto?

R: Oh, per carità! Devo essere sincera, di carattere non sono molto combattiva. Da questo punto di vista mi ritrovo con Emma, sopporto abbastanza e poi sbotto di colpo tutto insieme. Nell’ultima puntata di questa serie si vedrà. In realtà se avessi avuto una sorella così nella vita avrei sofferto parecchio. Olga è terribile!

 

D: Quando riprenderete a girare la prossima serie?

R: Ancora non ci hanno comunicato date certe. Ci sono degli slittamenti per alcuni impegni di persone del cast. Sarà fine primavera, inizio estate. Tra maggio e luglio.

D: Quale altro ruolo ti piacerebbe interpretare?

R: Che domandona! Fammi riflettere. Ho preso la mano con la commedia, dopo tanti anni  di ruoli seri. Ho scoperto la mia vena comica. Non mi spiacerebbe un ruolo dirompente, alla Woody Allen o senza volare troppo lontano, una commedia con Carlo Verdone.

INTERVISTA A…/ Marta Zoffoli, la psicologa de I Cesaroni: “Pian piano ho avvicinato sempre più Emma a Marta”. Per il futuro? “Sogno un musical”

D: Quali sono i tuoi interessi?

R: La cucina prima di tutto! Ho preso un diploma professionale da poco. Appena mi sveglio alla mattina, se non devo lavorare, penso a cosa cucinerò per pranzo e per cena. Ero così già da piccola, mia madre mi diceva che non avevo ancora fatto colazione e già pensavo al menù di pranzo e cena. Mi invento ricette e penso alle varianti da apportare a quelle già fatte. Mi interessa anche la forma fisica, curo il corpo, anche se ogni tanto non ne ho voglia. In passato ho fatto tanta danza, le piroette e le giravolte di un tempo, ora fatico un po’ a farle. L’età avanza!

 

D: Per il futuro professionale cosa vorresti?

R: Un musical. Da ragazza sapevo a memoria tutti i passi di Michael Jackson. Intrattenevo parenti ed amici con spettacoli. Ho fatto teatro con successo e tutti mi dicono che dovrei andare a Parigi a fare cinema, dovrei fare questa cosa piuttosto che quella. Rispondo che non è a me che lo devono dire, io dipendo dalla telefonata e dal produttore.

 

D: Cosa sogni per il futuro personale?

R: Mi fregano le aspettative, perché ne ho tante. Vedo tre o quattro vite diverse. Ci sono tante cose. La casetta in campagna. Ne ho trovata una su un giornale, me la sono ritagliata e l’ho appesa in cucina su quelle lavagne di sughero, così me la guardo tutte le mattine. E’ proprio quella che vorrei, fatta di pietra con un pergolato, un bell’albero, l’orto, dove ti godi l’alba ed il tramonto con dei figli. Tuttavia non potrei vivere senza il mio lavoro, per cui mi vedo in giro per l’Europa, grande diva che fa uno o massimo due film all’anno e che prende qualche Oscar. Volando un pò più basso mi piacerebbe avere una locanda, con casa sempre in campagna, dove cucinare le mie zuppe, piatti rustici con un angolo dove si possono esibire gli artisti. Sai quelle serate con un musicista, un cantautore dove si fanno anche delle letture.

 

D: Ti vedi in una vita da single o in coppia?

R: Sono sempre alla ricerca dell’amore, anche se quando sono fidanzata regolarmente penso a quanto si sta bene da soli. Da questo punto di vista sono un po’ contraddittoria. Devo capire bene se cerco l’amore.  Mi rendo conto che nei periodi che sono single vado in giro cercando di innamorarmi di ogni uomo. Basta un incontro casuale, magari anche per strada, uno scambio di sguardi e penso: “se fosse l’uomo della mia vita? Devo inseguirlo, conoscerlo e sapere chi è”. In realtà non mi ci vedo tanto a fare una vita da single, penso di essere nata per stare in coppia. Sono, però molto indipendente e l’uomo ideale sarebbe uno che ha la sua vita, il suo lavoro, ma alla base ci deve essere una fiducia indiscussa. Non sono una che ama il tradimento. Quando sono fidanzata con un uomo mi dedico solo a lui. Lo stesso deve essere nei miei confronti. Voglio un grande rapporto di libertà, ma con un’incrollabile fiducia reciproca.

 

D: Cosa rappresenta per te il Natale?

R: Da adolescente, nel periodo delle ribellioni alle feste istituzionali, era una barba. Facevo un po’ la snob! Da quando vivo sola ho recuperato il piacere di addobbare casa, preparare cene; è un momento per rivedere le persone a cui vuoi bene. E’ una festa molto carina, non mi piace il consumismo dei regali. Non amo farli a comando, sono uno stress. A Natale si dovrebbero fare solo regali a mamma, papà e nipoti.

 

D: Dove trascorrerai le feste natalizie?

R: Quest’anno per la prima volta ho fatto una scelta diversa: ho prenotato un volo per Parigi, parto il 24 e torno il 3 gennaio, vado con il mio attuale compagno. Sai cosa farò? Andrò in giro per bistrot per capire dove si mangia bene.

 

D: Che regalo vorresti ricevere?

R: Che ne dici di una bella sceneggiatura?



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