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Intervista al direttore editoriale di Farnesi editore (1° parte)

Creato il 18 marzo 2013 da Camphora @StarbooksIt

Farnesi editore

Farnesi Editore è una giovane casa editrice No EAP toscana nata nel gennaio del 2012 con sede a Prato. Nel suo progetto editoriale, esplicitato con essenzialità ma anche con un’estrema chiarezza d’intenti nel sito di riferimento, mi colpiscono due frasi, a mio avviso molto significative: il fatto che la Farnesi sia per la “valorizzazione del patrimonio letterario italiano inedito”e la sua determinazione di “portare al pubblico autori che sappiano fare letteratura”.  Due mete estremamente ambiziose che mi incuriosiscono e che mi spingono ad approfondire la conoscenza di questa nuova realtà editoriale con un’intervista  a tutto tondo ad   Alessandra Gaggioli, architetto, direttrice editoriale  e supervisore della parte artistica per la Farnesi nonché sua socia fondatrice. Partiamo subito con le domande.

Nella brevissima presentazione digitale di voi sul sito della Farnesi colpisce l’impegno a pubblicare opere di qualità. Oltre a questa puntualizzazione che premia un lettore attento ed esigente nel mare magnum dell’editoria italiana odierna, quali sono i punti cardine del vostro progetto? Quale in breve la Mission della Farnesi per chi sta iniziando a conoscervi adesso?

Farnesi nasce in un periodo difficile per l’editoria, poteva essere una tra tante case editrici minori, eppure la certezza che nei periodi di difficoltà si producono  le cose migliori ci ha spinto a tentare questa avventura. Siamo cinque socie, di cui solo due scrittrici, io (con lo pseudonimo Federica Gnomo Twins) e la signora Maria Lucetta Russotto, tutte animate dalla passione per la lettura e convinte che non bisogna andare a scovare all’estero bravi scrittori. In pratica l’idea base è voler dare spazio alle penne nazionali, agli esordienti, e farci coinvolgere dagli autori in progetti  che possono apparire “vintage” ma che in realtà sono altamente innovativi. Il tutto con una veste grafica curata che dia il giusto risalto all’opera.

Ad esempio abbiamo pubblicato come primo autore uno scrittore di favole, un papà, che sta avendo un grandissimo successo: ero convinta che la favola non fosse solo per bambini, ma potesse arrivare anche l’animo degli adulti. Il libro Melodia infatti tocca  molte corde e molti cuori di ogni età, e l’autore Armando Maschini sta ricavandosi un grande spazio nel panorama letterario “fiabesco”, come dice lui.

Farnesi Editore è manifestamente per la pubblicazione non  a pagamento. In un mercato editoriale variegato come quello italiano in cui spesso “pagare per lavorare” e cioè sborsare cifre esorbitanti per essere pubblicati è un vezzo ancora piuttosto diffuso, quali sono le difficoltà incontrate da un piccolo editore che punta su poche opere selezionate da una prospettiva diametralmente opposta?

Il vero ostacolo per un piccolo editore passionale come noi, non è trovare bravi collaboratori, o lavorare e investire su un autore in cui crediamo, siamo imprenditrici e anticipiamo sempre tutte le spese.  La tragedia grossa è la  distribuzione capillare, viziata da richieste di percentuali altissime( 65%) da parte dei distributori e la riscossione lentissima del venduto(anche un anno e mezzo). Questo porta a dover ponderare ogni uscita con molta attenzione, ma noi non chiederemo mai contributi all’autore, noi siamo l’editore: il rischio è solo nostro.

La vostra proposta editoriale si incentra sulle quattro collane “Verdemela”, “Peperosa”,  “Giallostorie”, “Biancocarta”. Puoi parlarci in breve di ciascuna di esse?

“Verdemela” è nata per prima e si rivolge ad adulti e ragazzi che amino la freschezza del fantastico. “Biancocarta” raduna il “varia”, cioè ricette, attualità, esoterismo o esperimenti misti come il nostro secondo libro “Non voglio vedere verde” di Giada Briziarelli  e AA.VV, in cui si alternano ricette e fiabe che hanno per protagonisti gli ortaggi. “Peperosa” vuole essere una collana di commedie rosa, divertenti, frizzanti, ma non banali, vorremmo affrontare temi anche spinosi ma con semplicità e arrivare a un pubblico vasto.” Giallostorie”, come dice il nome, accoglie il giallo, le penne italiane, maschili ma sempre più spesso femminili,  intense, introspettive, addirittura venate di casalingo.

Stiamo per uscire anche con la narrativa: un autore sardo molto bravo. Il nome della collana è in fieri. Insomma ci piace scovare belle storie, anche di vita vissuta, che abbiano la forza del quotidiano o la magia delle piccole cose.

La distribuzione è un punto nodale per una piccola casa editrice dal momento che una propaganda mirata, seguita da una buona pubblicizzazione, danno spesso risultati sorprendenti. La Farnesi come si pone in quest’ottica? Preferisce vendere i propri prodotti librari attraverso il proprio sito, proporsi direttamente in libreria oppure affidarsi agli store on-line?

Come ho accennato, e dopo aver preso contatti anche con la distribuzione nazionale, ci stiamo orientando per una rete capillare di librerie fiduciarie. Piattaforme on-line e vendita diretta dal sito attrezzato con  e-commerce. Preferiamo spendere in pubblicità che pagare solo i distributori. Un libro solitario in ogni libreria non ottiene molti risultati … meglio qualche pagina di giornale.

Farnesi Editore sponsorizza da quest’anno il Premio Letterario città di Prato. Puoi parlarci di questa esperienza?

Il comune di Prato ci ha proposto  di legare il nostro concorso “Il tuo libro in libreria” alla città  e abbiamo accettato con entusiasmo. Questo ci  permetterà una bella manifestazione di premiazione per l’autore e l’opera prescelta. Non posso dirvi di più in quanto è la direzione marketing che si occupa di questo.

[Continua...]

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