Magazine Cultura
Siamo già verso il 2011 mentre scrivo, ma il concetto è far muovere la chitarra fuori dalle istituzioni musicali e conservatoriali per tutto l'anno, con eventi che attirino professionisti ed appassionati ( e farli reciprocamente conoscere ed incontrare ). Così funziona da molti anni nell'Associazione che ho fondato, senza aspettare i puntuali saggi istituzionali di fine anno. Inoltre la programmazione dell'Associazione tende a promuovere la storia della chitarra locale ed italiana e, posso dire, con buoni risultati perchè si è creata una base di appoggio e di visibilità per il lavoro di molti musicisiti e musicologi.
Ascoltando la sua musica ho notato la tranquilla serenità con cui lei si approccia allo strumento indipendentemente dal repertorio, da con chi sta suonando, dal compositore, dallo strumento che lei adopera dimostrando sempre un totale controllo sia tecnico che emotivo, quanto è importante il lavoro sulla tecnica per raggiungere a questo livello di “sicurezza”?
Nella sua domanda c'è tutta la verità della risposta: la chitarra va soltanto accarezzata...il resto viene da sé per ogni tipo di repertorio, basta farlo con umiltà e rispetto di quanti nei secoli passati ci han donato perle musicali da suonare. L'importante è avere tra le mani ottimi strumenti, conoscere bene le qualità delle corde che si usano e credere in quello che si fa.
Berlioz disse che comporre per chitarra classica era difficile perché per farlo bisognava essere innanzitutto chitarristi, questa frase è stata spesso usata come una giustificazione per l’esiguità del repertorio di chitarra classica rispetto ad altri strumenti come il pianoforte e il violino. Allo stesso tempo è stata sempre più “messa in crisi” dal crescente interesse che la chitarra (vuoi classica, acustica, elettrica, midi) riscuote nella musica contemporanea. Come musicista e storico di questo strumento quanto ritiene che ci sia di veritiero ancora nella frase di Berlioz?
Per conoscere la chitarra classica e scrivere per essa ci vuole un certo impegno ed una certa attrazione al colore del suono “estratto a mano” . La chitarra ha bisogno di una scrittura idiomatica, non è uguale al pianoforte: ma il suo contrario. Con la chitarra si possono ottenere i legati sulla medesima corda o arpeggiare dal suono basso a quello acuto, senza spostare troppo le mani, poiché note alte e basse stanno su corde parallele e non in senso orizzontale come per la tastiera del pianoforte. Questo è uin retaggio degli strumenti antichi, giàò praticato prima dell'avvento del pianoforte, e che la tecnica per chitarra ha ben conservato e valorizzato. Quindi chi si cimenta con nuove opere per essa, deve passare prima del tempo per provare ad estrarre quel misterioso e fascinoso suono proprio a mano nuda, poi altro tempo per conoscere ed ascoltare il repertorio passato e moderno, poi potrà intuire o comporre. Preciso inoltre che il problema della nuova composizione oggi non è solo chitarristico. Vi è infatti un grande bisogno di opere assolute e durevoli ( al livello dei Villa Lobos, dei Barrios, dei Sor ) alla portata di quel “tutti” che vivono di musica classica, nella più alta accezzione e tradizione. Specie con la chitarra è facile scribacchiare per le molteplici sfaccettature sonore di cui essa dispone, rispetto ad altri strumenti omofoni e mono-toni.
Luciano Berio ha scritto “la conservazione del passato ha un senso anche negativo, quanto diventa un modo di dimenticare la musica. L’ascoltatore ne ricava un’illusione di continuità che gli permette di selezionare quanto pare confermare quella stessa continuità e di censurare tutto quanto pare disturbarla”, che ruolo può assumere la ricerca storica e musicologica in questo contesto?
La ricerca storica è essenziale per spiegarci l'orgine e l'evoluzione stessa dell'arte compositiva. Sarebbe come chiudere il Palazzo degli Uffizi, e proporre una nuova arte! continua domanihttp://feeds.feedburner.com/ChitarraEDintorni
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Sotto i riflettori: “Costellazione di brufoli”, di Mauro Colarieti
Uno scritto dato, altri due in programma nei prossimi giorni, prima di tuffarmi di testa nello slalom degli orali a raffica e tutto ciò che riesco a fare è... Leggere il seguito
Da Ceenderella
CULTURA, LIBRI -
Marco Ligabue , LUCI -Le Uniche Cose Importanti : il nuovo album disponibile in...
E uscito il 19 giugno il nuovo singolo di Marco Ligabue intitolato Non è mai tardi che anticipa il secondo attesissimo album da solista: “LUCI – Le Uniche Cose... Leggere il seguito
Da Allmusicnews
MUSICA -
Aspettando malevič
Lunedì 29 giugno, ore 11:30 ASPETTANDO MALEVIČ Presentazione in anteprima della mostra Milano, Palazzo Reale - Sala Conferenze Piazza Duomo, 14 Il... Leggere il seguito
Da Roberto Milani
ARTE, CULTURA -
Remo Remotti (Roma, 16 novembre 1924 – Roma, 21 giugno 2015)
Remo Remotti, Mamma Roma: Addio! «A Roma salutavo gli amici. Dove vai? Vado in Perù. Ma che sei matto? Me ne andavo da quella Roma puttanona, borghese,... Leggere il seguito
Da Marvigar4
CULTURA -
THE TREE OF LIFE torna stasera in tv. Capolavoro! (dom. 21 giu. 2015)
The Tree of Life di Terrence Malick. Rai 5, ore 23,28. Il film più bello, il più importante, il più influente degli ultimi anni insieme a The Master di Paul... Leggere il seguito
Da Luigilocatelli
CINEMA, CULTURA, PROGRAMMI TV, TELEVISIONE -
Family day… Grave-ly day… Trionfo della morte…
Informazioni su Marco Vignolo Gargini Marco Vignolo Gargini, nato a Lucca il 4 luglio 1964, laureato in Filosofia (indirizzo estetico) presso l'Università... Leggere il seguito
Da Marvigar4
CULTURA