Magazine Libri

Intervista di alessandro bagnato alla scrittrice lara zavatteri

Creato il 10 marzo 2012 da Ale27 @alessandrobagn1
Ciao a tutti;
oggi con gran piacere vi rendo partecipi di questa mia intervista a Lara Zavatteri. Lara Zavatteri è una scrittrice-blogger-giornalista pubblicista. Una giovanissima italiana che fa della cultura l'arma della sua vita. Leggetevi l'intervista e capirete. 
Ora passiamo all'intervista: 
1.   Ciao Lara e benvenuta nel mio blog, vuoi presentarti ai miei lettori? 
INTERVISTA DI ALESSANDRO BAGNATO ALLA SCRITTRICE LARA ZAVATTERI Ciao e grazie mille dell’ospitalità sul blog. Mi chiamo Lara Zavatteri, ho 31 anni e vivo a Mezzana, un paese in val di Sole, in Trentino. Scrivo per lavoro essendo giornalista e blogger oltre che scrittrice. Scrivere insomma è tutta la mia vita.
2.   Lara, il tuo è un “Background” pieno di frammenti che si uniscono verso un fine comune, ossia l’amore per la scrittura e l’amore per la cultura. Ciò ha contribuito, negli anni, nonostante la tua giovane età, ha formati professionalmente. Infatti, Lara tu sei: 1-“ Giornalista Pubblicista”; 2- “ Scrittrice”; 3 “ Blogger”.  Ci vorresti parlare di questo tuo percorso formativo? Quali sono stati gli ostacoli da seguire e quali sono state le tappe da fare in questo tuo percorso? Ci sveleresti per quale testata giornalistica eserciti la professione di “Giornalista Pubblicista”? Cosa hai dovuto fare per esercitare questo tipo di professione? Qual è il percorso da intraprendere per esercitarla?
Ho iniziato a scrivere nel 1998 e sono diventata giornalista pubblicista due anni dopo, infatti allora occorrevano due anni per potersi iscrivere all’Ordine dei Giornalisti, dimostrando di aver redatto degli articoli e che questi fossero stati retribuiti. Scrivo per un giornale locale, come  blogger per Ebook in Internet e altri blog. Per iniziare bisogna prima di tutto trovare una testata per cui collaborare, anche su Internet si possono trovare delle opportunità. Non so attualmente come funziona per l’iscrizione all’Ordine, ma basta informarsi presso la sede della propria città. 3.   Cosa comporta per te essere a oggi in Italia, “ Giornalista Pubblicista”, a differenza di molti tuoi coetanei che invece collaborano con le testate giornalistiche, come “freelance”? Ci spiegheresti anche la differenza tra le due categorie? Come si può diventare giornalisti “freelance” e come “ Pubblicisti”? Francamente il confine è molto labile, credo che un freelance non sia iscritto all’Ordine, ma grosso modo le due modalità di collaborazione sono identiche: si collabora da “esterni” alle redazioni, proponendo spesso idee proprie.
4.   Nel 2006 hai iniziato la tua carriera nel mondo dell’editoria, pubblicando la raccolta sui i fatti curiosi della Val di Sole, denominata “ Frammenti di una valle”. Perché hai deciso di descrivere proprio la “Val di Sole” in questi racconti? Ci parleresti di questa raccolta? Di cosa si occupa la raccolta “ Frammenti di una valle”? Cosa vorresti comunicare ai lettori di questa raccolta? Sì, dunque Frammenti è una raccolta degli articoli più curiosi della val di Sole, con pezzi scritti tra il 1998 e il 2005. Ovviamente volevo realizzare un progetto in grado di valorizzare la mia valle, mettendone in luce gli aspetti meno noti, ad esempio con storie di persone o di luoghi che oggi non esistono più. Ho intervistato una centenaria che con la famiglia, negli anni della prima guerra mondiale, venne deportata in un campo in Austria, poiché il paese della val di Sole cui faccio riferimento, Vermiglio, a quei tempi si trovava sul confine tra Austria (il Trentino è diventato italiano alla fine della prima guerra mondiale) e Italia. È una raccolta di fatti curiosi, per scoprire nuovi aspetti della valle e non dimenticare.
5.   Successivamente a questa raccolta, hai pubblicato a marzo del 2008 il tuo romanzo d’esordio dal titolo “ La strada di casa” edito da Editrice Uniservice.  Ci parleresti di questo tuo libro? Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo romanzo?  Quali sono gli anni di sviluppo della storia? Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo per questo tuo libro?
La strada di casa è ambientato nel 2005 quando una delle protagoniste trova, per caso, il diario della madre che in quel momento è in ospedale. Inizia a leggere e scopre la vita di sua madre quando era giovane, al tempo della seconda guerra mondiale. Mentre legge, scopre un segreto che è svelato verso la fine del libro. La strada di casa è la vicenda impossibile dell’amore tra una ragazza con un fratello ucciso da partigiano e un soldato tedesco, ma anche la volontà di emancipazione di tre donne. Tra l’altro recentemente il gruppo culturale teatrale Amici…di Castelfondo e val di Non ha portato in scena proprio questa storia e ne sono molto soddisfatta. 6.   Nel romanzo edito da Ediziono Uniservice, dal titolo “ La strada di casa”, l’intreccio della storia si aggira intorno alle figure di tre donne, che tu chiami: Sara, Matilde, Anna. Chi sono? Cosa rappresentano? Perché hai scelto loro e perché hai dato loro questi nomi? Perché hai scelto la figura femminile delle tre donne per intrecciare la tua storia? Qual è lo scopo di tutto questo?
Sara è la ragazza che s’innamora del soldato tedesco, Anna la figlia che nel 2005 scopre il diario, Matilde la zia di Sara, staffetta partigiana e una donna che vive da sola con la figlia, non essendosi più risposata dopo la morte del marito. I nomi non hanno un significato particolare, ma ognuna cerca la sua personale “strada di casa”, ognuna vuole essere donna ma a modo suo e vorrebbe essere accettata per questo. Anna poi intraprende un viaggio reale tra il Trentino, la Germania e la Polonia per scoprire il segreto di sua madre e ritrovare una parte di sé, quindi cerca metaforicamente di “tornare a casa”. 7.   A Settembre del 2009 è uscito il tuo libro “Reset” edito da Siele Edizioni. Ci parleresti anche di questo tuo libro? ? Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo romanzo?  Quali sono gli anni di sviluppo della storia? Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo per questo tuo romanzo?
Reset è un termine che si usa per dire “cancellare”, resettare il computer vuol dire appunto questo. La vicenda è ambientata nel 2020 quando il Governo e le grandi case che producono tecnologia danno il via all’operazione Reset, che in pratica prevede di eliminare il passato delle persone, quindi i diari, le lettere, le fotografie. Tutto questo perché ci si è resi conto che questo materiale porta le persone alla malinconia, ma anche a ripensare alle proprie radici, distogliendole dal comprare oggetti tecnologici che ormai hanno invaso la vita dell’uomo. Ma tre ragazzi, Martina, Alessandro e Daniele, riescono a sottrarre il materiale di tre famiglie del loro albero genealogico, anche se solo alla fine si saprà se riusciranno a conservarlo. Iniziano a leggere e legge, con loro, anche il lettore, con un salto indietro nel tempo tra il 1880 e il 1919 circa. Protagoniste sono tre famiglie del mio paese, Mezzana, e nello specifico tre famiglie che fanno parte del mio albero genealogico: le storie sono tutte vere. La prima famiglia emigra e si trasferisce per undici anni a Monte San Savino in provincia di Arezzo, la seconda vive un altro tipo di emigrazione, quella verso il Sudamerica, la terza è toccata in prima persona dalla prima guerra mondiale, alla quale il mio bisnonno partecipò come attendente di un ufficiale ungherese (ricordo che il Trentino non era ancora italiano). Raccontava che, appena al di là dal confine, vedeva gli amici italiani e si salutavano con la mano. 8.   Successivamente pubblichi la raccolta denominata “ Le piccole cose” edita da Photocity Edizioni. Quattordici racconti che parlano delle piccole, grandi cose della vita. Ci parleresti di questo tuo libro? Di cosa parlano questi racconti? Quali sono le vicende narrate? Perché hai voluto descriverli in questa raccolta? Ci parleresti della scelta del titolo?
Le Piccole Cose l’ho pubblicato dopo La strada di casa. Ogni racconto ha in sé una piccola, grande cosa. Per fare un esempio, racconto ne “L’Ignoto” la storia di Guido, un ragazzo che non ricorda nulla da un giorno all’altro e per questo soprannominato l’Ignoto. Si trova a vivere la tragedia del Vajont e a Longarone trova una cassettina gialla, appartenuta a un bambino. Quella è una piccola grande cosa, che tra l’altro gli farà tornare definitivamente la memoria, proprio quando, attorno a lui, tutto è dolore e forse un po’ di quel dolore si vorrebbe dimenticare. Gli altri racconti parlano di donne forti, emancipate, ma anche delle radici di ognuno di noi. 9.   Sabato 11 febbraio 2012 si è svolto all’ Ostello della Gioventù di Castelfondo la rappresentazione teatrale del tuo romanzo d’esordio “ La strada di casa” a cura del gruppo culturale teatrale “ Amici…di Castelfondo e val di Non”. Ci parleresti anche di questo? Che spunti riflessivi di ha offerto questa esperienza? Che sensazioni hai provato nel vedere recitare le tue battute? Come ho detto prima, è stata una grande soddisfazione. Ho curato anche il copione che poi è stato adattato in parte per gli spettacoli (sono stati 4). La storia è stata riportata fedelmente e per me è stato incredibile vedere sul palco la storia impossibile tra Sara e Alexander. 10.   Nel 2011 hai pubblicato il libro “ L’Inclinazione. Storia di Artemisia e Nives” ed hai pubblicato anche la fiaba per “ Bambini” dal titolo “ Matteo e Ronja nel Parco Nazionale dello Stelvio-Settore Trentino”. Ci parleresti di questi due libri? Ci parleresti della scelta dei titoli? Ci daresti una breve descrizione della loro sinossi?
Volevo scrivere un libro con protagonista una donna forte e l’ho trovata nella figura di Artemisia Gentileschi, una pittrice romana del Seicento che venne violentata da un altro pittore, Agostino Tassi. Cosa inaudita per il tempo, lo denunciò e affrontò il processo dove parve quasi lei la colpevole, tanto che non le furono risparmiate umiliazioni di ogni sorta. Il suo talento è sempre stato accompagnato da questo episodio, come una zavorra, ho immaginato Artemisia che decide di rendere immortale la sua arte senza che si ricordi la violenza e per questo fa riferimento ad un incantesimo, ma lo sbaglia, con effetti catastrofici. Il libro inizia ai nostri giorni, a Trento, dove la giornalista Nives indaga sul furto di un quadro della pittrice e pensando di acciuffare il ladro lo insegue fino a Roma, ritrovandosi nella vecchia casa dei Gentileschi. Qui si troverà di fronte ad una realtà per lei inimmaginabile, dove in una notte si scontrano bene e male per il dominio sul mondo. Toccherà proprio a Nives provare a far trionfare il bene, anche grazie all’aiuto di Artemisia che le appare in una visione. Matteo e Ronja invece è una fiaba per i bambini che parla del Parco nazionale dello Stelvio, settore trentino, di ciò che si può scoprire nelle valli di Rabbi e di Peio, sia degli animali e delle piante sia di percorsi come la Scalinata dei larici monumentali, con larici di forme strane o la chiesetta di Pegaia, unica testimonianza di un villaggio scomparso, a Peio. Ronja è un folletto che fa da guida al piccolo Matteo che impara anche a tutelare la natura. I disegni, a colori, li ha fatti mio nipote Alessio di 9 anni. 11.   Sempre nel 2011 hai pubblicato l’ “ Ebook”  dal titolo “ Scrivi, pubblica, promuovi e vendi il tuo libro” con il servizio di self-pushing fornito dal sito Lulu.com? Ci parleresti di questo tuo libro? Perché hai deciso l’auto-pubblicazione con il servizio del sito www.lulu.com?  Per questo ebook tu scrivi: << per tutti gli scrittori o aspiranti tali>>. Perché lo scrivi? È un ebook per chi ha già pubblicato e per chi spera di farlo, infatti è articolato in più aree, da come scrivere a come pubblicare, fino alla parte dedicata al marketing. Sono tutte cose che ho provato e messo in pratica io stessa,  ho scelto Lulu perché è semplice, immediato e conosciuto.
12.   Hai partecipato a un’asta benefica denominata “ 365 storie cattive”. Ci parli di questo? Di cosa si tratta? Perché hai deciso di farla?
Si è trattato di un’antologia promossa dallo scrittore Paolo Franchini, a fini benefici per una malattia che colpisce i bambini. 365 autori hanno scritto un racconto di 365 parole e anch’io ho dato il mio contributo per questa causa, mi è sembrata un’ottima idea realizzare un libro per questa causa e ho voluto partecipare. 13.   Lara, ogni tuo scritto ha un blog di riferimento e inoltre gestisce un blog per autori esordienti che prende il nome di “ La bottega dei libri di Lara Zavatteri”. Tutti facilmente raggiungibili da un solo blog, che è: www.larazavatteri.blogspot.com . Ci parli di questa  tua terza professione di Blogger? Cosa ti spinge a fare la Blogger? Quali sono gli stimoli che raccogli per farla ? Perché abbini ogni tua opera a un blog? Riesci a controllarli tutti? Ci parleresti di ognuno dei tuoi blog? Ci daresti i link per raggiugerli da qui? Di cosa ti occupi nel blog “ La bottega dei libri”? Allora, come hai detto ogni blog è raggiungibile dal mio blog che chiamo “contenitore” che è appunto www.larazavatteri.blogspot.com dove si trovano tutte le mie attività, i libri e i link. Ho dedicato un blog per ogni libro per non avere un unico blog caotico in cui “buttare” di tutto, ma solo un blog per libro che parlasse unicamente di quello. Mi sembrava un modo più ordinato per curarli tutti. La Bottega dei libri è un’opportunità che do a tutti gli scrittori esordienti di pubblicare sul blog copertina, descrizione e link del proprio libro, volendo anche un’anteprima, in modo gratuito. È un modo per aiutare chi, come me, tenta di farsi conoscere.
14.   Hai coinvolto altre persone nei tuoi progetti passati e in quelli odierni? Per la promozione dei tuoi libri, sei tutt’ora autodidatta o ti sei rivolto a qualcuno? Se è sì, perché? Te la senti di svelarci qualcosa?! Sono autodidatta, tanti trucchi li potete trovare nel mio ebook e sul blog http://scrivi-pubblica-vendi-iltuolibro.blogspot.com/
15.   Che rapporto hai con la scrittura e quanto tempo gli dedichi? Ho un rapporto quotidiano con la scrittura, prima per lavoro, poi per i blog e i miei scritti.
16.   Ci sapresti dire dove possiamo acquistare i tuoi libri? Tutti tranne Frammenti li trovate su Internet, basta cliccare su www.larazavatteri.blogspot.com per capire come acquitarli e approfondire sui blog. Solo Frammenti non è in Rete ma si può richiedere con una mail a [email protected].
17.     Ci sveleresti i tuoi progetti per il futuro? Attualmente sto lavorando a due progetti, ma non svelo nulla perché sono in parte ancora in cantiere e uno dei due prevede la collaborazione di altri scrittori, seguitemi e nei prossimi mesi ne saprete di più!
18.    Sono solito chiudere le mie interviste con una domanda alla “Marzullo”. Per te Lara, il femminismo e sinonimo di donna o è la donna sinonimo di femminismo? Femminismo credo sia un termine abusato, perciò nessuna delle due. Credo che le donne dovrebbero credere maggiormente in se stesse e avere più autostima, senza lasciarsi condizionare da pregiudizi. Anche per questo in molti dei miei libri le protagoniste sono delle donne forti e emancipate. 
Grazie di essere stata nel mio blog.  Grazia a te e a tutti i lettori del blog!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :