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Intervista di Lorenzo Carbone all’illustratore Luca Pavan: fantascienza e mondi immaginari

Creato il 27 aprile 2014 da Alessiamocci

Disegnare è un modo per riportare su carta la realtà che ci circonda, ma questo processo può incorrere in molte forme di variazione relative al tema scelto e alle emozioni convogliate.

Intervista di Lorenzo Carbone all’illustratore Luca Pavan: fantascienza e mondi immaginariNon troppo lontano dalla pittura, l’illustrazione è una forma d’arte che, grazie alla sua versatilità e capacità di adattamento, è riuscita ad andare incontro alle esigenze di rappresentazione di molti generi letterari.

Uno di questi generi è la fantascienza, che trova nell’illustrazione il perfetto veicolo per la “resa visiva” dei mondi immaginari scritti dalla penna di qualche scrittore visionario, come Philip Dick o Matheson.

Luca Pavan nasce nel 1979 a Venezia dove attualmente vive e lavora. Frequenta la Scuola di Grafica Pubblicitaria della sua città, dove si diploma nel 1998. Si occupa fin da subito di immagine e comunicazione; ma la sua attenzione è particolarmente rivolta verso il campo visivo attraverso l’illustrazione, con la quale ama immaginare luoghi sconosciuti e fantascientifici.

L’arte appartiene a chi riesce a fondere le più profonde emozioni con l’uso corretto di uno strumento. È solo modo che ha l’uomo per dar forma all’improbabile”.

L.C.: Che ruolo ha secondo te l’illustrazione nel mondo artistico?

Luca Pavan: L’illustrazione fa sicuramente parte dell’insieme che racchiude tutte le forme d’arte, ma di certo non si può considerare una forma d’arte tradizionale. Le opere d’arte tradizionali sono fine a se stesse, il loro valore è generato da un particolare processo emotivo dell’artista che è libero di rappresentare ciò che vuole senza nessun vincolo se non quello dettato dalle proprie emozioni. Come l’artista, l’illustratore ha certamente l’obbligo di provocare una reazione emotiva ma di fondo deve sottostare alle esigenze narrative di un progetto. Penso che l’illustratore debba immedesimarsi a pieno nel progetto, così come fa un attore per interpretare un personaggio.

Intervista di Lorenzo Carbone all’illustratore Luca Pavan: fantascienza e mondi immaginariL.C.: Da dove nasce la tua passione per il disegno?

Luca Pavan: Tutto cominció quando da bambino avviai casualmente un programma di disegno sulla vecchia Amiga 500. Il software era molto basilare, si potevano sfruttare solamente 256 colori e il solo strumento disponibile era un pennello semplice che al click del mouse rilasciava un pixel di colore… meraviglioso! Anche se molto piccolo sentivo già che quella “cosa” mi apparteneva e da li inizió il mio entusiasmo verso il disegno tradizionale e digitale. Ogni momento libero era dedicato all’esercizio e tutto si collegó successivamente con l’utilizzo della tavoletta grafica, un’altra fantastica invenzione, oggi strumento indispensabile per le mie produzioni.

L.C.: Perchè tra i tanti temi da illustrare hai preferito la fantascienza?

Luca Pavan: Mi ha sempre affascinato immaginare mondi sconosciuti che vanno al di la della logica e della possibilità umana. Rappresentare mondi evoluti e pacifici che trovano un perfetto equilibrio con l’ambiente o mondi desolati post apocalittici, dare libero sfogo alla propria fantasia e rappresentare ciò che potrebbe essere, sono tentativi, seppur di scarsa portata, per sensibilizzare la società in cui viviamo verso una maggiore consapevolezza sugli effetti delle proprie piccole e grandi decisioni. La fantascienza incarna perfettamente questo mio desiderio.

L.C.: C’è qualcosa in più nel disegno illustrato rispetto alle altre forme di rappresentazione?

Luca Pavan: Non credo, penso che tutte le forme di rappresentazione abbiano uguali potenzialità. La differenza non sta tanto in una forma piuttosto che un’altra ma sta nella preferenza personale dell’artista e nella forza emotiva ed estetica che riesce a imprimere nella sua opera.

Intervista di Lorenzo Carbone all’illustratore Luca Pavan: fantascienza e mondi immaginariL.C.: Da cosa trai ispirazione principalmente?

Luca Pavan: Ho sempre trovato molto utile osservare attentamente i lavori di altri autori, soffermarsi sui dettagli, cercare di coglierne gli aspetti adatti alle mie esigenze e scartare le cose superflue che creano solo confusione. Sperimentare e riprodurre ciò che osserviamo ci consente di rendere propri più metodi di lavoro che ci porteranno alla formazione di un nostro stile. È molto importante avere uno stile proprio che ci rende inconfondibili. Probabilmente questa è la carta vincente di un artista, ossia il potere di realizzare cose uniche del suo genere… una bella sfida!

L.C.: Cosa pensi abbia contribuito maggiormente al tuo processo di maturazione artistica?

Luca Pavan: Nella mia vita privata c’è stato un lungo periodo formato da momenti particolarmente difficili che, con il tempo, si sono gradualmente evoluti in una vita piena di soddisfazioni personali. Il disegno è sempre stato per me un ottimo compagno di avventura anche nelle situazioni più negative. Ho sempre cercato di non lasciarmi travolgere del tutto dagli eventi e in qualche modo trasformare le frustrazioni in energia positiva coltivando qualcosa di concreto. Avere un “qualcosa” in cui credere è certamente una fortuna.

L.C.: Ci puoi parlare dei tuoi futuri progetti?

Luca Pavan: Ci sono in cantiere numerosi progetti e idee innovative da sviluppare. Il primo a prendere forma è Universes, un volume di 68 pagine che raccoglie le mie illustrazioni prodotte fino al 2013. Molto interessante è il capitolo dedicato agli Step by Step, le illustrazioni vengono commentate dallo schizzo iniziale ai dettagli finali. Universes è attualmente in fase di lavorazione ma è possibile preordinare la propria copia dal mio sito. Di fatto questo vuole essere il primo passo verso una serie di pubblicazioni fantascientifiche; è già in programma la produzione di una storia illustrata in collaborazione con Stefano Andrea Noventa, autore de “L’Ultimo Khama” edito da Plesio Editore. Nel frattempo è nata una stretta collaborazione con yavinquattro.net per i quali ho realizzato un trailer animato che verrà proiettato alla Sticcon / Yavincon XI il 24 maggio a Bellaria. Quest’anno compaio con grande sorpresa tra i finalisti del Premio Italia 2014 nella categoria artista.

L.C.: Mi potresti descrivere le emozioni e le sensazioni che provi mentre disegni?

Intervista di Lorenzo Carbone all’illustratore Luca Pavan: fantascienza e mondi immaginariLuca Pavan: Per molti questo è un periodo un po’ travagliato dalla situazione economica del nostro paese e tutti lottiamo per trovare un po’ di stabilità per noi e la nostra famiglia. Le emozioni ci appartengono e sono un bene prezioso. Esse possono ricordarci che, nonostante le mille difficoltà, non dobbiamo mai dimenticare chi siamo e qual è la nostra vera natura. Alla fine, nel mio caso, non serve poi molto: un computer, una tavoletta grafica, della buona musica e tanta ispirazione!

L.C.: Ti è capitato di collaborare con altri artisti nella creazione e ideazione dei tuoi lavori?

Luca Pavan: Al momento ancora no, ma non perdo occasione di chiedere consigli a persone di fiducia altamente qualificate. Il modo migliore di crescere è quello di confrontarsi continuamente con persone più capaci di noi.

L.C.: Che tipo di strumenti, escludendo quelli tradizionali, utilizzi per disegnare?

Luca Pavan: Al momento utilizzo un computer portatile da 17″ che porto con me ovunque e una semplice ma efficace tavoletta grafica Wacom Bamboo.

L.C.: Con la nascita e l’evoluzione della computer grafica pensi che ci sarà una graduale scomparsa delle arti visive tradizionali?

Luca Pavan: Penso che la computer grafica non potrà mai sostituire l’arte tradizionale in quanto essa rappresenta una base necessaria per tutte le produzioni, anche quelle digitali. Mi capita spesso di vedere persone che acquistano una tavoletta grafica pensando così di poter produrre da subito illustrazioni di alto livello. La tavoletta grafica è uno strumento di alta precisione e riproduce fedelmente i nostri movimenti, quindi se non siamo in grado di disegnare con una semplice matita non possiamo assolutamente farlo con una tavoletta grafica. È vero che le funzioni dei software moderni possono agevolare molti aspetti ma ciò non puó sostituire le abilità di base dell’artista. In ogni caso l’utilizzo di un software non è così immediato ma è un altro grande aspetto da coltivare con molta dedizione.

Written by Lorenzo Carbone


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