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Intervista esclusiva a Roberto Strano, il maestro del reportage siciliano

Creato il 21 novembre 2014 da Giornalesiracusa
roberto-favelas News Siracusa: Il 12 , 13 e 14 Dicembre Siracusa ospiterà Il Maestro del reportage siciliano Roberto Strano che grazie a Slowmotion terrà un workshop di 3 giorni sulla fotografia giornalistica e di reportage. In occasione Leica, rinomata marca di macchine fotografiche ma anche sinonimo stesso di foto-giornalismo, presenterà e lascerà testare i suoi prodotti a tutti i partecipanti all’evento. Pr la prima volta un evento Fotografico sarà accessibile anche a non udenti grazie alla partecipazione e collaborazione di Siracusa turismo per tutti. Ma chi è Roberto Strano? Un eccellenza siciliana, di Caltagirone, che si è distinto grazie alla sua fotografia in tutto il mondo. Roberto ha raccontato attraverso il suo affascinante bianco e nero storie altrimenti inosservate e dimenticate. Con il suo stile ha ottenuto riconoscimenti internazionali i dedicati solo ai più grandi fotografi del nostro tempo. Prima che ripartisse per il Brasile abbiamo velocemente fatto un paio di domande a Roberto in attesa di partecipare al suo workshop a dicembre. - Roberto, Cosa è per te la fotografia  La fotografia si ama tra i banchi di scuola, in viaggio in amore. Credo nella forza della fotografia, fotografo per raccontare e per scuotere la coscienza dell’uomo”

“Non cerco una fotografia d’assalto, cerco di fotografare con etica. Oggi si è alla ricerca spasmodica di uno stile si dimentica l’etica
Ferdinando Scianna amico e mio maestro mi scrisse una volta in un testo di un mio libro elogiandomi per il tempo che avevo dedicato nel fare un lavoro, Cartier Bresson diceva di trattare il tempo con rispetto!”

Penso sempre a questa cosa, credo che oggi si tratti il tempo con poco rispetto.

-Cosa pensi della semplificazione del mezzo fotografico “Il mezzo è diventato facile, e si cade nell’inganno che fare una fotografia è estremamente semplice.”

“Si fanno troppe immagini si riempiono gli archivi si passa da un progetto all’altro.
Io scatto quasi tutto in pellicola credo che l’approccio è diverso si parte per un reportage si fanno 15 pellicole.
Si la fotografia è un istante, si occupa di persone di luoghi, li registra li racconta, ma oggi si è dimenticato credo che dei reportage hanno bisogno di maturare di dura ricerca, di tempo!”

- Hai rischiato la vita nelle favelas del Brasile, Perché arrivare a tal punto per  un reportage fotografico? 

“Un giorno in Brasile una mamma con in grembo un bimbo mi disse sento le urla di mio figlio che ha fame.. ecco il motivo della mia ricerca delle mie immagini , voglio dare voce a chi troppo spesso gli è stata tolta.” Il giorno in cui non crederò più in tutto questo smetterò di fotografare. Secondo te I fotografi siciliani hanno bisogno di cercare storie altrove? 

Ho imparato che si possono fare grandi servizi anche fotografando il proprio territorio, il premio canon l’ho vinto con un reportage fatto a Caltagirone in una casa di riposo del mio paese.
Oggi a distanza di anni quelle foto con orgoglio sono esposte alla permanente di modena con i più importanti fotografi del mondo Cartier Bresson,Capa, Sander,Scianna,Giacomelli Man Ray Fontcuberta.”

Se noi pensiamo autori come Giacomelli, Doisneau, non si sono mai mossi dal loro territorio.

- Chi è un buon fotografo?

  • un buon fotografo è colui che raccontare di se stesso, della sua sensibilità. Deve riuscire a trasformare le sue emozioni i suoi pensieri in linguaggio fotografico.
Questi sono alcuni scatti di Roberto Strano in Brasile: Dal 13 Aprile al 28 Aprile del 2012  ha curato un workshop di reportage  a Fortaleza dove effettuerà un reportage contro il turismo sessuale nelle Favelas a Fortaleza in Brasile Nell’aprile 2014 torna nelle Favelas di Sao Paulo, il reportage realizzato sarà presentato con la prima grande mostra contro il turismo sessuale in Brasile in occasione dei mondiali di calcio del 2014. Dagli anni ’90 ha svolto un intensa attività di ricerca per la quale ha ottenuto diversi riconoscimenti anche internazionali . Tra cui  l’ importante concorso internazionale di fotografia  “Premio Canon Giovani Fotografi” Premio Europeo “Human Work” Premio Gazebo D’oro Premio allo Spettacolo e alla Comunicazione Nel 2004 Personale “Back-Stage da un Matrimonio” a cura di Denis Curti “Contrasto” Centro Culturale San Fedele Milano.. Marzo 2007 Espone al Photo Show di Milano. Il 19 ottobre  a “Forma”, Centro Internazionale della Fotografia, Milano presenta le fotografie del libro Guardami Dentro  presentate  dallo scrittore Vincenzo Consolo, il Direttore della Contrasto Denis Curti e dal Fotografo Ferdinando Scianna Agenzia Magnum Dal 27 al 30 Nov Ospite a Milano alla manifestazione fotografica 08 organizzata da Canon e dall’ag. Contrasto  presso Forma “ Centro Internazionale della Fotografia Direttore della Fotografia nei Film “Una corsa per la vita” “L’albero di Noce”, “Cani Randagi E’ stato in giuria  insieme a Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Franco Fontana, Giuseppe Leone, Nino Migliori, Tony Gentile. 26 ottobre 2012 espone al Festival Internazionale di SCAN TARRAGONA Spagna Dal 5 Dicembre al 30 Dicembre esporrà all’istituto Italiano di Cultura Brasile San Paolo Ha esposto: In Italia, Germania, Spagna, Romania, Bulgaria, Arabia, Saudita, Singapore, Brasile.

 

Secondo Pietro Colini :

Roberto Strano, con pacata semplicità e senza iperboli da reporter d’assalto, ci racconta di un mondo in cui il disagio sociale è una costante e dove il soggetto umano si inserisce, quasi in punta di piedi, in questo universo di povertà. Roberto non regala nulla alle mode attuali di un’eccessiva estetizzazione del dolore, ma al contrario con molta delicatezza ci fa conoscere un mondo di sofferenza senza peraltro colpire con violenza i nostri sentimenti, ma al contrario le persone sembrano come lievemente appoggiate sul loro disagio, senza peraltro esternare dolore o sofferenza in maniera cruda. Anzi tante volte costoro si offrono con un sorriso, quasi a esorcizzare la loro condizione umana. I toni del suo bianco e nero, secchi e senza indugiare in sofismi tecnici, penetrano profondamente nel nostro animo e ci regalano significative suggestioni interiori. Molto misurato anche il ricorso al mosso, che non impedisce mai di riconoscere l’espressione del volto, regalandoci sempre un sorriso. I reportage di Roberto rientrano sicuramente nella categoria del reportage sociale e denotano sempre una grande attenzione dell’autore per il rispetto e la profonda considerazione verso i suoi soggetti, con i quali intrattiene costantemente un dialogo profondo e ricco di affetto nei loro confronti. Volendo entrare nel paragone con i grandi maestri, sicuramente il suo sentire la fotografia lo avvicina molto a Salgado, dal quale riprende la profonda umanità e, in parte, la tecnica di ripresa. Nel suo modo di fare reportage, si avverte anche una preparazione non comune, uno studio delle realtà in cui si cala e dalla quale attinge immagini dal vigore eccezionale, che sa trasmettere direttamente al nostro cuore, sempre in punta di piedi e senza mai ferirci. (Intervista realizzata da Roberto Zampino)

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