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Intervista - Italo Bonera autore di "Io non sono come voi"

Creato il 16 ottobre 2013 da Letteratura Horror @RedazioneLH
Intervista - Italo Bonera autore di Questa estate abbiamo avuto la fortuna e la possibilità di recensire in anteprima per Gargoyle Books il romanzo "Io non sono come voi" di Italo Bonera. La storia ci aveva molto colpito e, così, abbiamo deciso di intervistare l'autore per farci dire qualcosa di più su questo bellissimo libro... e anche su di lui.

D) Italo Bonera e “Io non sono come voi”. Un libro futuristico forte e deciso, una denuncia in pieno stile dickiano. Rivede il suo lavoro in questa affermazione?
R) La mia intenzione era di scrivere una storia, senza alcun “messaggio” o denuncia. Temo di non essere riuscito nell’intento. È difficile non travasare nella scrittura la propria visione del mondo. Ho immaginato un futuro nel quale si riconoscessero, esasperate, alcune tendenze negative del nostro presente e questa, in effetti, è una denuncia. In ogni caso, nella stesura del romanzo non mi sono riferito – perlomeno intenzionalmente – alle opere di P. K. Dick, di cui amo soprattutto i racconti brevi.
D) Leggendo “Io non sono come voi” ci pervade un'inquietudine di fondo. Davvero stiamo messi così male?

R) Non ho una visione ottimistica della società italiana attuale. Alcuni discorsi da bar sono spaventosi, soprattutto quando provengono da persone che fingono di non sapere che, malgrado la crisi, la loro è una condizione di oggettiva opulenza. Il senso di comunità è sostituito dalla difesa della propria “tribù”, sia la “famiglia amorale” che l’appartenenza a un presunto gruppo etnico o sociale. Molta la mediocrità, nelle opinioni conformiste, nel seguire comodamente la corrente del pensiero maggioritario, senza spirito critico, senza porsi domande, senza ribellarsi alle palesi ingiustizie, a partire dalle più piccole – se non quando toccano gli interessi personali. È dall’esasperazione di queste tendenze che potrebbe nascere un regime come quello che descrivo. Ma la mia non è una previsione, mi basta far sentire una voce, un racconto.
D) Cosa le ha ispirato la stesura di questo romanzo?
R) Alcune situazioni reali, e le riflessioni conseguenti. L’inizio, ad esempio, nasce da un fatto di cronaca avvenuto alcuni anni fa, quando un ergastolano, dopo essersi finto (a quanto pare) in stato comatoso per mesi, è fuggito durante il trasporto in ambulanza. L’episodio mi aveva colpito, così ho scritto alcune pagine in forma di narrazione, immaginandomi al posto dell’ergastolano, in un contesto ancor più esasperato, e di raccontare. Poi ci sono stati altri episodi di vita reale, e alcune riflessioni scambiate con amici che ho trasferito sulla carta, sempre esagerando i toni. Quando mi sono accorto che queste pagine si potevano collegare con un filo comune, ho capito che poteva nascerne un romanzo organico, e lì è cominciato il lavoro sul protagonista, sull’ambientazione, sui personaggi...
D) Chi è il professore protagonista del romanzo? Chi ne ha ispirato il personaggio?
R) Il protagonista non ha un nome. Inizialmente non ne trovavo uno soddisfacente. Poi ho pensato di lasciarlo anonimo, quasi come sperimentazione. Proseguendo la stesura del romanzo questo fatto è divenuto funzionale alla storia stessa: lui è nessuno, e quindi potrebbe essere chiunque, tutti. Se il lettore percepisce empatia, è facilitato a immedesimarsi; al contrario, se lo vede come un sociopatico deviante, ne resta distaccato. Mi pare che funzioni.
Non avevo in mente un prototipo preciso, qualcuno che ispirasse il protagonista. Come stilema riprendo un po’ i personaggi tormentati dei noir, quelli che si narrano in prima persona nei romanzi di André Héléna.
D) “Io non sono come voi” ha un finale intrigante e per nulla scontato, ma sembra che mantenga qualcosa di irrisolto. Ci sarà un seguito?
R) È vero, il finale lascia spazio a qualche domanda – ma non dico altro, se non che non mi piace l’happy end, il finale consolatorio, la soluzione che risolve: preferisco lasciare al lettore dubbi e domande. Non so se ci sarà un seguito, anche se in effetti ho pensato ad alcune situazioni che potrebbero funzionare.
D) Chi considera il suo maestro?
R) Leggo molto, e in effetti sono un lettore, più che uno scrittore. In coda al romanzo ho riportato un elenco di opere a cui devo l’ispirazione di alcuni passaggi, frasi, stili, descrizioni… E’ molta la narrativa che mi influenza, non saprei indicare il nome di un “maestro”. Ammiro alcuni italiani come Valerio Evangelisti, Alan D. Altieri, Massimo Carlotto, e altri.
D) Qual è il migliore romanzo di fantascienza che abbia mai letto?
R) Incontro con Rama di A.C. Clarke. Mi aveva colpito lo straordinario sense of wonder durante l’esplorazione di Rama, e il finale – irrisolto – su cui c’è da riflettere.
D) Come mai si è avvicinato a questo genere?
R) Da ragazzino mi affascinavano l’esplorazione spaziale e i film di fantascienza: allora riuscivo a vederne pochi, eppure mi colpivano l’immaginario con grande potenza. Il passaggio alla narrativa di fantascienza è stato conseguente. Acquistavo Urania alla bancarella dell’usato e li divoravo senza badare a titoli e autori. Oggi le mie scelte sono più indirizzate verso altri generi, come il noir - anche perché romanzi di fantascienza contemporanei non ce ne sono molti. Il più recente, che mi ha lasciato una buona impressione, è Morire per vivere di John Scalzi.
D) In “Io non sono come voi” si intravede qualcosa di orrorifico. Come si rapporta con la letteratura horror?
R) È un genere che non frequento assiduamente. Lo scorso anno ho apprezzato I senza-tempo di Alessandro Forlani, che si apre con una strage di bambini - scelta coraggiosa; di recente ho letto The Gemini Virus di Will Mara, un buon thriller apocalittico che si inserisce nel filone horror. Nel mio romanzo non manca la violenza cruda degli omicidi, ma direi che non è un elemento di primo piano.
D) Quali sono i suoi programmi futuri? C'è già ha un'altra storia nel cassetto?

R) Ho in cantiere un romanzo, ma è ancora presto per parlarne, ci sto lavorando, molte cose potrebbero cambiare, come personaggi, situazione e stile. Di sicuro sarà ambientato in un passato recente. Poi vorrei autopubblicare una piccola raccolta di racconti, alcuni scritti a quattro mani con Paolo Frusca, autore insieme a me anche del romanzo Ph0xGen! uscito nel 2010 per Urania Millemondi. Ph0xGen! uscirà in una nuova versione edita per libreria, accoppiato alla graphic novel tratta da esso, con la sceneggiatura di Christian Bisin e i disegni di Angelo Bussacchini. È un lavoro in corso dal quale ci aspettiamo un buon riscontro.
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