Intimissimi/e

Non ditemi che non l'avete vista, non ci crederei. Del resto la nuova pubblicità di Intimissimi campeggia da qualche settimana su ogni scorcio di muro lasciato libero in qualsiasi angolo del globo, con una diffusione paragonabile soltanto a quella dei manifesti elettorali della Moratti di qualche mese fa. Per fortuna, penserà qualcuno, lei era vestita! E il risultato, con buona pace dell'ex-sindachessa che comunque prova a reggere la sfida, è in effetti un po' diverso.

Quei volponi dell'ufficio marketing di una delle aziende di abbigliamento intimo più in voga del mondo, sembra abbiano trovato ancora una volta la strada giusta per catturare lo sguardo di uno dei target di pubblico più difficile da accalappiare, se non altro perchè spesso svogliato: l'uomo medio con tutto il suo bagaglio di inesorabili cliché.Invece di far leva sul calcio o sulla birra gelata questa volta è toccato ad una modella visibilmente arrapata (Fingerà? Ma sta guardando me, proprio me!!) a fare da arma di distruzione di massa.Ed eccoci tutti lì come degli zombie che, mentre andiamo al lavoro con la macchina, quando aspettiamo il tram, leggendo il giornale sul divano, ci fermiamo a pensare "to', non sono poi tanto male quelle mutande grigie".La scommessa sembra vincente dato che, invece di suscitare conati di vomito da paradossali "sorprese" sotto quel romboide al centro (per una volta non occupato da strani disegni di dubbio gusto come banane, carciofi, slot machines etc etc), il maschio italiano sembra colga quel sottointeso un po' erotico (e rigorosamente post-coitum) della compagna che si mette i suoi vestiti dopo il bunga bunga.Una volta era la camicia di Hugh Grant, indossata da una fantastica Julia Roberts in Notting Hill, ora sono un paio di mutande orripilanti con i bordini blu e una cannottiera grigia un po' truce. Ma, si sa, i tempi cambiano.