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Io ci sarò

Da Laconiglia
Do l'ultima passata di smalto sulle unghie e inizio a soffiare, aspettando che asciughi.
Mentre mi osservo le unghie, così uguali alle tue, non posso che sentire la tua voce da qualche parte, dentro me.
'Devi sempre avere le unghie in ordine e le mani ben curate. Le mani sono il tuo biglietto da visita che tutti vedono e che offri quando ti presenti'.
Guardo ancora una volta le mie mani e la luce grigia che proviene da fuori per un attimo fa brillare il mio anello. Quello che mi hai regalato tempo fa, dicendomi che arrivava da Napoli e che lo avevi da quando eri giovane, ma ormai tu non lo indossavi più, che stava meglio ad una ragazza giovane...
'Usa i gioielli, è inutile tenerli nel cassetto. Per cosa poi? Mettili ora che puoi, che ti rendano ancora più bella di quello che sei!'
Ancora la tua voce, dentro.
La tua voce e quasi, sul palato, sento il sapore di tutte le cose buone che hai sempre cucinato. Ed è un attimo rivedermi seduta su una sedia su cui venia sistemata la mia seggiolina di paglia, da cui potevo osservare il mondo degli adulti dalla privilegiata posizione di bimba. Le pastasciutte abbondanti, l'aragosta fatta ad insalata, che rigiravi nella ciotola, le arselle e la tua frase di sempre

'Non dire che non ti piace se non ne assaggi nemmeno un pezzetto'...che inevitabilmente finiva con 'hai visto? Te lo dicevo io che ti sarebbe piaciuto!'.
E i tuoi racconti dei viaggi. Incredibili, strabilianti, ricchi di colore e risate.
E il ricordo di quel viaggio fatto assieme a Marrachesh...io ero ancora adolescente e quando dentro il Suq mi hai detto 'adesso stai qui e mi tieni a braccetto, guai se ti allontani', io mi sono scocciata, come ogni adolescente fa di fronte agli ordini del potere costituito. E invece come avevi ragione. Man mano che camminavamo tra la folla e io sentivo sempre più occhi addosso, ho iniziato a capire il perchè delle tue parole e quando ho sentito qualche strattone alle spalle e ho urlato di sorpresa, tu hai riso di cuore... 'Ora hai capito perchè ti ho detto di tenerti a me e non allontanarti?'
La verità era che con te vicino mi sentivo al sicuro. Non poteva accadermi nulla di male affianco ad una persona così grande e forte.
Così forte da portarmi a lezione di aikido.
Da insegnarmi che dovevo imparare a difendermi, perchè essere donna non è una buona scusa per essere deboli.
E mi hai insegnato anche che il mondo è grande e va scoperto a grandi sorsate e che le occasioni vanno godute appieno.
Ecco perchè mi fa così male ricordare quella sera e quel momento in cui il telefono di mamma ha iniziato a squillare e io l'ho preso e gliel'ho portato in cucina. Avrei potuto risponderti e chiederti come stavi, sentire la tua voce un'altra volta e godere di quell'ultima occasione che invece ho perduto.
Cinque minuti dopo te ne sei andata.
L'ultima volta che ci siamo sentite mi hai detto che il mio oroscopo diceva che era un periodo di grande cambiamento e io ti ho ricordato che dovevi venire a vedermi per la consegna del diploma del master.
'E certo che vengo, nonna ci sarà, lo sai'
Spero tanto che tu, da lassù, ci sia.

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