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Io Fiorito lo conosco. Per una rivoluzione filosofica

Creato il 20 settembre 2012 da Tiba84
Io Fiorito lo conosco. Per una rivoluzione filosofica
Non so se definirlo un luogo comune, là dove, in effetti, il pericolo del "Berlusconi-in-me" è arcinoto da tempo, di pari passo con la questione culturale che attanaglia un'Italia priva di classe dirigente. Ma sarei ancora più radicale di Serra: non ha fallito la democrazia diretta, ma anche quella rappresentativa. E questo va detto, almeno per quelle "elitès" (mi dispiace, non riesco a chiamarle altrimenti in Italia) poco borghesi e lontane dalla "casta" che possono avere su di loro il compito di cambiare l'Italia. Che non siano "gli intellettuali", i salottieri, i politici, i divi televisivi è chiaro; e questo ne complica il dovere, perché un conto è vantarsi di aver cambiato la cultura italiana dall'alto di uno studio televisivo, un altro è tentare di farlo studiando filosofia.
La gente ride quando dici che studi filosofia, anche se in privato si complimenta con te, perché si sono adagiati su una cultura totalmente televisiva. Cambiarla sarà ardua, ma dentro questo cambiamento ci sarà anche il cambiamento della politica e dell'economia.
Non credo che nulla di tutto ciò possa avvenire in Italia, perché qui il corporativismo medievale si è riprodotto in un corporativismo politico, intellettuale e culturale. E' sempre colpa degli altri, dietro a quella retorica del meno peggio che ormai riguarda anche quei giovani privi di spina dorsale, gli inesperti al potere, gli incapaci alla guida di un paese. Non c'è nulla di diverso dalla casta che, è vero, è in noi. Ma in tutti noi, anche in quelli che non l'hanno votata, ma l'hanno permessa.

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