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Iron man 3

Creato il 15 maggio 2013 da Misterjamesford
Iron man 3Regia: Shane BlackOrigine: USA
Anno:
2013Durata: 134'
La trama (con parole mie): Tony Stark, miliardario ed ex playboy ormai legato alla ex segretaria Pepper Potts, dopo l'invasione aliena che portò alla quasi distruzione di New York narrata in The Avengers, è ormai una sorta di rifugiato nel castello dorato che è la sua principesca dimora a Malibu, soffre di attacchi di panico, non dorme praticamente mai e passa il tempo continuando a lavorare sulla progettazione e la modifica di armature. Nel frattempo il suo amico di vecchia data, Happy, è diventato il capo della sicurezza delle Stark Industries, coordinate con grande successo sempre da Pepper, mentre il Colonnello Rhodes, che indossa un modello da battaglia simile a quello di Iron Man, è stato ribattezzato dal Presidente Iron Patriot.
Quando il misterioso Mandarino, terrorista pronto a dichiarare guerra agli USA, scende in campo causando un disastro dietro l'altro arrivando a minacciare le vite delle persone più vicine a lui, Stark sarà costretto a superare le sue insicurezze e tornare a combattere, senza sapere che la vicenda lo porterà a confrontarsi con i fantasmi del suo passato.
Iron man 3
Da troppi mesi, ormai, non passava sugli schermi di casa Ford una tamarrata fracassona e roboante a tema supereroistico: considerata la mezza delusione - comunque di fattura notevole - data dall'ultimo Batman firmato Nolan, potrei affermare con una discreta dose di sicurezza che era ormai dai tempi dell'ottimo The Avengers che non mi capitava di divertirmi come si conviene con materia di questo genere.
Ed in qualche modo, forse, è stato giusto così, dato che questo Iron Man 3 firmato da Shane Black riparte proprio dai postumi di quella che fu l'invasione aliena all'origine della battaglia che permise ai suddetti Vendicatori di mettersi in bella mostra sul grande schermo e consolidare l'Universo Marvel cinematografico come un unico grande mosaico all'interno del quale ogni eroe è indipendente quanto legato agli altri.
Una ripartenza decisamente efficace, tra le altre cose, che permette ai fan di dimenticare lo scivolone del secondo capitolo - decisamente sotto la media delle recenti produzioni di Mamma Marvel - e godersi uno spettacolo portato avanti con il giusto equilibrio tra effettoni, approfondimento dei personaggi ed ironia: il modello di riferimento diviene dunque il lavoro di Jon Favreau - come di consueto presente come attore nel ruolo di Happy ed autore dell'esordio cinematografico di Testa di latta -, impreziosito dalla decisione di lasciare Tony Stark - e dunque Robert Downey Jr - libero di portare il film sulle spalle senza l'ausilio del suo ingombrante alter ego meccanico, sfruttato come una sorta di divertente marionetta per la quasi totalità del minutaggio, con risultati a tratti decisamente spassosi.
Una nuova ed efficace interpretazione, dunque, del motto di Stan Lee - creatore della maggior parte dei supereroi Marvel, che come di consueto si ritaglia una breve apparizione mostrandosi sempre arzillo nonostante i suoi novant'anni suonati - "supereroi con superproblemi", che fece la fortuna della casa editrice ormai divenuta un vero e proprio colosso dell'entertainment: la vulnerabilità di Tony Stark e l'approccio spesso scanzonato alle vicissitudini della sua esistenza divengono così armi in più per conquistare la platea senza necessariamente dover ricorrere alla drammaticità che pervade il Bruce Wayne nolaniano senza di contro rischiare di dipingere l'uomo dentro l'armatura come una sorta di inutile pagliaccio.
La stessa identità dell'eroe, che trova il suo spessore non in quanto combattente corazzato ma come genio dalle mille risorse, pare riferirsi a quel "non è quello che sei, quanto quello che fai, che ti qualifica" che chiuse Batman begins creando un ponte ideale con quella meraviglia che fu Il cavaliere oscuro: "Io sono Iron Man", afferma il meccanico Tony Stark in chiusura, senza il bisogno di un'armatura a sottolinearlo, ed è questa la percezione che si ha anche dall'altra parte dello schermo.
In questo senso assume un'importanza fondamentale anche la trovata decisamente azzeccata legata alla figura del Mandarino, che farà storcere il naso a molti dei puristi del personaggio a fumetti - non gli è per nulla fedele - ma che per l'economia della pellicola rende alla grande, regalando un twist divertente e lontano dalle consuete e seriose prese di posizione dei titoli di natura assolutamente giocosa come questi colpevoli di darsi un tono troppo alto per il loro target.
Anche e soprattutto per questo, lasciati alle spalle i discorsi legati alla filosofia del supereroe e l'uomo dietro la maschera - e qui si allaccerebbe alla grande il discorso del rapporto tra padri e figli tornato alla ribalta grazie al confronto tra Tony Stark ed il ragazzino pronto a fargli da spalla - Shane Black non si dimentica della responsabilità di guidare gli spettatori lungo il percorso di un chiassoso ottovolante e regala un crescendo finale totalmente action, scandendo ogni colpo ed esplosione con una battuta in pieno Arma letale style - in fondo, si potrebbe considerare l'approccio scanzonato allo scontro come un trademark del regista, autore dello script di supercult come L'ultimo boyscout o della regia e sceneggiatura di divertissement godibilissimi come Kiss kiss bang bang -.
Terza prova, dunque, decisamente superata per il nostro Uomo di ferro, serrata e divertente ma neppure stupida come i detrattori vorrebbero fosse - e si torna al discorso del ruolo del Mandarino e allo sfruttamento delle potenzialità di un conflitto da parte dell'AIM e del suo leader Aldrich Killian, un più che discreto Guy Pierce -, ed ennesimo colpo messo a segno dalla Marvel, che con il secondo capitolo di Thor all'orizzonte, Capitan America: soldato d'inverno e I guardiani della galassia previsti per il prossimo anno e l'attesissimo The Avergers 2 nel 2015 promette di porre radici sempre più profonde nel territorio del Cinema fantastico, continuando nell'operazione di rivalutazione non soltanto degli eroi più famosi del mondo del Fumetto, ma anche di un genere troppo spesso e troppo semplicisticamente catalogato come "da bambini".
Per poter affrontare sfide di questo calibro, occorre, a volte, tirare fuori gli attributi ed essere uomini.
Duri, determinati, cazzuti, e perchè no, anche fuori dagli schemi.
In poche parole, Iron Man.
O Men, volendo far sentire Tony Stark meno solo.
MrFord
"You sit behind the mask
and you control your world
you sit around and I watch your face
I try to find the truth, but that's your hiding place."Michael Jackson - "Behind the mask" -

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