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Issawi e lo sciopero della fame

Creato il 14 aprile 2013 da Societydoesntexist
Data di pubblicazione dell'appello: 14.02.2013
Status dell'appello: aperto
UA: 36/13 Index: MDE 15/003/2013 

Issawi e lo sciopero della fameDa agosto 2012, Samer Issawi, 34 anni, detenuto sotto custodia israeliana è in sciopero della fame. La sua vita è in grave pericolo.
 Samer Issawi è sotto custodia delle autorità israeliane dal 7 luglio 2012. Queste  sostengono - senza specificarne la modalità - che abbia infranto le condizioni per le quali era stato rilasciato, durante uno scambio di prigionieri avvenuto nell' ottobre 2011. È in sciopero della fame dal 1° agosto 2012 in segno di protesta contro il rifiuto della commissione  militare israeliana di spiegare a lui o al suo avvocato le ragioni della sua detenzione.
 Samer Issawi ha trascorso la maggior parte del suo tempo in sciopero della fame presso la clinica del carcere di Ramleh. È stato portato  in un ospedale civile in Israele diverse volte per essere sottoposto a esami clinici urgenti, l'ultima volta il 22 e il 27 gennaio, ma è sempre stato riportato nella clinica di Ramleh nel giro di poche ore.
 Il 31 gennaio, Samer Issawi avrebbe interrotto l'assunzione di vitamine e minacciato di smettere di bere. Ha inoltre minacciato di non sottoporsi a  altri esami medici previsti dal servizio penitenziario israeliano, se non verrà rilasciato.
 Il suo avvocato ha riferito  ad Amnesty International che la salute Samer Issawi si è deteriorata rapidamente nelle ultime settimane a causa del suo sciopero della fame che dura ormai da sei mesi. Quando il suo avvocato lo ha incontrato il 31 gennaio, Samer Issawi pesava solo 47 chili (quasi la metà del suo peso normale) e il personale medico presso la clinica del carcere di Ramleh ha  comunicato che potrebbe morire presto.
 Amnesty International teme che nella clinica del carcere di Ramleh, Samer Issawi non riceva cure urgenti e specialistiche di cui ha bisogno una persona in sciopero della fame da sei mesi. In questa clinica mancano, strutture o personale specializzato che possa  fornire cure appropriate a uno sciopero della fame così prolungato.
Samer Issawi è stato arrestato il 7 luglio 2012 mentre attraversava un posto di blocco militare israeliano che porta a casa sua a Gerusalemme. Inizialmente è stato detenuto nel centro di detenzione di Moscobiyya, dove è stato interrogato per 28 giorni. Per i primi 23 giorni, non ha potuto contattare il suo avvocato. In seguito è trasferito nel carcere di Nafha nel deserto del Negev, nel sud di Israele.
Ha iniziato lo sciopero della fame il 1° agosto 2012 per protestare contro il rifiuto della commissione militare israeliana di spiegare a lui o al suo avvocato i motivi della sua detenzione. Sembra che la commissione - composta da tre giudici militari - stia cercando di far valere la pena a 30 anni di reclusione che Samer Issawi stava scontando prima di essere rilasciato in uno scambio di prigionieri. Il caso, portato avanti alla commissione militare, si basa su informazioni relative al modo in cui ha "violato" le condizioni del suo rilascio, che sono segrete. Samer Issawi e il suo avvocato non possono accedere a queste informazioni, impedendo in questo modo di costruire la difesa.
In un procedimento parallelo, Samer Issawi è stato accusato da un tribunale civile di aver violato le condizioni del suo rilascio entrando in Cisgiordania . Il tribunale di prima istanza di Gerusalemme ha tenuto una sessione il 18 dicembre 2012 per esaminare le accuse del procuratore generale civile contro Samer Issawi.
Samer Issawi è entrato in aula legato a una sedia a rotelle e scortato dalle forze speciali di polizia.
Quando ha cercato di salutare la madre e la sorella in aula è stato attaccato dagli agenti di polizia che lo hanno colpito al collo, al torace e allo stomaco. Mentre veniva portato fuori dal tribunale, è caduto dalla sua sedia a rotelle. A mezzogiorno dello stesso giorno l'esercito israeliano ha fatto irruzione nella casa della famiglia Issawi e ha arrestato la sorella di Samer Issawi, che è stata rilasciata dopo 24 ore su cauzione (650 euro circa) e posta agli arresti domiciliari per 10 giorni. Le è stato vietato di far visita al fratello per i prossimi sei mesi.
Samer Issawi aveva già trascorso circa 12 anni in prigione dopo la condanna per detenzione di armi e costituzione di gruppi militari a Gerusalemme. Era stato rilasciato il 18 ottobre 2011 durante uno scambio di prigionieri tra Hamas e Israele, che ha permesso il rilascio graduale di 1027 palestinesi in cambio del soldato israeliano Gilad Shalit.
Fonte: Qui
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Lettera di Samer Issawi:
Israeliani:Sono Samer Issawi in sciopero della fame da otto mesi consecutivi, attualmente ricoverato in uno dei vostri ospedali chiamato Kaplan. La mia situazione è monitorata 24 ore su 24 grazie ad un dispositivo medico che è stato inserito sul mio corpo.I miei battiti cardiaci sono rallentati e il mio cuore può cessare di battere da un momento all’altro. Tutti – medici, funzionari e ufficiali dell’intelligence – attendono la mia resa e la mia morte.Ho scelto di rivolgermi a voi intellettuali, scrittori, avvocati, giornalisti, associazioni e attivisti della società civile per invitarvi a farmi a visita, in modo tale che possiate vedere ciò che resta di me, uno scheletro legato ad un letto d’ospedale, circondato da tre carcerieri esausti che, a volte, consumano le loro vivande succulente, in mia presenza. I carcerieri osservano la mia sofferenza, la mia perdita di peso e il mio graduale annullamento. Spesso guardano i loro orologi e si chiedono a sorpresa: come fa questo corpo così martoriato a resistere dopo tutto questo tempo?
Israeliani:Faccio finta di trovarmi innanzi ad un intellettuale o di  parlare con lui davanti ad uno specchio.Vorrei che mi fissasse negli occhi e osservasse il mio stato comatoso, vorrei rimuovere la polvere da sparo dalla sua penna e  il suono delle pallottole dalla sua mente,in modo tale che egli sia in grado di scorgere i miei lineamenti scolpiti in profondità nei suoi occhi. Io vedo lui e lui  vede me; io lo vedo nervoso per le incertezze future, e lui vede me, un fantasma che rimane con lui e non lo lascia.Potete ricevere istruzioni per scrivere una storia romantica su di me, e lo potreste fare facilmente. Dopo avermi spogliato della mia umanità, potrete descrivere una creatura che non possiede null’altro che una gabbia toracica, che respira  e soffoca per la fame, perdendo di tanto in tanto coscienza.Ma, dopo il vostro freddo silenzio, il racconto che parla di me, non sarà null’altro che una storia letteraria o mediatica da aggiungere al vostro curriculum, e quando i vostri studenti diventeranno adulti crederanno che i Palestinesi si lasciano morire di fame davanti alla spada dell’israeliano Gilad e voi potrete rallegrarvi per questo rituale funebre e per la vostra superiorità culturale e morale.
Israeliani:Io sono Samer Issawi il giovane “Araboush” come mi definisce il vostro gergo militare, l’Uomo di Gerusalemme che avete arrestato senza accusa, colpevole solo di essersi spostato dal centro di Gerusalemme verso la sua periferia.Io sono stato processato due volte senza alcuna accusa perchè nel vostro Paese sono le leggi militari a governare e i servizi segreti a decidere mentre tutti gli altri componenti della società israeliana devono limitarsi a trincerarsi e nascondersi dietro quel forte che continua ad essere chiamato purezza di identità – per sfuggire all’esplosione delle mie ossa sospette.Non ho udito neanche  uno di voi intervenire per tentare di porre fine allo squarciante gemito di morte. E’ come se ognuno di voi – il giudice, lo scrittore, l’intellettuale, il giornalista, l’accademico, il mercante e il poeta – si fosse trasformato in un affossatore e indossasse una divisa militare.E stento a credere che una società intera sia diventata spettatrice della mia morte e della mia vita e protettrice dei coloni che hanno  distrutto  i miei sogni insieme agli alberi della mia Terra.
Israeliani:Morirò soddisfatto e avendo soddisfatto gli altri.  Non accetto di essere portato fuori dalla mia patria. Non accetto i vostri tribunali e le vostre leggi arbitrarie. Dite di aver calpestato e distrutto la mia Terra in nome di una libertà che vi è stata promessa dal vostro Dio, ma non riuscirete a calpestare la mia nobile anima disobbediente. La mia anima si è risanata, si è liberata e ha celebrato il tempo che le avete tolto. Forse capite che la consapevolezza della libertà è più forte di quella della morte…Non date ascolto a quei luoghi comuni, ormai obsoleti perché lo sconfitto non rimarrà sconfitto in eterno così come il vincitore non resterà un vincitore in eterno.  La storia non si misura solo attraverso battaglie, massacri e prigioni ma anche e soprattutto dal sentirsi  in pace con gli Altri e con se stessi.
Israeliani:Ascoltate la mia voce, la voce dei nostri tempi, nonché la vostra voce! Liberate voi stessi dell’eccesso avido di potere! Non rimanete prigionieri dei campi militari e delle sbarre di ferro che hanno serrato le vostre menti! Io non sono in attesa di  essere liberato da un  carceriere ma sto aspettando che voi vi liberiate della mia memoria.
Traduzione Invictapalestina & Rossella Tisci
Risposta degli intellettuali israeliani* (tra questi, Eli Amir, Amos Oz e AB)
Abbiamo letto del tuo sciopero della fame con angoscia. Siamo inorriditi dal deterioramento del tuo stato di salute. Riteniamo che l'atto suicida che stai per commettere aggiungerà un'altra sfaccettatura alla tragedia e alla disperazione che il conflitto ha creato tra i nostri due popoli - un conflitto che pacificatori da entrambi le parti vorrebbero vedere finito.
Per favore, Samer Issawi, non sommiamo più disperazione alla disperazione già esistente rafforzando così la speranza in ognuno di noi.
Ti chiediamo di interrompere il tuo sciopero della fame e scegliere la vita perché siamo tutti impegnati senza sosta nel raggiungere la pace tra i due popoli, che vivranno fianco a fianco per sempre in questo Paese.
*Non integrale

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