Dopo la visita “rompighiaccio” nel programma Porta a Porta, Mario Monti concede il bis televisivo a Fabio Fazio che lo ha fatto accomodare nello studio di “Che tempo che fa”. Chi si aspettava rivelazioni e novità sulle linee guida del proprio Governo è rimasto deluso, perché l’oramia consolidata sobrietà del premier ci ha confermato notizie già in nostro possesso. Nulla di nuovo dal punto di vista pratico e informativo. Il premier si è limitato a ribadire ciò che già aveva fatto sapere, illustrando grosso modo i punti chiave della sua manovra. La fase due, concentrata sulla riforma del lavoro, lotta all’evasione fiscale e liberalizzazioni è iniziata, niente più tasse? “La sua manovra ha messo in sicurezza l’Italia? Siamo tranquilli o dobbiamo aspettarcene un’altra?”, esordisce Fazio e quando il premier risponde capiamo subito che ques’intervista non ci regalerà scossoni emotivi. ” Abbiamo raggiunto la tranquillità attraverso il consolidamento dei conti italiani, non occorrono altre manovre, bisogna creare più spazi per il merito, ridurre le protezioni che ogni categoria applica cercando di avantaggiare chi è chiuso nella roccaforte. “Credo, ha proseguito il presidente del Consiglio, che un certo disarmo multilaterale di tutte le corporazioni possa consentirci di dare più spazio alla concorrenza ed ai giovani”.
E in effetti, non affretta la sua risposta alla domanda del conduttore :”Lei prevede, o ritiene indispensabile, l’aumento dell’Iva dal 21 al 23%?” “Eh, ma che caduta di livello“. Poi il premier la prende alla larga. Alla fine Fazio prende il coraggio a due mani e, sommessamente, chiede: “Si ma io non ho capito se aumenterà o no l’Iva». Monti risponde con humour inglese: “Fa bene a non aver capito”.
Per uscire dalla crisi la vera partita si giocherà in Europa. Dopo il risanamento italiano, tocca alla Germania che fino ad ora ha giocato il ruolo della solista, adattarsi alle esigenze comuni. Mario Monti dovrà smussare le resistenze della Merkel. “l’Euro va un po’ su e un po’ giù, ma non è in crisi, il problema che incombe è legato ai paesi della zona euro che hanno avuto gravi squilibri, non siamo un singolo stato, ma un gruppo, la gestione di questi squilibri è difficile, ma la Germania, che ha un’opinione pubblica comprensibilmente preoccupataa di dover pagare le leggerezze di altri paesi, deve capire che le pesanti manovre italiane sono un esempio che dissipa ogni dubbio“.
Dunque l'Italia i compiti li ha fatti ora deve proseguire in un lavoro corale. Monti farà capire alla Merkel che l’Italia non ha adottato atteggiamenti irresponsabili, ma anzi quando nel 2013 avrà raggiunto l’obiettivo del pareggio di bilancio, lo farà avendo ottenuto un avanzo primario del 5%, cosa che nessun altro Paese potrà dire di avere. Insomma la crescita ci sarà o almeno questo è quello che ci è stato promesso e a noi, quindi, non resta che aspettare, con rispetto e buona predisposizione.