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'Italia, come stai?' (Prima parte): il bilancio dei Mondiali di sci nordico

Creato il 07 marzo 2011 da Federicomilitello
'Italia, come stai?' (Prima parte): il bilancio dei Mondiali di sci nordico
I Campionati del Mondo di sci nordico di Oslo si sono conclusi secondo le iniziali aspettative per quanto riguarda la spedizione italiana. Due le medaglie conquistate dagli azzurri, una in più rispetto a Vancouver 2010 (anche se il salto femminile ancora non era inserito nel programma a Cinque Cerchi). Analizziamo nel dettaglio le tre singole discipline.
SCI DI FONDO 5,5: l'argento di Arianna Follis nella sprint tl era un risultato probabile, ma non scontato. Marianna Longa ha colto tre piazzamenti fra le prime 10 in tre gare individuali, tuttavia sempre molto lontana dal podio. La sfortuna, poi, si è accanita contro Silvia Rupil e Magda Genuin, infortunate proprio nel corso della rassegna iridata. In questo momento il settore femminile vive un momento di incertezza: con il ritiro della Follis, infatti, è necessario che Longa prosegua almeno sino a Sochi 2014, di modo da fungere da chiocchia per le più giovani. I talenti in erba, comunque, non sono così numerosi: Rupil (comunque poco adatta ai format moderni a causa di doti velocistiche praticamente nulle), De Martin Topranin (da valutare la sua crescita anche a skating), Agreiter e Di Sopra, queste ultime due, però, ancora impegnate nel circuito di Coppa Europa. In campo maschile la 50 km disputata ieri ha rappresentato la cartina di tornasole dello sci di fondo nostrano: una desolazione assoluta. Di Centa e Piller Cottrer, ormai avviati verso un inesorabile declino, sono commoventi per la loro abnegazione nel cercare di salvare la barca che affonda, tuttavia nulla possono di fronte ai giovani fuoriclasse stranieri, ormai nettamente superiori. E' certamente migliorato Roland Clara, ma non ancora a tal punto da installarsi nel gotha della specialità. Rimangono dei discreti atleti ma nulla più i vari Checchi, Moriggl e Hofer. L'unica, grande speranza è costituita dal 20enne Federico Pellegrino, al momento sprinter di caratura internazionale: la promessa aostana, tuttavia, possiede le qualità necessarie per divenire un fondista completo, in alternato e nelle lunghe distanze. Una sua eventuale esplosione globale potrebbe rilanciare l'intero settore italico. Nei prossimi due anni urge investire sui giovani, facendo esordire i fondisti juniores in Coppa del Mondo: inizialmente i risultati latiteranno, ma nell'arco di un triennio si raccoglieranno i primi frutti. In fondo alle Olimpiadi di Sochi mancano proprio 3 anni.
Combinata Nordica 6,5: l'Italia rappresenta ormai una realtà di questo sport. Se lo scorso anno era emerso il singolo, in questa stagione ha brillato la squadra. Lukas Runggaldier, nonostante un infortunio al ginocchio che ne ha rallentato la preparazione nel mese di febbraio, ha raggiunto per ben 2 volte la top10, impressionando per la sua completezza in entrambe le discipline (salto e fondo). Il 23enne altoatesino potrebbe consacrarsi definitivamente nell'annata 2011/2012. Capitolo Pittin: il campione di Cercivento ha vissuto dei mesi di appannamento dopo la storica stagione olimpica del 2010, incontrando dei problemi tecnici insormontabili nel salto: si tratta di una disciplina dove la componente psicologica assume una valenza determinante, in quanto nel momento in cui si presentano delle difficoltà nell'esecuzione del balzo, nascono inesorabilmente dei dubbi nella mente dell'atleta. Ora il bronzo a Cinque Cerchi di Vancouver dovrà prendersi un meritato periodo di riposo, per poi ripartire praticamente da zero: a 21 anni rimane tra i più seri candidati a dominare la combinata nordica nel prossimo decennio. Non giudicabile il rendimento di Armin Bauer, limitato da un infortunio, mentre Giuseppe Michielli continua a palesare preoccupanti lacune nel salto. Tra due anni, con la crescita dei promettenti Mattia Runggaldier e Samuel Costa, l'Italia potrà ambire ad un podio nella staffetta iridata della Val di Fiemme.
Salto 8: con un giorno d'anticipo è proprio il caso di dire ''Viva le donne!''. Elena Runggaldier ha regalato al Bel Paese un argento storico. La 19enne di San Cristina si è confermata una saltatrice da grandi appuntamenti, avendo già conquistato in passato un titolo iridato juniores ed un'Universiade. In condizioni di 'vento da sotto' la promettente altoatesina davvero non ha nulla da invidiare a tutte le concorrenti straniere. Nel complesso l'Italia si è rivelata la nazionale più forte e completa del settore, con Evelyn Insam ottava ed altre due atlete fra le top30 (Lisa Demetz e Roberta D'Agostina): se, come pare probabile, tra due anni verrà inserita anche la prova a squadre, il nostro Paese ambirà senza mezzi termini al metallo più pregiato. Segnali incoraggianti giungono anche dal settore maschile, dove Sebastian Colloredo pare aver raggiunto la necessaria maturità per progredire ad alti livelli: il 23enne friulano è dotato di grande potenza muscolare nelle gambe, fattore che gli consente di uscire in maniera brillante dal dente. Nel momento in cui metterà a punto anche alcuni dettagli tecnici in fase di volo, allora nessun traguardo sarà precluso al giovane atelta tricolore.
Eccezionalmente domani potrete trovare una seconda parte della rubrica 'Italia, come stai?' dedicata ad atletica e tiro a segno.
Federico Militello

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