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Italia-Libia, 100 anni di bombe: è il fascismo l’origine dimenticata degli interventi umanitari?

Creato il 24 agosto 2012 da Maria Carla Canta @mcc43_

mcc43

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Marc Almond è docente Storia Moderna all’ Oriel College, Oxford., attivista per i diritti umani, Presidente del British Helsinki Human Rights Group

In coincidenza con il compleanno dell’Italia, il governo di Silvio Berlusconi ha deciso di mettere a disposizione degli alleati della NATO sette basi aeree per i bombardamenti sulle forze del colonnello Gheddafi.

Per coincidenza, questo è  avvenuto  a cento anni da quando gli italiani inventarono i bombardamenti aerei e ne avviarono  la pratica con estrema precisione sulla Libia.
A un secolo di distanza della sua nascita sanguinaria il bombardiere torna in scena. Clio sembra provare un perverso godimento a far  sì che la storia si ripeta, prima in qualità di imperialismo poi come intervento umanitario, senza nemmeno modificare la scenografia.

Il 1 ° novembre 1911, il tenente Giulio Gavotti lanciò la prima bomba da un aereo. Secondo le autorità ottomane colpì  l’ospedale militare di Ayn Zara. Gli italiani fortemente negarono di aver mirato un impianto protetto dalla Convenzione di Ginevra. La moderna guerra aerea e la propaganda vanno di pari passo fin dall’inizio.

[…]

L’impatto della seconda guerra mondiale aveva lasciato in Italia  una profonda avversione a farsi coinvolgere in una guerra ma, guidato da ex-marxisti, il governo italiano accettò di dare il paese come  principale base di lancio per gli attacchi aerei sui Balcani, una parte dei quali fu per breve tempo inglobata nell’ inglorioso nuovo Impero Romano di Mussolini (1941-43). I pescatori dell’Adriatico ancora tremano pensando ai rischi corsi di essere centrati dagli ordigni NATO scaricati in mare.
Nel 2011  un governo  con la partecipazione dei “post-fascisti” compete con i “post-marxisti”  per giustificare la rinnovata impresa bellica che, appena in tempo per  celebrare l’anniversario,  ha fatto dell’Italia la “levatrice” della guerra aerea contro la Libia.

QUI LA  TRADUZIONE IN ITALIANO DELL’ARTICOLO COMPLETO

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ved. post del 4 ottobre 2011:

Gli anniversari disonorevoli:
l’Italia e Tripoli


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