Magazine Cinema

James Franco

Creato il 09 aprile 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Una ne fa, cento ne pensa. Un proverbio che sembra calzare perfettamente a James Franco, poliedrico attore hollywoodiano che incarna il trasformismo artistico prettamente statunitense tanto da diventarne simbolo oltreoceano. Attore, regista, sceneggiatore, scrittore, attore e pittore. L’interprete di Palo Alto, città californiana che da il nome alla sua prima raccolta di racconti e al film omonimo diretto da Gia Coppola, dal suo fortunato esordio nella serie tv Freaks and Geeks, non si è più fermato, sconfinando con più o meno successo in ogni ambito artistico nel quale sentiva di potersi esprimere. In questi giorni nelle nostre sale con Third Person, pellicola incentrata su tre coppie nella quale interpreta Rick, artista newyorchese in lotta con l’ex moglie per la custodia del loro unico figlio, nel dramma diretto da Paul Haggis e presentato al Toronto International Film Festival. La sua sovraesposizione mediatica, che gli ha attirato non poche critiche da parte dei detrattori che storcono il naso ad ogni suo nuovo progetto, l’ha anche visto recentemente protagonista all’ultima edizione del Festival di Berlino, dove ha presentato tre pellicole, Queen of the Desert di Werner Herzog, Everything will be fine di Wim Wenders e I am Michael di Justin Kelly, che vedremo in sala nel corso del 2015.

Il primo ruolo importante è quello di James Dean nell’omonimo biopic per la tv diretto da Mark Rydell per la cui interpretazione dell’icona del cinema americano degli anni ’50 ottiene un Golden Globe e l’attenzione degli studios di Hollywood. L’anno dopo infatti Sam Raimi lo sceglie per interpretare Harry Osborn, antagonista di Peter Parker in Spider-man che lo vorrà nuovamente per Il grande e potente Oz, prequel de Il mago di Oz. Da qui parte la sua carriera fatta di partecipazioni a pellicole di leggende del cinema (Robert Altman), ruoli minori (Il Prescelto) e la consolidazione della collaborazione con Judd Apatow e Seth Rogen (da Strafumati a Molto incinta passando per The Interview, il film parodia sul Dittatore coreano Kim Jong-un che ha creato non poche controversie con il suo ritiro e la successiva distribuzione in sala). Tra una nomination all’Oscar per la sua interpretazione dell’alpinista Aron Ralston in 127 ore di Danny Boyle e il ruolo di Alien, il criminale/protettore di Spring Breakers nella pellicola diretta da Harmony Korine, Franco ha iniziato a muovere i primi passi dietro la macchina da presa con svariati corti fino al debutto con il lungometraggio As a lay dying, tratto da un romanzo di William Faulkner, presentato fuori concorso a Cannes, al quale è seguito Child of God, questa volta adattamento di un’opera di Cormac McCarthy. Aspettando di vederlo nelle pellicole presentate a Berlino, Franco ha già annunciato le riprese di un nuovo film, In Dubious Battle, tratto da John Steinbeck, e la partecipazione alla miniserie 22/11/’63, adattamento per il piccolo schermo del romanzo di Stephen King e prodotta dalla Bad Robot di JJ Abrams per il canale streaming Hulu.

Manuela Santacatterina


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :