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Jessica Chastain conquista il Giffoni Film Festival

Creato il 23 luglio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

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La terza giornata del Giffoni Film Festival ha ospitato l’attrice americana Jessica Chastain che, dopo l’esordio al cinema nel 2008 con il ruolo da protagonista in Jolene di Dan Ireland, ha collezionato numerosi successi sul grande schermo, conquistando ben due nomination agli Oscar e un Golden Globe come migliore attrice nel film drammatico The Help. Dopo una formazione presso la prestigiosa Juilliard School, la Chastain lavora in teatro e in televisione, ma il vero successo arriva sul grande schermo The Tree of Life di Terrence Malick, The Help di Tate Taylor, Wild Salome di Al Pacino, Lawless e il recente e discusso Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow e l’horror La Madre di Guillermo Del Toro. Presso una sala Truffaut gremita nella Cittadella del Cinema, la giovane attrice ha incontrato stampa e pubblico, e ha risposto con grande cortesia e simpatia ad ogni domanda che le è stata posta, sottolineando la sua ammirazione per il regista Terrence Malick che “è una delle persone che preferisce al mondo”. “Stavo girando The Help e mi ha chiamata, dicendo di passare a salutare sul set mentre girava questo film. Prima di andare mi avvertirono che se fossi passata dal set mi avrebbe chiesto di partecipare al film…io l’ho fatto volentieri ma poi la parte non è stata inserita nel film e non ci sono rimasta male. Lui è così scientifico, spirituale, fa fluire se stesso nei suoi film. Non sono delusa perchè quella parte non esisteva nemmeno sul copione. L’ esperienza con Malick è stata meravigliosa, ci si sentiva come in un campo estivo in cui noi ci siamo immersi e siamo diventati per quei mesi ognuno il nostro personaggio. Io per esempio mi prendevo cura dei bambini anche quando non giravamo. Non è preciso e direttivo come regista, ma ti spiega come vorrebbe fosse girata una scena e a volte ho dovuto anche consultare l’enciclopedia per capire cosa intendesse. Ma per sei mesi e mezzo è stata la nostra vita, non solo lavoro”.
Ha raccontato di aver letto la sceneggiatura di The Tree of Life solo dopo aver accettato la parte e di essere molto contenta di aver interpretato, non senza difficoltà, un ruolo così pieno di grazia e quasi appartenente ad un’altra dimensione. Oltre a Malick, ha avuto modo di lavorare con professionisti che ammira e da cui prende ispirazione, come Al Pacino, Vanessa Redgrave, Gary Oldman e Isabelle Hupert e sottolinea il suo amore per il lavoro dell’attrice, dichiarando che “Recitare è un’occasione per diventare qualcun altro anche se diverso dalla persona che sono io. Mettersi nei panni di qualcun altro è interessante e divertente. Per esempio dopo aver fatto Maya in Zero Dark Thirty mi sentivo tosta e in grado di combattere contro qualcuno per un’idea. Non ho mai visto la mia carriera dal punto di vista della fama e dei soldi, ma per cosa significa essere un attore seguendo l’ispirazione e la crescita personale e professionale. Non cerco di fare filmoni di grande incasso ma film che mi aiutino nella crescita personale e professionale”. L’ultima apparizione che le è valsa una nomination agli Oscar è stato il film Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow, una regista che lei ammira dai tempi di Point Break. “ Quando mi ha chiamata mentre stavo girando La Madre a Toronto, ho dato di matto in macchina!” ha confessato ridendo. Non nasconde che questo film, insieme a The Help, sia stata la sua esperienza cinematografica più bella e interessante: “Ho letto la sceneggiatura e poi il romanzo di The Help e mi ha scioccata che ci fossero solo personaggi femminili. E’ raro anche trovare solo due personaggi femminili in un film ora come ora. L’ho interpretata come una storia di grande amore, e quell’atmosfera si è ricreata anche sul set tra noi attrici…il taglio sul razzismo, lo sguardo sulla realtà degli anni 60 è stata scioccante per me. Accogliere una persona che cura tuo figlio ma usa un bagno diverso…mi ha sorpreso e appassionato”. La sua interpretazione in questo film è senza dubbio coinvolgente ed emozionante, un valido spunto di riflessione sul tema non tanto del razzismo quanto della discriminazione, di cui il suo personaggio è vittima ancora di più che delle donne di colore.
La Chastain ha poi congedato il pubblico parlando dei suoi prossimi progetti, come La Scomparsa di Eleanor Rigby di Ned Benson, Miss Julie di Liv Ullman e nell’attesissimo nuovo film di Christopher Nolan Interstellar per il quale ha fatto pochi giorni fa le prove di trucco, ma è un progetto top secret di cui non si può dire ancora molto. La giovane attrice nata in California nel 1977 ha letteralmente conquistato Giffoni con un’eleganza e una solarità particolari e ha affermato di sentirsi molto fortunata di poter essere un’attrice quando capitano queste occasioni in cui si ritrova in una stanza così piena di amore e positività.

di Letizia Rogolino

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