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Julius detto il "viveur" /Giallo Tanzania

Creato il 11 ottobre 2014 da Marianna06

 

            

Scala-a-chiocciola

 

Il Direttore, che ha il nome di un illustre suo connazionale,oltre che venerato padre della patria, anni addietro era un giovane e promettente medico, laureatosi a pieni voti nella facoltà di medicina dell’Università di Edimburgo(Scozia).

E ciò era vanto dell’intera famiglia.

Oggi, abbandonato da tempo il fisico longilineo e atletico, quello che faceva perdere la testa alle ragazze di allora, che non disdegnavano d'appartarsi con lui, se si presentava l'occasione, lo diresti solo un flaccido signore corpulento di mezza età.

E questo grazie anche alle birre e ai liquori forti, che beve ad ogni occasione. In compagnia e no.

Di rientro dalla Gran Bretagna aveva sposato la donna ricca, che conosceva da bambino, che la famiglia aveva scelto per lui.

E lo aveva fatto  obbediente, senza battere ciglio.

Cattolico praticante, il matrimonio era avvenuto in chiesa e con tutto lo sfarzo che si conviene a persone di rango.

Cioè senza badare a spese.

Da esso,dal matrimonio, ne sono venuti una schiera di pargoli, maschi e femmine, che con la madre vivono in una bella villa alla periferia di Dar es Salaam con tanto di giardino,di piscina e di servitù.

Ma Julius era ed è un arrampicatore sociale e, famiglia a parte, ha subito intrallazzato con i politici locali del momento, fino da allora.

Per raggiungere poi ,  e senza effettiva fatica, la posizione di direttore dell’ospedale cittadino.

E, manco a dirlo, ci è riuscito.

Ciò ha significato e significa un lauto stipendio .di cui gode.

E tanti arrotondamenti e donativi extra.

E spiega, inoltre, la deferente sottomissione di una moltitudine di sottoposti, che da buoni mercenari, sono sempre disponibili alle sue richieste, purché paghi.

Anche Zoe, la tedesca di ferro, è subito caduta nella sua rete di compromessi.

La solitudine e la lontananza  da casa giocano brutti scherzi.

Ed è capitato proprio così.

Zoe,devi essere la mia donna-diceva, come ripetesse un ritornello ossessivo, Julius.

Insieme faremo fortuna- aggiungeva.

Tu sei avvenente, ti presenti bene. Sai parlare. Imbocchiamo le strade giuste e vedrai che non te ne pentirai- concludeva il Direttore.

E naturalmente questo  era il parlare con la tedesca  ad ogni approccio, anche un po’ pesantuccio.  

E sempre naturalmente nel suo ufficio.

Come per ricordarle  : "Il capo sono io!".

 

E Zoe, giorno dopo giorno, a furia lui di battere il ferro, finisce che si piega inevitabilmente a quei  desiderata.

Per mesi e mesi e poi per  anni sono inseparabili.

Difficile non scorgerli insieme.

Di giorno in ospedale.

Di sera tardi ,e fino a notte fonda, nell'appartamento che lui  si riserva a Bagamoyo, fronte mare.

Mai l’avesse fatto.

Eccola, adesso, nei pasticci.

E che pasticci !!!!

Perché, proprio come dice l’adagio, non tutte le ciambelle riescono col buco.

Lei sa di che stoffa è quell’uomo. Lei lo teme.E non si sbaglia.

"Come fare a potersene liberare senza arrecarsi troppo danno ?"- ripete in continuazione a se stessa.

Questi sono i suoi unici pensieri mentre le ore del giorno trascorrono tra un’incombenza e l’altra che, tuttavia, non la distraggono affatto.

E s’avvicina, intanto, il momento d’incontrare Henning e Kurt a cena.

Sta per chiudere la porta dell’ufficio e andare via per raggiungere casa quando, ad un tratto, il cellulare inizia a vibrare sul piano della scrivania.

Dall’altra parte è la voce di Julius.

Ti devo vedere e subito, Zoe- dice lui in tono perentorio.

D’accordo-  con tono remissivo acconsente lei.

E sale al piano superiore.

Julius non ne fa certo più una questione di sesso.Lei lo sa.

Ora il Direttore da tempo  ha Pauline per le sue scopate extra-coniugali.

Pauline è una malgascia,minuta e peperina, impiegata di banca e ,per Julius, donna da letto a tempo pieno oltre che consigliera negli affari.

Zoe sa che la chiamata diretta a lei significa soltanto affari.

Grossi affari. Affari che scottano.E che lei vorrebbe non avere mai intrapreso.

E un brivido le percorre l'intera persona prima di bussare alla porta dell'ufficio  di Julius.

  

   (Continua)

       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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