A Nairobi, città capitale del Kenya, la tolleranza nei confronti delle attività commerciali impiantate da tempo dai cinesi ha proprio raggiunto il limite.
Infatti, in questi giorni, ci sono stati numerosi cortei di protesta per le strade del centro.
E sui cartelli , sollevati e messi in bella mostra dai manifestanti ,c’era scritto tout court :"Cinesi, andate a casa”.
Infatti il rifiuto dell’occupazione cinese ,gradita tuttavia autorità politiche per altre motivazioni, irrita ormai i piccoli commercianti keniani, che si ritrovano il”cinese” e le sue merci non solo negli empori del “dragone”, ma anche al mercato locale tradizionale, quello che di norma si svolge all’aperto.
I leader religiosi stessi, però, sono incerti e divisi e si dichiarano alcuni “pro” e altri “contro”.
I favorevoli, anche per placare gli animi , cercano di convincere la gente, parlando di mercato globale e di spirito di accoglienza.
Ma la popolazione stenta a prestare orecchio, specie poi se la tocchi nei suoi affari.
E non c'è nessun sordo peggiore di chi non vuole sentire.
Come recita il vecchio adagio.
Così in Kenya, accanto ai problemi politici e sociali,non certo trascurabili (morti sospette ed episodi di corruzione) e legati all'attesa delle prossime elezioni, c'è anche il "disagio" cinese da gestire.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake