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“L’amante giapponese” di Isabel Allende: amore e storia tra le vicende di una nuova eroina moderna

Creato il 20 novembre 2015 da Alessiamocci

“Riprese raccontando l’addio ai genitori sul molo di Danzica, l’arrivo a San Francisco e di come si aggrappò alla mano di Nathaniel, forse spinta dal presentimento che non l’avrebbe mai lasciata andare; proseguì con il momento esatto in cui conobbe Ichimei Fukuda, l’istante più memorabile fra quelli di cui faceva tesoro nella memoria e da lì proseguì a ritroso nel passato con una chiarezza così cristallina che sembrava stesse leggendo ad alta voce.”

Bellissimo. Questo il primo aggettivo che viene in mente pensando a “L’amante giapponese” (Feltrinelli, 2015), ultimo romanzo della scrittrice di origine peruviana naturalizzata statunitense Isabel Allende.

La lunga attesa dei lettori fedeli della scrittrice è stata ampiamente ripagata con una storia che ancora una volta narra le vicende di una famiglia, anzi, di diverse famiglie, in particolare quella della protagonista Alma e quella di Ichimei. La prima, ancora piccola, è stata costretta a trasferirsi sola dalla Polonia, patria d’origine, alla California, nella dimora di zii e cugini. Sono gli anni della seconda guerra mondiale, la persecuzione degli ebrei incalza e in Polonia, così come in altri Paesi dell’est Europa, la popolazione è costretta ad abbandonare le proprie case e a rivoluzionare le proprie vite, fino alla nota deportazione nei campi di concentramento.

Il destino di Alma è però differente e nonostante il trauma del distacco riesce e ricostruirsi una vita e ad adattarsi in quel nuovo continente così differente da quello d’origine. Qui, a casa degli zii, si lega in modo indissolubile al cugino Nathaniel e al coetaneo Ichimei Fukuda, figlio del giardiniere, anche lui con il pollice verde e impregnato di quella cultura giapponese trasmessagli dal padre.

Il racconto si dipana lungo oltre 70 anni ed in avanzata età Alma decide di proseguire serenamente la sua vita a Lark House, una casa di riposo per anziani non abbienti lontana da tutto e da tutti, dove si lega ad Irina, una della inservienti che in ogni ospite ritrova qualcosa dei nonni che la crebbero.

Gli anni che si frappongono tra il suo primo e l’ultimo trasferimento sono densi di fatti e argomenti: la guerra, gli amori, le scoperte, l’omosessualità, la crescita, la pedofilia, la consapevolezza di sé, le delusioni, la ricerca infinita. Questa è solo una piccolissimi parte di ciò che “L’amante giapponese” offre.

Tante tematiche concentrate in unico libro, tra queste anche l’attacco giapponese del 1941 a Pearl Harbor che resero l’esistenza dei nipponici immigrati negli Stati Uniti d’America ancora più complicata. Una storia non troppo nota che racconta della successiva assurda campagna americana che avvertiva del pericolo dei “gialli” sulle coste americane.

Questa era la versione ufficiale, ma il linguaggio dell’odio si era già esteso. ‘Una vipera rimane sempre una vipera, ovunque deponga le sue uova. Un giapponese americano nato da genitori giapponesi, che ha vissuto in un clima trapiantato dal Giappone, inevitabilmente, tranne rarissime eccezioni, cresce come un giapponese e non come un americano. Sono tutti nemici’ Basta avere un bisnonno nato in Giappone per rientrare nelle categorie delle vipere.

Una storia di deportazione, di privazione delle case e degli averi. Lo stravolgimento delle vite di onesti cittadini ormai americani ma di origini giapponesi che una volta conclusa la guerra dovettero ricominciare da capo in quella che era divenuta in parte una terra straniera e non più così accogliente.

Il fascino della cultura nipponica con il suo esoterismo contrastano con il carattere forte e ribelle della protagonista, un’eroina moderna che si trova a combattere con i pregiudizi sulle donne, a lottare per la sua indipendenza ma che dovrà comunque sottostare ad alcune delle convenzioni della società di quegli anni. Alma rimane nel cuore del lettore, difficilmente ci si potrà scordare di lei una volta conosciuta.

Un romanzo intenso, avvincente, un amore appassionato fuori dallo spazio e dal tempo. Un nuovo successo di Isabel Allende che raramente delude e che anzi dimostra di non aver esaurito la sua vena creativa intrisa di vicende storiche importanti e di profonda sensibilità.

Written by Rebecca Mais


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