Magazine Diario personale

L’ansia da prestazione.

Da Gattolona1964

Accidenti alle mode che arrivano, ti travolgono, passano ma poi ritornano, accidenti ai paragoni e al fisico statuario di Naomi Campbell, al fondoschiena di granito di J.Lo., al fascino di Angelina Jolie, allo charme della regina Elisabetta! Non possendo l’intera collezione di tailleur con cappellino, borsetta, guanti, scarpe in parure, di tutti i colori dell’arcobaleno, mi chiedo dove ho sbagliato. Accipicchia, ma allora non sono nessuno se non ho l’intelligenza di Bill Gates, l’intraprendenza e la genialità di Steve Jobs? Non ho preparato ancora un piano B, un tempo almeno avevo un lato A e uno B ben chiari e distinti, ora non comprendo più qual’è l’uno e qual’è l’altro. Non posso sfornare piani politici mondiali come Hillary Diane Rodham, perché da sposata il mio cognome non è Clinton. Tutt’al più posso sfornare torte e biscotti, pizze ed erbazzone (torta salata reggiana) con l’ansia di sperare che siano buoni come quelli che cucina mia suocera.  Che ansia il paragone con una delle  cuoche/suocere Emiliane migliori che ci siano in Emilia Romagna! Stando alle testate giornalistiche e ai programmi televisivi che vanno per la maggiore, dovremmo buttare un intero stipendio e chiedere un mutuo trentennale solo per essere all’altezza. Ma di chi? Di Naomi? Ma se non ci arrivo nemmeno con la scala! Perché dovrei continuamente sentirmi perfetta e all’altezza, mai un capello o un’unghia fuori posto, niente peli superflui in vista, colore fatto ad ogni variazione climatica dell’età, la casa sempre lucidata e tirata a nuovo, come appena traslocato! Perché se entro in altre dimore vedo tutto a postoperfettamenteinordine? Ma chi abita in quella casa? Chi la tiene così magicamente pulita e linda? Biancaneve e i diciotto nani? Cenerentola e Maga Magò? O forse non è abitata da nessuno, o meglio da qualcuno che non mangia, non dorme, non si lava i denti, non si siede sul divano, e non usa la carta igienica! Divani immacolati, cuscini sprimacciati a dovere, la cucina ancora impregnata dall’odore dell’imballaggio, i bagni splendenti, la carta igienica nascosta, o non esiste, niente spazzolini e dentifricio.Tutti i parametri che compongono la nostra vita dovrebbero essere sempre perfetti, i primi, i più belli, i più nuovi, i più cool, trendy, dei veri must, pezzi da collezione, dei cult con allure, dovremmo essere tutti quanti Manager e imprenditori, le mogli ingioiellate come la madonna di Pompei e i pomeriggi trascorrerli tra l’ansia dal parrucchiere, sperando che esegua di noi un’acconciatura alla moda e che sia nuova, diversa dalle altre e strabiliante e lo shopping, con la carta Diner’s oro, da esibire alle commesse tuttofare in Via della Spiga. Ma perché questa spasmodica ricerca della perfezione nelle nostre giornate? Come mai sprechiamo buona parte del nostro tempo nell’ansia di diventare i numero uno, in ogni azione che compiamo? Altro che l’ansia da prestazione dei signori uomini, anche noi donne soffriamo molto di “ansia da prestazione e da competizione”, anche solo guardando la borsa di un’altra e il colore del rossetto che indossa! La nostra magari l’abbiamo acquistata al mercato dai cinesi e la loro non solo è firmata, ma la esibiscono al collo, cos’ si vede meglio! Perché ci fustighiamo la mente con sadomasochismo evidente confrontando, sempre mentalmente il  nostro povero conto corrente, con quello di Mark Zuckerberg o di Brad Pitt? E’ una guerra persa in partenza, possiamo sventolare bandiera bianca al finestrino, ci siamo fatti intrappolare, risucchiare, plagiare e irretire in schemi e dettati da mode e costumi costosi, difficilmente raggiungibili e faticosi, da dover poi conservare nel tempo. naturalmente se vogliamo essere all’altezza delle consuetudini messe in atto, co nestrema fatica, per essere all’altezza.  Posto che la famiglia e la casa del Mulino Bianco, con la gallina che impasta i biscotti non esiste, appurato che non tutti possono vestire firmato e logato, (con logo), assodato che in pochissimi e spauriti (per i super bolli), oggigiorno possono permettersi colf e badanti, Ferrari e Maserati, stiamo con i piedi per terra accomodati dentro ad un comodo paio di pantofole e cerchiamo di fare di necessità virtù. Non è facile, quando ti viene sbattuto  sul muso ovunque ti giri, un lusso da principi arabi, che vivono da anni e annorum, con il sedere appoggiati sul petrolio. Hanno petrolio e diamanti dappertutto, se toccano un sasso questi si trasforma in un pozzo petrolifero! Eh ti credo che hanno la collezione di Rolls, ma noi, C.T.N.M. (comuni tristi normali mortali) che avevamo le pezze ai piedi nella guerra del 1942/1945 e le abbiamo ancora oggi? Quando qualcuno ti guarda con occhio schifato e purtroppo molto spesso sono proprio le donne sempre pronte con il misurino ed il termometro in mano, osservandoti perché non hai fatto il colore e ti si vede la ricrescita, i casi sono due. O te ne infischi alla grande, oppure fai capire che stai provando l’arte dello SHATUSH, consigliata dal tuo parrucchiere di città. Le brave e modeste parrucchiere del paesello natio, con i loro caschi asciugacapelli mossi con un braccio metallico, i loro bigodini verdi, la retina da mettere in testa, la permamente da farsi alla bisogna, ma scherziamo!  Non sono più alla moda, occorre andare dal parrucchiere uomo, dall’ hair stylist in città, dal medico chirurgo di bellezza del capello, specializzato in crescita naturale degli stessi con semina ad ottobre e potatura a marzo! Se entri mora e con capelli lunghi e mossi non ti stupire poi se esci biondo platino, capello rasato a destra e a sinistra ancora lungo, liscia come gli spaghetti alla segale e farro. Non si nomini mai più la sartina in ciabatte, con il manichino in salotto, (quello buono,non virtuale!) che accorciava o allungava le gonne! Il ciabattino che risuolava le Clark, non esiste più, il tecnico che veniva a ripararti il Mivar in bianco e nero è stato soppresso, e  non pensate nemmeno per scherzo ad aggiustare un cellulare: si butta e se ne compra un altro. Mi spiego meglio: uno per ogni componente della famiglia, cani e gatti compresi. Solo boutiques iscritte all’albo, atelier di moda, dimore che sono loft o ville del ’700, nelle quali solo casualmente trovi abiti da acquistare. Si può accedervi solo con il pass, cioè Carla Gozzi al fianco per essere consigliate e riprese con garbo se per caso volessimo acquistare quel capo che sogniamo da anni. Ma a noi, bassotte, grassocce, vecchiotte, grigiotte, casalingotte, giovialotte, con quel brufolo proprio lì, non sta bene quella gonna a tubo e non cade con charme, perciò niente acquisto! Non parliamo poi dei cosmetici ad alto potenziale anti età, attira uomini o spaventa mariti, i cui ingredienti sono: polvere d’oro, caviale, ostriche, bava di lumaca, coda di animali e urea, misericordia! La strega malefica di Biancaneve al confronto era una dilettante da strapazzo! Lascio a voi supporre il costo ed il profumo che emaneranno, vi lascio con l’ansia e il pensare se tanto danaro speso, ci restituirà la nostra trascorsa giovinezza. Potrei continuare all’infinito, ma rischio di cadere in depressione, se penso a quelle gambe, a qulle ascelle, a quegl inguini, a quelle dita dei piedi, alal zona sopra la bocca, alle nostre basette(arrivano con la menopausa, non temete…) così lisce che non ci trovi un peletto nemmeno a seminarglielo! Se sfoglio una rivista di solito consultata da donne, mi viene l’ansia, devo bere un litro di camimilla e forse non basta. Ma ‘ste donne, che partoriscono stamattina e domani sera sono già ad un party al Billionaire in Costa Smeranda, già dimagrite e toniche? Pericolosi questi messaggi lanciati a noi, povere donne, ingrassate di 48 chili nei nove mesi della “DOLCE ATTESA”. Son tutte perfette, colte, stra laureate, stra gnocche, stra piene di uomini (beh quello è un altro discorso…)bellissime, con una massa di capelli che sembrano (o forse lo sono?) finti, folti, lucidi, perfettamente in piega. e le unghie? Ma avete osservate le unghie di design delle modelle? Unghie che sono capolavori di ingegneria elettronica, disegnate e pitturate da Leonardo da Vinci! Hanno figli queste Sante Bellezze, vergini e beate? Beh, se li hanno, di certo sono accuditi da eserciti di nanny. permettono che vengano fotografi i loro bambini?  Tutti belli, bravi, sani, mai il moccolo al naso, pagelle con tutti diecielode, iper tecnologici, dei geni nati con il  tablet d’ordinanza in mano, ed il loro Iphone air 6 in tasca, vestiti firmati, scarpe più costose di quelle che indosso io, trucco e parrucco fresco di mini hair stylist! Ma non c’è mai niente che ci somigli anche solo da lontano? Non cade mai niente alle modelle, per loro non esiste la legge di gravità? Tutto è proiettato verso l’alto: seno, naso, zigomi, glutei, gambe, polpacci, piedi, fianchi. Sono donne bioniche perbacco! hanno più silicone loro e botulino sparso che un’intera fabbrica di pneumatici per auto! E le bocche? “Con quella bocca può dire ciò che vuole!”, recitava così una pubblicità del 1958, del dentifricio Chlorodont, interpretato da una meravigliosa,  sensualissima e naturale, vera e spontanea come natura l’ha creata, Virna Lisi con l’intramontabile Enzo Garinei. Per l’anno nuovo proviamo a mettere da parte le ansie da competizione, di qualsiasi tipo esse siano, stiamo con i nostri peli in ordine sparso e con quel filo di ciccia che ci fa essere più terrene, teniamo la casa inun pulito ma normale disordine di vita vissuta, usiamo il bagno e con esso tutti i sanitari, sporchiamo teglie piatti e stoviglie e buttiamo farina e lievito anche in terra, se capita! e se indossiamo la borsa e i pantaloni di due anni fa, non facciamone un dramma perbaccolina! Dignità, superiorità, l’eleganza di un sorriso, un fare civettuolo ma semplice che non guasta, sempre usare il buon gusto, usiamo di più la bontà di una frase non dettata dall’invidia. Più ci arrampicheremo sugli specchi e maggiore sarà la sederata all’indietro che daremo. Stiamo come siamo, vogliamoci bene e non guardiamo, in questo caso, al di là del nostro naso.

…quando ci vuole, ci vuole ed era ora di dirlo! Con simpatia e senza ansia, la vostra inenarrabile gattolona.



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