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L’esatto contrario di G.Perrone

Da Benben73

Buongiorno a tutti.

Lo spazio di “oggi dico la mia” si arricchisce di un nuovo libro. Ma, prima di procedere, devo aprire una parentesi. Se tengo e coltivo questo piccolo blog è per due passioni che vanno di pari passo – e chi mi conosce bene lo sa: la scrittura ed i gomitoli. E’ vero che al momento i gomitoli sono passati in testa, ma, credetemi, la scrittura c’è, è qui, mi segue, è delizia e tormento. Questa passione mi ha portato – credo 3/4 anni fa – anche a partecipare ad un piccolo concorso letterario della Giulio Perrone Editore. Il concorso, che mi ricordava un tema scolastico, era caratterizzato da un incipit. Il partecipante doveva, da quell’inizio, svolgere il racconto. Ho avuto la soddisfazione di vedermi pubblicata e questo è stata una sorpresa, visto e considerato che il mio piccolo tema era molto, ma molto delicato.

Certo la sorpresa è stata maggiore quando, a pochi giorni dalla partenza per il mare, mi è arrivata la richiesta di amicizia su FB da un tal Giulio Perrone. Mi invitava alla lettura del suo primo romanzo. Ok, lui ha fatto marketing, mossa furba, da “tagliati” ed io, solitamente riluttante a queste mosse, ho pensato: “Guarda te come è strano il mondo. Nemmeno sa chi sono e nemmeno sa che mi ha pubblicata… ma perché no?”.

Ed ecco, che, chiusa la parentesi, “dico la mia” su “L’esatto contrario” di Giulio Perrone, al suo esordio (l’ho promesso e ci tengo):

L'esatto contrario

Inizio dicendo che non sono una fan dei gialli. Se non mi prendono, se non hanno quel non so che capace di attirarmi, non c’è storia. Ma qui quel non so che l’ho trovato subito, sin dalle prime pagine e, in poco tempo, l’ho divorato tutto.

Senza svelarvi nulla, vi richiamo la sinossi, giusto per darvi l’infarinatura necessaria: “Quel bacio rubato ai tempi dell’università, Riccardo non se l’è mai dimenticato. Se si concentra, riesce a sentire ancora il profumo di Giulia, così dolce… Ma il suo sogno d’amore aveva avuto un brusco risveglio, perché lei era morta, uccisa nei bagni della Sapienza: un omicidio che aveva scioccato tutti e di cui era stato subito riconosciuto colpevole l’insospettabile professor Morelli. Caso archiviato. Dieci anni, un cambio di facoltà e un fidanzamento mandato all’aria dopo, l’unica certezza per Riccardo è rimasta la fede nella Roma. Non è diventato un grande giornalista, scrive recensioni di libri su “TuttoGiallo” – un infimo settimanale di nera – e di una relazione seria nemmeno l’ombra, se si esclude quella con i coinquilini Sandro, fanatico di Proust, e Rachele, mistress per passione. Fino a quando la sua vita tranquilla, senza scossoni, viene sconvolta dall’urto con il passato, che torna prepotente a pronunciare quel nome: Giulia Rusconi. La notizia è che Morelli, l’assassino uscito da poco dal carcere, è stato ritrovato morto. Tanto basta per riaccendere in Riccardo quella fiamma che non si era mai spenta. E, complice il diario di Giulia ritrovato dopo anni, per trasformare uno svogliato cronista senza ambizioni in un investigatore privato goffo ma deciso a scoprire la verità. Perché, forse, chi ha davvero le mani sporche del sangue di Giulia non ha ancora pagato il prezzo della sua colpa…”

Se volete scoprire chi è il colpevole non vi rimane che leggere questo libro (perché, come già detto, da me non uscirà nulla), un’autentica sorpresa. Vedrete che la lettura sarà piacevole e coinvolgente. Il merito è della scrittura fluida e scorrevole. I capitoli scorrono veloci perché non è possibile finirne uno senza iniziarne un altro. Il ritmo c’è, è battente. Il tempo, inteso nella sua più ampia accezione, l’ho trovato un co-protagonista accanto a Riccardo. Il tempo, infatti, accompagna il lettore con il suo inesorabile tichettìo: arriva (o torna) scandito nei ricordi del protagonista, nei messaggi sul cellulare, nelle pagine del diario. Il tempo è fondamentale per entrare e capire l’intreccio e giungere alla fine (ma sarà veramente la fine?), per conoscere i personaggi. Ecco, anche sui personaggi, vorrei “dire la mia”. Sono caratterizzati a tutto tondo, poche righe, poche riflessione, una battuta e lui, il personaggio è già lì, messo a fuoco (interessante, al riguardo sono le pagine con il punto di vista dell’assassino… dimenticavo, ho promesso di non dirvi niente). Nulla è lasciato in sospeso, anche il personaggio che pare secondario arriva sotto le luci della ribalta (mi permetto di dire solo che Italone… beh… Italone ha il suo perché… :-) ).

Su Riccardo, oltre al richiamo alla sinossi, mi limito solo a dire che, personalmente, mi è entrato subito in simpatica. Fin dalle prime righe l’ho immaginato con il volto dell’attore Giampaolo Morelli. Infatti, più lo leggevo e più condividevo i suoi pensieri e più, sorridevo perché ritrovavo delle affinità con l’Ispettore Coliandro. Ma questo, ripeto, è “la mia” idea, è la mia impressione che non significa affatto togliere punti a questo libro che, inaspettatamente, mi ha sorpreso. Mi permetto di pensare che Riccardo è anche un pò Giulio, l’autore, perché credo che ogni scrittore metta sempre un pò di sé nel protagonista.

Detto ciò, dal mio piccolo – nuvoloso e gomitoloso mondo – non mi rimane che fare i complimenti a Giulio Perrone  e, tramite questo spazio, divulgare il suo “L’esatto contrario” edito da Rizzoli.

Un abbraccio ed al prossimo “dico la mia”, Benben <3"><3"><3"><3

P.S.: comunque, secondo me, la fine di questo libro non è la vera fine… o sbaglio? Chiedo a te, Giulio :-)


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